Glass & Bruckner

Dennis Russell Davies, direttore

Maki Namekava, pianoforte

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Venerdì
    05 Aprile 2019

    Ore

    21,00

    Durata

    100min.

    Prezzi

    12 - 25 €

    Calendario

  • Giorno

    Sabato
    06 Aprile 2019

    Ore

    17,30

    Durata

    100min.

    Prezzi

    12 - 25 €

    Calendario

21° Concerto in abbonamento

Direttore:
Dennis Russell Davies

Pianoforte:
Maki Namekava

Glass/Bruckner, o il tempo dilatato a confronto tra i due secoli. Russel Davies è il direttore che ha eseguito quasi tutte le prime esecuzione delle sinfonie e delle opere di Philip Glass ed è stato titolare dell’Orchestra Bruckner di Linz, patria del grande compositore austriaco, con cui ha inciso tutte le sinfonie. In questo programma si confrontano due concezioni del tempo dilatato, quella del post-romantico Bruckner e quella del massimo rappresentante del minimalismo americano

  • Programma

  • Philip Glass
    Baltimora, 1937

    Tirol Concerto per pianoforte e orchestra

    I Movimento

    II Movimento

    III Movimento

     

    Considerato il caposcuola del minimalismo musicale, una tendenza nata negli anni Sessanta negli Stati Uniti e caratterizzata dall'utilizzo di cellule melodiche brevi e semplici che vengono iterate in modo quasi ossessivo durante il brano,  Philip Glass, dopo aver studiato a Parigi con Nadia Boulanger, ritornato in patria e non trovando spazi per l'esecuzione dei suoi lavori ai quali veniva dedicata poca attenzione dagli esecutori, ha fondato, negli anni Sessanta, insieme a Steve Reich e Jon Gibson, un gruppo musicale che si esibiva prevalentemente nelle Gallerie d'arte dove era possibile stabilire un punto di incontro tra il minimalismo musicale e quello pittorico. In seguito Glass, pur mantenendo nei suoi lavori procedimenti iterativi, ha rivolto la sua ricerca verso una scrittura di più facile fruizione che ha la sua radice nella tradizione sinfonica americana per allontanarsi in modo radicale dal minimalismo dagli anni Ottanta in poi.

    Nella sua vasta produzione, costituita da lavori in generi diversi, spiccano gli 8 Concerti per strumento solista e orchestra, ai quali appartiene il Tirol Concerto che, composto nel 2000 su commissione del Festival Klangspuren di Stoccarda per l'Orchestra da Camera della città tedesca, deriva il suo titolo dal fatto che sono stati inseriti temi di canti tirolesi. Eseguito per la prima volta il 22 settembre 2000 con Dennis Russell in qualità di solista e direttore, il Concerto è strutturato in tre movimenti, il primo dei quali si basa sul tema, utilizzato come un vero e proprio pattern, di un canto mariano, Maria hilf doch mir (Maria, aiutami), composto nel 1820 e proveniente da Alpbach, un villaggio a sud-est di Innsbruck. Basato su una sequenza di tre note tratte dalla melodia originaria, il secondo movimento, il più lungo dei tre, è un'oasi lirica nella quale è esaltato il carattere idillico della natura, mentre l'ultimo movimento è caratterizzato da elementi ripetuti.

     

    Durata: 27'

    Anton Bruckner
    Ansfelden, 1824 - Vienna, 1896

    Sinfonia n.4 in mi bemolle maggiore (“Romantica”)

    Bewegt, nicht zu schnell (Mosso, non troppo veloce)

    Andante quasi Allegretto

    Scherzo: Bewegt (Mosso), Trio

    Finale: Bewegt, doch nicht zu schnell (Mosso, ma non troppo veloce)

     

    Completata nella sua prima redazione il 22 novembre 1874, la Sinfonia n. 4  incontrò, allo stesso modo di altri lavori sinfonici di Bruckner, parecchie difficoltà prima di essere eseguita per la prima volta. Passarono ben sei anni durante i quali Bruckner fu costretto a confrontarsi con l’ostracismo che gli veniva opposto in patria da Brahms e Hanslick. Inutile fu, inoltre, un suo tentativo di fare eseguire la sua sinfonia a Berlino nel 1877 rivolgendosi al musicologo Wilhelm Tappert, amico di Wagner al quale Bruckner in precedenza aveva dedicato la sua Terza sinfonia che proprio in quel periodo viene eseguita con esito disastroso il 16 dicembre 1877 a Vienna. Per la prima esecuzione, la Quarta sinfonia dovette attendere altri quattro anni e due revisioni delle quali la prima risale al 1878 e la seconda al 1880. In quest’ultima versione la Sinfonia fu, infatti, eseguita con grande successo il 20 febbraio 1881 a Vienna sotto la direzione di Hans Richter, al quale Bruckner, contento per la pregevole esecuzione alla prova generale, regalò un tallero, dicendogli con straordinaria semplicità d’animo: Prendete e bevete una birra alla mia salute. Richter, commosso fino alle lacrime, conservò gelosamente quel tallero, facendolo incastonare nella sua catena d’orologio. Anche la critica fu benevola nell’accogliere la Sinfonia; il critico Eduard Kremser, dopo la prima esecuzione, non esitò a definire Bruckner un novello Schubert, mentre di diverso avviso fu Hanslick, certamente prevenuto nei confronti del compositore. Nonostante il successo della prima esecuzione e delle successive riprese, Bruckner ritornò ancora una volta sulla partitura della quale fece una nuova versione che fu diretta sempre da Richter il 22 gennaio 1888.

    Chiamata Romantica dal compositore stesso, questa Sinfonia segue piuttosto vagamente un programma al quale Bruckner accennò in alcune lettere; in una, indirizzata al direttore d’orchestra Hermann Levi, si legge:

    “Nel primo movimento, dopo un’intera notte di sonno, il giorno è annunciato dal corno,  nel secondo movimento una canzone, nel terzo un trio di caccia, intrattenimento musicale nel bosco”.

    Questo scarno programma appare confermato da un’altra lettera posteriore del 22 dicembre 1890 indirizzata questa volta a Paul Heyse, nella quale si può leggere una descrizione più dettagliata della Sinfonia:

    “Nel primo movimento della Quarta sinfonia «Romantica» l’intenzione è quella di rappresentare il corno che annuncia il giorno dal municipio. Poi la vita va avanti; nel Gesangsperiode [il secondo soggetto], il tema è il canto della cinciallegra Zizi-be. Secondo movimento: canto, preghiera, serenata. Terzo movimento: caccia e nel Trio come un organetto suona durante il pasto di mezzogiorno nella foresta”.

    Il programma, seguito da Bruckner e descritto nelle suddette lettere, ci permette di comprendere anche il significato del titolo; l’aggettivo romantico non è utilizzato da Bruckner nella sua accezione di amore romantico, ma con un chiaro riferimento alla descrizione della vita in una città medievale i cui abitanti, una volta svegliati dal suono di un corno, svolgono la propria attività. A ciò si aggiunge il mistero della foresta e la caccia che costituiscono due importanti topos del romanticismo tedesco.

    Come accade spesso nelle Sinfonie di Bruckner, il primo movimento, Bewegt, nicht zu schnell (Mosso, non troppo veloce), si apre con un tema esposto da uno o più strumenti su un tremolo degli archi; in questo caso è il corno, che, come esplicitato nelle citate lettere, annuncia il giorno dal municipio. Dopo l’esposizione del primo tema, alla quale partecipano in un crescendo legni ed archi, appare il secondo, piacevole e di carattere danzante, che, come accennato nelle succitata lettera, ricorda il canto della cinciallegra. Preparato da un misterioso pianissimo di legni, archi e timpani, lo sviluppo è una pagina grandiosa nella quale il primo tema prende le forme di un poderoso corale. Molto bella è la trionfale Coda interamente costruita sul primo tema.

    Un’atmosfera malinconica di ascendenza schubertiana, resa da archi con sordina, corni e legni, contraddistingue l’incipit del secondo movimento, Andante quasi allegretto, che sembra evocare quasi un corteo funebre.

    Onomatopeici richiami di caccia affidati ai corni aprono lo Scherzo, nel quale è evocato un mondo cavalleresco che pullula di imprese eroiche grazie agli squilli guerreschi delle trombe, mentre il Trio è uno splendido e aggraziato Ländler che tradisce la sua ispirazione georgica.

    Estremamente elaborato è l’ultimo movimento, Bewegt, doch nicht zu schnell (Mosso, ma non troppo veloce), dove ritornano echi dei movimenti precedenti. Dopo un’introduzione cupa, quasi nebulosa, la musica sembra prendere forma a poco  a poco fino a quando è esposto dagli ottoni il primo tema del primo movimento. Dopo un richiamo al secondo movimento, l'opera si conclude con la ripresa dell’inciso iniziale della sinfonia preparato da un travolgente crescendo.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 67'