DOMENICHE CIVICHE

Vera Gheno & I Fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana

  • Place

  • Politeama Garibaldi

  • Day

    Time

    Duration

    Price

     

  • Giorno

    Sunday
    13 February 2022

    Ore

    18,00

    Durata

    -

    Prezzi

    10 - 7 €

    Calendario

DOMENICHE CIVICHE

Incontri culturali, concerti cameristici, aperitivi al Politeama

16 eventi dal 16 gennaio al 29 maggio

Palermo, Politeama Garibaldi

Ingresso ore 17.30 – Inizio ore 18.00

 

“La lingua è nostra. Considerazioni sulla felicità di possedere la parola”

Conversazione con Vera Gheno

 

I Fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana

Gabriele Calogero Palmeri, oboe – Maria Grazia D’Alessio, oboe - Carmelo Pecoraro, fagotto - Giuseppe Barberi, fagotto - Angelo Cino, clarinetto -  Alessandro Cirrito, clarinetto - Luciano L'Abbate, corno – Gioacchino La Barbera, corno - Rino Baglio, corno - Enrico Corli, violoncello - Domenico Sorbara, controfagotto

Musiche di Mozart e Dvořák

 

Al termine di ogni appuntamento, laddove ammesso dalle vigenti normative anti Covid, sarà offerto al pubblico un aperitivo.

 

Vera Gheno

Vera Gheno

Sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, Gheno ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. Nel 2021 pubblica Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole (con Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi).

Si occupa prevalentemente di comunicazione digitale; molti suoi interventi su giornali o riviste riguardano il sessismo e l'inclusività nella lingua italiana.

 

I Fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana

I Fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana

L'ensemble, formato interamente da professori dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, è nato recentemente per valorizzare un repertorio cameristico prevalentemente per fiati che non trova spazio nella stagione sinfonica della Fondazione per la tipologia di organico. Formatosi per l’affiatamento creatosi in anni di lavoro orchestrale, il gruppo vanta la partecipazione a varie rassegne cameristiche in Italia e all'estero, in cui ha sempre ottenuto ampi consensi di pubblico e critica.  

L'ensemble ha recentemente inciso la "Gran Partita" di Mozart sotto la direzione del M°  Soudant.

  • Programma

  • Wolfgang Amadeus Mozart
    Salisburgo 1756 – Vienna 1791

    Serenata per fiati n. 11 in mi bemolle maggiore KV 375

    Allegro maestoso

    Menuetto I e trio

    Adagio

    Menuetto II e trio

    Allegro

     

    Forma musicale non molto diversa dalla cassazione o dal divertimento, la serenata, composta per organici strumentali diversamente assortiti che potevano contemplare la presenza di soli fiati come in questo caso, designò una composizione gioviale destinata a feste o ricorrenze particolari. Mozart, che ha lasciato capolavori in ogni genere, curò queste forme musicali rinnovandole, come si può vedere in questo lavoro composto nel mese di ottobre del 1781 originariamente per sei fiati (due clarinetti, due corni e due fagotti) e per un'occasione privata, probabilmente con lo scopo indiretto di fare conoscere la sua musica al camerlengo imperiale Strack, persona molto influente. Mozart, non si sa bene per quale occasione, rielaborò questa Serenata per ottetto con l'aggiunta di due oboi nel mese di luglio del 1782 proprio nello stesso periodo in cui stava componendo la Serenata KV 388 che, per la sua struttura in quattro movimenti e per l'adozione della tonalità minore, si configura quasi come una sinfonia per strumenti a fiato. Innovativa è anche questa Serenata KV 375, nella quale appare ridimensionato il carattere estroverso del genere a favore di una scrittura che anticipa elementi del romanticismo. Già nel primo movimento, Allegro maestoso, si può notare una mescolanza di elementi tradizionali, come il primo tema caratterizzato da ritmi puntati, e di altri già preromantici come il languido secondo tema o lo sviluppo particolarmente vario. Le stesse caratteristiche si riscontrano nel primo dei due Minuetti, due pagine che nell'autografo appaiono allegate inducendo a ipotizzare il fatto che inizialmente non siano stati scritti per questa serenata. Al tema quasi haydniano del primo Minuetto si contrappone quello del Trio, già preromantico per l'adozione della tonalità minore e per l'uso di espressivi sforzati. Un lirismo intenso, che si esprime attraverso una melodia ampia,  contraddistingue il terzo movimento, Adagio, mentre il secondo Minuetto appare più rustico che elegante. Pienamente nel genere della Serenata è, infine, il Finale, formalmente un Rondò-Sonata di carattere brioso e gioviale.

    Antonín Dvořák
    Nelahozeves 1841 - Praga 1904

    Serenata in re minore op. 44 B. 77 per fiati, violoncello e contrabbasso (la parte del contrabbasso è eseguita dal controfagotto)

    Moderato quasi marcia

    Minuetto: Tempo di minuetto - Trio: Presto

    Andante con moto

    Finale. Allegro molto

     

    Concepita nel mese di gennaio del 1878 ed eseguita per la prima volta al Prozátimní Divadlo di Praga il 17 Novembre dello stesso, la Serenata in re minore per fiati, violoncello e contrabbasso op.44 segna l'inizio di un periodo particolarmente felice per Dvoràk, dal momento che coincise con il doppio lieto evento della nascita delle due figlie Otilie (1878) e Anna (1880) che, in un certo qual modo, ricompensò il compositore per la perdita dei primi tre figli.

    Il primo movimento, Moderato quasi marcia, di questo lavoro, nel quale gli evidenti richiami ai modelli di Haydn e di Mozart si intrecciano ad elementi del folclore boemo, si basa fondamentalmente su due temi, dei quali il primo, marziale, sfocia in un episodio di carattere lirico-popolare, mentre il secondo viene sottoposto a due brevi variazioni. Un dolce motivo esposto tre volte con diversi impasti timbrici caratterizza il secondo movimento, Minuetto, il cui Trio brillante si segnale per l'ispirazione popolare. Elementi popolari caratterizzano sia il terzo movimento, Andante, basato su un unico dolcissimo tema, sia il Finale, una pagina nella quale si possono distinguere tre temi, di cui l'ultimo si presenta come una delicata ninnananna. In questo Finale non manca nemmeno la ripresa del tema di marcia del primo movimento.

     

     

    Riccardo Viagrande