Cordero/Turina/ Chaviano

José Luis López-Antón, direttore

Tomás Martín, nacchere

Palermo - Piazza Ruggiero Settimo

  • Place

  • Piazza Ruggiero Settimo - Palermo

  • Day

    Time

    Duration

    Price

     

  • Giorno

    Friday
    25 July 2025

    Ore

    21,00

    Durata

    80min.

    Prezzi

    10 - 5 €

    Calendario

  • Programma

  • Maria José Cordero

    Pasotango per nacchere e orchestra d’archi

    Compositrice e cantante, Maria José Cordero appartiene al gruppo musicale sefardita Sirma, con il quale ha tenuto numerosi concerti in Spagna, Portogallo, Inghilterra, India e Israele. La sua formazione accademica appare evidente nella sua produzione all’interno della quale spiccano: La Cantata dell'Esodo per orchestra d'archi, tenore, coro di voci miste e percussioni; La Estancia vacía per quartetto di voci misti, violoncello, pianoforte, percussioni e voce recitante; Dibaxu, con poesie in lingua giudeo-spagnola di Juan Gelman, per voce, chitarra e liuto; Elegía a la muerte de Antonio Gaudí, per clarinetto e tromba, e la Suite Bergidum per orchestra d’archi. Maria José Cordero vanta, inoltre, collaborazioni con il cantante e compositore Amancio Prada nella produzione discografica riguardante la Musica tradizionale del Regno di León, con Jorge Manrique per le Coplas alla morte di suo padre e con il poeta Juan Carlos Mestre (Premio Nazionale di Poesia), con il quale ha realizzato lo spettacolo teatrale La musica delle biciclette. María José Cordero ha anche messo in musica i versi di Antonio Pereira, di Manuel Rivas, di José Angel Valente, di Antonio Gamoneda e di molti altri che sono confluiti in una produzione discografica del 2019 intitolata Come lucertola al sole nei giorni di tristezza. Tra le sue ultime composizioni musicali ricordiamo: Requiem de la Aurora, dedicato alle vittime del Covid19, Gravitaciones per quartetto d’archi, percussione e chitarra, in memoria di Eduardo Chillida, Grandi miniature per pianoforte, dedicate alle creatrici spagnole, e Pasotango per nacchere e orchestra d’archi che, presentato al I Festival Simancas Sinfónica, fa parte del programma del presente concerto.

    Il titolo di questo pezzo per archi e nacchere fa riferimento ai due tipi di danza che lo compongono: il Paso doble, danza tipicamente spagnola, e il Tango argentino. Scritte in tempo binario, che è l’aspetto che li accomuna, queste due danze si distinguono per gli accenti e una certa ritmica che imprime una distinta personalità a ciascuna. Il nucleo principale della composizione è costituito da un Paso doble al quale sono intercalate tre melodie di Tango. Composto su richiesta del percussionista Tomás Martin, questo lavoro è dedicato alla memoria del compositore spagnolo, Cristóbal Halffter, il quale aveva raccontato alla Cordero che amava ballare i pasos dobles con sua moglie.

    Duration: 6'

    Joaquín Turina
    Siviglia, 1882 - Madrid, 1949

    La procesión del Rocío op. 9

    1. Triana en fête (Allegro vivo)
    2. La Procession (Allegretto Mosso-Andante con moto)

     

    Lavoro giovanile, La procesión del Rocío op. 9 è la prima composizione per orchestra scritta nel 1912 da Turina quando era ancora studente alla Schola Cantorum di Parigi. Dedicato a Enrique Fernández Arbós, direttore dell’Orchestra Sinfonica di Madrid, che ne diresse la prima trionfale esecuzione al Teatro Reale di Madrid, il 30 marzo 1913, questo lavoro, dal punto di vista formale, è un breve poema sinfonico il cui programma si ispira alla festa religiosa che si svolge annualmente nel villaggio di Rocío, dove viene portata in processione l’immagine della vergine. Il poema sinfonico, del quale Turina realizzò tra il 6 e il 10 giugno del 1913 una versione per pianoforte che vendette all’editore parigino “Rouart, Lerolle & Cie” per soli 50 franchi, si compone di due parti e segue un programma che lo stesso compositore indicò nella partitura:

    “Ogni anno, nel mese di giugno, la processione del Rocío, alla quale prendono parte, sulle loro carrozze, le famiglie più importanti della città, entra a Triana in onore della Vergine, il cui stendardo sfila accompagnato dalla musica delle bande musicali in mezzo a una brillante cavalcata, su un carro d'argento trainato da buoi. Tutta Triana è in festa: le soleares seguono le seguidillas e un ubriaco canta un garrotin. Ma presto giunge il corteo, annunciato da un flautista e da un tamburino: il tema religioso, ripetuto più volte, irrompe trionfante, mescolandosi agli accenti della Marcia Reale e al rumore delle campane che suonano fortissimo. Il canto e la danza riprendono, ma il loro mormorio presto si affievolisce fino a spegnersi del tutto”.

    Nella prima parte, Triana en fête, l’atmosfera di festa viene realizzata attraverso i ritmi della soleá, danza andalusa gitana di stile flamenco che appare all’inizio del brano, e dalla seguidilla, mentre il tema dell’ubriaco è introdotto da una tromba. Nella seconda parte, La procession, è descritta appunto la processione attraverso tre temi, dei quali, il primo, esposto dal flauto, è di carattere processionale, mentre il secondo solenne intende rappresentare l’anima religiosa della fesa. Infine si odono anche la Marcia Reale e le campane.

    Duration: 10'

    Antonio Soler
    Olot 1729- San Lorenzo de El Escorial 1783 Flores Chaviano
    Caibarién 1946

    Sonate e fandango per nacchere e orchestra (Trascrizione di Flores Chaviano)

    Sonata 84

    Sonata 88

    Fandango

     

    Conosciuto anche solo come Padre Soler, Antoni Francesc Xavier Josep Soler Ramos fu uno dei più importanti compositori spagnoli per tastiera di quel periodo che si colloca tra il tardo barocco e il primo classicismo. Entrato all’età di 6 anni nel coro scolastico del Monastero di Montserrat, studiò musica con il maestro di Cappella Benito Esteve e l’organista Benito Valls e a soli 15 anni fu nominato organista della cattedrale di La Seu d'Urgell, dove, nel 1752, ricevette l’ordine di suddiacono. Entrato nello stesso anno nell’ordine dei Geronimiti presso il monastero di El Escorial, divenne organista permanente e in seguito occupò il posto di direttore della cappella musicale. Allievo di Scarlatti e di José de Nebra, i quali si recavano spesso a El Escorial a seguito della famiglia reale spagnola, Antonio Soler fu autore di ben 120 sonate per tastiera, tra le quali spiccano la n. 84 e la n. 88. In questi lavori, oggi presentati in un’originale trascrizione per nacchere e orchestra di Flores Chaviano, è evidente l’influenza di Scarlatti nella struttura bipartita e nella scrittura tastieristica. Famosissimo è, infine il Fandango, una danza andalusa anche questa trascritta per nacchere e orchestra d’archi da Chaviano.

    Duration: 21'

    Joaquín Turina
    Siviglia, 1882 - Madrid, 1949

    Danzas Fantásticas op. 22

    Exaltación

    Ensueños

    Orgía

     

    Ispirate al romanzo Orgia di José Mas, le tre Danzas Fantásticas op. 22 costituiscono il lavoro sinfonico più famoso di Turina, il compositore più rappresentativo della cultura musicale spagnola insieme ad Albéniz, a Granados e a Manuel De Falla. Pur essendo il più giovane di questo ristretto gruppo e pur condividendo con gli altri tre importanti compositori spagnoli la carriera e la formazione musicale completata a Parigi, Turina fu meno propenso ad accogliere nella sua produzione elementi tratti dalla cultura musicale europea, decidendo di mantenersi fedele alla tradizione spagnola e in particolar modo a quella andalusa. Proprio i colori e i suoni della Spagna informano queste Danzas Fantásticas, che, composte originariamente per pianoforte nell’agosto del 1919, ma orchestrate appena un mese dopo tra 15 e il 30 settembre, furono eseguite, per la prima volta, in quest’ultima versione il 13 febbraio 1920, affermandosi come lavoro sinfonico prima ancora che nella forma pianistica. Ogni danza, che presenta un programma extramusicale reso esplicito dal compositore in una breve citazione del romanzo di Mas apposta a ciascuna di esse, si riferisce a una regione spagnola diversa. La prima, Exaltación, il cui programma è sintetizzato nella frase “sembrava come se le figure in quell’incomparabile dipinto si stessero muovendo dentro il calice di un fiore”, è una jota aragonese in tempo ternario, mentre la seconda, Ensueños, a sua volta preceduta dalla frase “le corde della chitarra suonavano i lamenti di un’anima indifesa sotto il peso dell’amarezza”, è un zorcico basco in 5/8. La nativa Andalusia ispira l’ultima danza, Orgía, una farruca andalusa ricca di timbri e colori orchestrali, il cui testo programmatico recita: “il profumo dei fiori si confondeva con gli effluvi della «monzanilla» e dal fondo di coppe anguste, piene di vino incomparabile, l’allegria si elevava come l’incenso”.

    Duration: 16'

    Isaac Albeniz
    Campodon 1860 - Cambo-les-Bains 1909 Flores Chaviano
    Caibarién 1946

    Cuatro escenas de la suite española de Isaac Albéniz per nacchere e orchestra

    I. Castilla

    II. Sevilla

    III. Córdoba

    IV. Asturias

     

    Nativo del comune cubano di Caibarién, Flores Chaviano è oggi uno dei più importanti compositori dell’isola caraibica, dove ha svolto la professione di docente presso il Conservatorio "Esteban Salas" di Santiago de Cuba. Tra le sue opere più recenti si segnala questa versione di quattro brani della Suite española n. 1 op. 47 di Albéniz per castagnette e orchestra realizzata nel 2021 per Tomás Martín (castagnette) e l’Orchestra Sinfonica di Castiglia e di León diretta da Jhoanna Sierralta e che è stata eseguita il 19 settembre dello stesso anno presso l’auditorio della Città di León. La Suite era stata composta da Albéniz originariamente per quel pianoforte che fu, certamente, il grande amore del compositore spagnolo il quale, autentico enfant prodige, aveva debuttato proprio in qualità di pianista a soli quattro anni al teatro Romea di Barcellona e a sette aveva superato l’esame di ammissione al Conservatorio di Parigi, dove, tuttavia, non poté iscriversi a causa della giovanissima età. Composta tra il 1886 e il 1887 e dedicata alla regina di Spagna Maria Cristina d’Asburgo-Teschen, la Suite española n. 1 op. 47 originariamente era costituita da quattro brani: Granada, Cataluña, Sevilla e Cuba, ai quali, dopo la morte di Albéniz, l’editore Hofmeister, ne avrebbe aggiunto altri quattro scegliendo i titoli non senza qualche difficoltà e incertezza. A dimostrazione di questa difficoltà va citato proprio uno dei brani di queste Cuatro escenas, Asturias, in realtà un tipico flamenco andaluso, che poco ha a che fare con le Asturie. Gli altri tre brani, che completano questo lavoro, sono nell’ordine Castilla, una seguidilla, Sevilla, una sevillana, e Cordòba, la pagina sicuramente più espressiva della suite.

     

    Riccardo Viagrande

     

    Duration: 23'