Schnyder/Shilkloper /Copland/Gershwin /Bernstein

Attilio Tomasello, direttore

Arkady Shilkloper, corno delle Alpi

Palermo - Piazza Ruggiero Settimo

  • Place

  • Piazza Ruggiero Settimo - Palermo

  • Day

    Time

    Duration

    Price

     

  • Giorno

    Friday
    01 August 2025

    Ore

    21,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    10 - 5 €

    Calendario

  • Programma

  • Daniel Schnyder
    Zurigo 1961

    Concerto per corno delle Alpi e orchestra in fa maggiore (prima esecuzione in Italia)

    Nato in Svizzera, ma residente a New York, Daniel Schnyder è uno dei più versatili e prolifici compositori contemporanei e vanta una produzione che spazia in quasi tutti i generi da lui combinati in modo sorprendente ed entusiasmante. Le sue opere sono state commissionate da importanti orchestre come l’Orpheus Chamber Orchestra di New York, la Tonkuenstler Orchestra di Vienna, la Radio Symphony Orchestra di Berlino, la Chicago Sinfonietta, la Tonhalle Orchestra di Zurigo, quella dell’Opera di Berna, il nuovo gruppo di New York, Absolute Ensemble sotto la direzione di Kristjan Jaervi, che nel 2004 ha tenuto a battesimo anche questo Concerto per corno delle Alpi e orchestra in fa maggiore con l’orchestra sinfonica di Basilea e con Arkady Shilkloper in qualità di solista.

    Diviso in tre sezioni che vengono eseguite senza soluzione di continuità, il brano esplora le possibilità espressive di uno strumento come il corno delle Alpi, piuttosto raro da vedere, ma di indubbio interesse a partire dalla sua origine antichissima. È un corno naturale di legno dalla sezione conica, costituito da un lungo tubo senza fori né chiavi con un’imboccatura a forma di coppa e usato nei territori alpini e in particolar modo in Svizzera. Il Concerto di Schnyder è un lavoro altamente virtuosistico, che ha in Arkady Shilkloper uno dei suoi massimi interpreti, come si può notare anche dall’entusiastica recensione apparsa sul «NDR Magazine» in occasione di un’esecuzione con l’orchestra di Kiel: “Non ci sono molti solisti che padroneggiano il corno delle Alpi a un livello così alto come Arkady Shilkloper. Il musicista viene a Kiel per suonare l'incredibilmente difficile concerto per corno delle Alpi di Daniel Schnyder. Schnyder è, naturalmente, svizzero e cresciuto con i corni delle Alpi. Ma non rende la vita facile al solista: il concerto del sassofonista jazz Schnyder è punteggiato di passaggi virtuosistici. E dal momento che Arkady Shilkloper non ha fori né chiavi su questo insolito strumento, deve modellare ogni nota con la sua sola bocca - e alla fine, tutto finisce per sembrare un gioco da ragazzi”.

    Aperto da una perentoria scala discendente degli archi e diviso in tre movimenti che vengono eseguiti senza soluzione di continuità, il concerto si segnala per una perfetta sintesi di elementi che vanno dal jazz alla musica romantica e a quella folk.

    Duration: 23'

    Arkady Shilkloper
    Mosca 1956

    Breathing Space per corno delle Alpi e orchestra (prima esecuzione in Italia)

    Nato a Mosca, Arkady Shilkloper è oggi considerato uno dei più importanti e famosi artisti nell’ambito del jazz e del repertorio per corno delle Alpi. Dopo aver iniziato a suonare il flicorno contralto sin dall’età di 6 anni, Shilkloper è passato allo studio del corno nel 1967. Alla fine degli anni Settanta, Shilkloper ha iniziato a lavorare nell’orchestra del teatro Bolshoi di Mosca e, nello stesso tempo, a dedicarsi al jazz. È dal 1998 che Shilkloper suona regolarmente il corno delle Alpi, partecipando a prime esecuzioni di lavori scritti appositamente per questo strumento come quella, nel 2004, del Concerto in fa di Schnyder che costituisce uno dei suoi cavalli di battaglia e per il quale ha avuto importanti apprezzamenti anche sui giornali. Sulle colonne del «Die WAZ-Kritik», a firma di Von Elisabeth Höving, proprio in occasione dell’esecuzione del Concerto di Schnyder si legge, infatti: “Shilkloper ha ottenuto un'incredibile gamma di suoni dal suo strumento, un colpo visivo e acustico, con il Concerto per corno delle Alpi in fa”.

    Al corno delle alpi Shilkloper ha dimostrato sempre una grande attenzione, anche in qualità di compositore, come è dimostrato da Breathing Space che, da lui composto nel 2020, è un lavoro virtuosistico nel quale è possibile rilevare elementi della musica jazz e che si apre con un’introduzione di carattere improvvisativo.

    Duration: 7'

    Aaron Copland
    New York 1900 - New York 1990

    El Salón México

    “Tre sale: una per gente vestita come voi; una per gente vestita in pantaloni da lavoro ma con le scarpe; un’altra per la gente scalza”.

    Questa breve descrizione, contenuta in una guida turistica di un locale messicano che Copland aveva frequentato durante un suo viaggio in Messico nel 1930, costituisce la principale fonte d’ispirazione di questo brano sinfonico che, composto tra l’estate del 1932 e il 1936, fu eseguito per la prima volta il 27 agosto 1937 dall’Orchestra Sinfonica di Città del Messico diretta da Carlos Chávez. Questo lavoro segna il passaggio al cosiddetto periodo dell’imposed semplicity, nel quale il compositore americano si rivolse in modo più diretto a un pubblico più ampio attraverso l’impiego di melodie popolari o folkloristiche. In El Salón México, infatti, Copland ricreò l’atmosfera messicana avvalendosi di melodie popolari di quella nazione come El Palo Verde, La Jesusita, El Mosco e El Malacate, unificati all’interno di una forma rapsodica in modo estremamente libero. Il brano, che ottenne un’immediata popolarità, fu riadattato dallo stesso Copland nel 1947 per il film musicale Fiesta diretto da Richard Thorpe per MGM e fu anche trascritto per pianoforte solo e per pianoforte a quattro mani da Leonard Bernstein.

    Duration: 10'

    George Gershwin
    Brooklyn 1898 - Hollywood 1937

    Ouverture da "Strike up the Band"

    “Tre sale: una per gente vestita come voi; una per gente vestita in pantaloni da lavoro ma con le scarpe; un’altra per la gente scalza”.

    Questa breve descrizione, contenuta in una guida turistica di un locale messicano che Copland aveva frequentato durante un suo viaggio in Messico nel 1930, costituisce la principale fonte d’ispirazione di questo brano sinfonico che, composto tra l’estate del 1932 e il 1936, fu eseguito per la prima volta il 27 agosto 1937 dall’Orchestra Sinfonica di Città del Messico diretta da Carlos Chávez. Questo lavoro segna il passaggio al cosiddetto periodo dell’imposed semplicity, nel quale il compositore americano si rivolse in modo più diretto a un pubblico più ampio attraverso l’impiego di melodie popolari o folkloristiche. In El Salón México, infatti, Copland ricreò l’atmosfera messicana avvalendosi di melodie popolari di quella nazione come El Palo Verde, La Jesusita, El Mosco e El Malacate, unificati all’interno di una forma rapsodica in modo estremamente libero. Il brano, che ottenne un’immediata popolarità, fu riadattato dallo stesso Copland nel 1947 per il film musicale Fiesta diretto da Richard Thorpe per MGM e fu anche trascritto per pianoforte solo e per pianoforte a quattro mani da Leonard Bernstein.

    Duration: 7'

    Leonard Bernstein
    Lawrence, 1918 - New York, 1990

    Candide, suite (1998) arrangiamento di Charlie Harmon

    You Were Dead You Know

    Paris Waltz

    Bon Voyage

    Drowning Music and The King’s Barcarolle

    Ballad of Eldorado

    I Am Easily Assimilated

    The Best of All Possible Worlds

    Make Our Garden Grow

     

    Ritenuto oggi uno dei capolavori di Bernstein, Candide, alla sua prima rappresentazione avvenuta il 1° dicembre 1956 a Broadway, andò incontro a un autentico fiasco con incassi disastrosi e aspre critiche sui giornali che, tuttavia, apprezzarono la parte musicale. Brooks Atkinson, l’autorevole critico del «New York Times», nella sua recensione, Lillian Hellman and Leonard Bernstein turn Voltaire Satire into fine play, pubblicata il 9 dicembre, attaccò il libretto di Lillian Hellman, affermando: “Quando Voltaire è ironico e dolce, la [Hellman] è esplicita e vigorosa. […] Quando egli è diabolico, essa è filantropica… il libretto… sembra essere troppo serio per la verve e il lirismo beffardo della partitura di Leonard Bernstein la quale, senza appartenere strettamente al XVIII secolo, mantiene, con il suo gaio pastiche di stili e forme del passato, il carattere del secolo.” 

    Certamente Bernstein non aveva immaginato questa fredda accoglienza quando, nel 1953, la scrittrice americana gli aveva proposto di scrivere le musiche di scena per un suo adattamento teatrale del racconto filosofico di Voltaire, Candide. Il grande direttore d’orchestra fu talmente affascinato da convincere la Hellman a modificare il progetto originario a favore di una Comic Operetta. Egli stesso partecipò alla stesura del libretto scrivendo, insieme alla moglie Felicia, i versi della canzone I am Easily Assimilated, mentre altri testi di canzoni furono composti da Richard Wilbur, da John Treville Latouche, da Dorothy Parker e da Lilian Hellman, la quale, oltre alle parti recitate, scrisse i versi della canzone Eldorado. Nonostante lo scarso successo arriso a questa prima rappresentazione, Candide non incontrò molte difficoltà ad affermarsi in successive produzioni tra le quali vanno ricordate la prima londinese al Saville Theatre del 30 aprile del 1959 e un’altra del 20 dicembre 1973, nota come versione Chelsea dal nome del teatro, Chelsea Theatre di Brooklyn, dove fu rappresentata. Al di là delle modifiche apportate al testo e alla sua partitura, Candide, nella sua lunga storia, ha mantenuto tutto il suo fascino e, se certe sfumature politiche, introdotte dalla Hellman perché dettate dalla contingenza storico-sociale dell’America degli anni ’50, si sono perse negli anni e nelle diverse versioni, è rimasta la bellezza di una musica che con sapiente ironia smaschera l’ipocrisia che regola i rapporti umani nella società civile. Nel 1998, 8 anni dopo la morte di Bernstein, Charlie Harmon realizzò una suite orchestrale che fu eseguita per la prima volta il 14 gennaio 1999 presso l’Ordway Theatre di St. Paul dall’orchestra del Minnesota sotto la direzione di Eiji Oue. La suite si compone di 8 brani che, nell’ordine, sono: You Were Dead You Know, Paris Waltz, Bon Voyage, Drowning Music and The King’s Barcarolle, Ballad of Eldorado, I Am Easily Assimilated, The Best of All Possible Worlds and the touching finale e Make Our Garden Grow.

     

    Riccardo Viagrande

    Duration: 18'

Attilio Tomasello