Concerto di recupero produzione n°12

Riccardo Scilipoti, direttore

Coro Voci Bianche FOSS

Orchestra Sinfonica Siciliana

 

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Venerdì
    09 Giugno 2023

    Ore

    21,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Giorno

    Sabato
    10 Giugno 2023

    Ore

    17,30

    Durata

    70min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Programma

  • JOY TO THE MUSIC

    George Gershwin (Brooklyn, New York, 1898 – Beverly Hills, California, 1937)

    Cuban Overture

    Durata: 10’

    Henry Mancini (Cleveland 1924 – Beverly Hills 1994)

    La pantera Mambo

    (arr. Kirby Shaw – orchestr. Salvatore Sciarratta)

    Durata: 5’

    Giuseppe Mazzamuto (Palermo 1976)

    Kitchen per orchestra, quartetto jazz e coro di voci bianche (prima esecuzione assoluta)

    Durata: 5’

    Gerónimo Giménez (Siviglia 1854 – Madrid 1932)

    La boda de Luis Alonso, intermezzo

    Durata: 6’

    George Gershwin (Brooklyn, New York, 1898 – Beverly Hills, California, 1937)

    I got rythm/Fascinating rythm (arr. Kirby Shaw – orchestr. Salvatore Sciarratta)

    Durata: 4’

    Arturo Márquez (Álamos, 1950)

    Danzón n°2

    Durata: 10’

    Alberto Maniaci (Palermo 1987)

    The Jeita Grotto

    Durata: 10’

    Arturo Márquez (Álamos, 1950)

    La conga del fuego nuevo

    Durata: 5’

    Riccardo Scilipoti (Messina 1972)

     Joy to the Music (prima esecuzione assoluta)

    Durata: 5’

    Zequinha de Abreu (Santa Rita do Passa Quatro 1880 – San Paolo 1935)

    Tico Tico

    Durata: 4’

     

    “È stata, credo proprio, la notte più eccitante che abbia mai avuto ... 17.845 persone hanno pagato per mettersi sedute e circa 5.000 persone erano alle porte cercando di entrare senza successo”.

    Con queste parole George Gershwin ricordò la prima esecuzione della sua Overture cubana, avvenuta in un concerto, a lui interamente dedicato, tenuto al Lewisohn Stadium il 16 agosto 1932, in occasione del quale, presentata con il titolo di Rumba, ebbe, infatti, un’accoglienza trionfale da parte sia del pubblico che della critica. Composta nell’estate del 1932 e ribattezzata, in occasione di un concerto tenuto tre mesi dopo al Metropolitan Opera, con il titolo Overture cubana che, secondo il compositore, esprimeva “un'idea più giusta del carattere e l'intento della musica”, l’Overture fu ispirata da un suo breve soggiorno a L’Avana. Dalla struttura tripartita (A-B-A), essa combina ritmi e melodie cubane, come la canzone Échale salsita di Ignacio Piñero, che si dichiarò lusingato per questa scelta, e La Paloma. Nella prima parte si assiste all’esposizione dei temi che vengono sviluppati in ritmi di danza, mentre quella centrale, introdotta da una cadenza del clarinetto, è caratterizzata da una melodia lenta e malinconica.  

    Alla Cuban Overture segue la celeberrima Pantera Mambo, composta da Henry Mancini nel 1964 per il film di Edwards, che si tramutò subito in un grande successo internazionale. In questa occasione è presentata in una nuova veste orchestrale firmata da Salvatore Sciarratta.

    Nato a Siviglia nel 1854, Gerónimo Giménez fu un vero e proprio enfant prodige. Dopo aver studiato con suo padre e poi con Salvador Viniegra a Cadice, Giménez, all'età di 12 anni, fu, infatti, ingaggiato come primo violino nell'orchestra del Teatro Principale della città spagnola e a 17 anni, divenuto direttore d'orchestra in una compagnia di opere e di zarzuela, debuttò in questa veste a Gibilterra, dirigendo l'opera Saffo di Pacini.  Dopo aver completato i suoi studi al Conservatorio di Parigi, dove fu allievo di Jean-Delphin Alard per il violino e di Ambroise Thomas per la composizione e aver soggiornato per breve tempo in Italia, ritornò in Spagna dove fu nominato direttore presso il Teatro de la Zarzuela della quale coltivò, come compositore, il género chico (genere piccolo). All'interno della sua vasta produzione conseguì una certa fama   La boda de Luis Alonso, composta nel 1897, il cui intermezzo si segnala per la scrittura vivace nella quale confluiscono i ritmi di varie danze tra cui quello di una seguidillia il cui tema sarebbe stato utilizzato da De Falla nel Cappello a tre punte.

    Kitchen di Giuseppe Mazzamuto, che sarà eseguita, per la prima volta, in questo concerto della Stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in una nuova versione inedita, è, dal punto di vista formale, una ballad in un tempo unico, nella quale vengono combinate atmosfere classiche e tessiture di jazz sinfonico. Il vibrafono, in primo piano, che prevede un’improvvisazione, richiama le sonorità di Milt Jackson tanto amato dal compositore e vibrafonista palermitano. Mazzamuto pone, inoltre, l’attenzione, attraverso una musica fortemente descrittiva, sul bene più prezioso “gli affetti”. La composizione intitolata Kitchen (cucina) rappresenta il luogo più intimo e sicuro di una casa dove ci si riunisce con gli affetti più cari.

    Dedicata al fratello maggiore Ira, “I got rhythm” Variations (Variazioni sul tema I gotrhythm) per pianoforte e orchestra è una serie di 5 variazioni composte da Gershwin nel 1934, in appena tre settimane, durante una vacanza a Palm Springs, per un tour di concerti con la Leo Reisman Orchestra come alternativa alla Rhapsody in blue e al Concerto in Fa. Completate il 6 gennaio 1934 dopo il ritorno del compositore a New York ed eseguite per la prima volta con l’orchestra il 14 gennaio a Boston sotto la direzione di Charles Previn, “I got rhythm” Variations si collocano tra i lavori più maturi e interessanti di Gershwin che si accostò ai linguaggi e agli stili dei maggiori compositori europei dell’epoca come Ravel, Stravinskij, Schönberg e Berg. In quest’occasione è presentata in una versione orchestrale di Salvatore Sciarratta

    Ispirato a una danza di origine cubana e composto insieme ad altri brani dello stesso genere agli inizi degli anni 90, il secondo Danzón del compositore messicano Arturo Márquez ha rivelato il suo autore a un largo pubblico soprattutto grazie all’Orchestra Giovanile Simon Bolivar diretta da Dudamel che lo portò con grande successo in tour per l’Europa e negli Stati Uniti. È una pagina sensuale e brillante nella quale confluisce la tradizione dei balli caraibici.

    Composto da Alberto Maniaci in occasione del “Palermo Composers Concerto”, organizzato dal Festival Palermo Classica per valorizzare la nuova musica dei compositori contemporanei siciliani, il brano The Jeita Grotto è concepito come una grande Ouverture sinfonica, costituita da due grandi sezioni, ognuna delle quali è al suo interno divisibile in due ulteriori sottosezioni. Come affermato dal compositore: “Il brano contrappone l’alta cantabilità della melodia in ¾ , affidata al suono caldo dei legni e degli ottoni (e successivamente agli archi), alla grande ritmicità dal sapore un po’ "Rock" della parte centrale, fulcro ritmico ed emotivo dell’andamento tematico, dove il sapore prettamente cinematografico e descrittivo del tema, disegna un viaggio immaginario dentro le “Grotte di Jeita”, meravigliose grotte calcaree carsiche situate a nord di Beirut, in Libano, costituite da grotta superiore e grotta inferiore (navigabile con un battello) dalle quali si resta affascinati per colori, dimensioni, profumi e vastità. Peculiarità della prima sezione del brano è l’inserimento dello djembe, strumento etnico “leader” in questa orchestrazione, dato il suo costante sottolineare le atmosfere mediorientali alle quali si ispira il brano. È questo il viaggio dentro The Jeita Grotto; un vivere la scoperta di mondi naturalistici che si intersecano l’uno all’altro senza soluzione di continuità, dove ogni “proposta” musicale è una personale considerazione sul senso del “viaggio” da prendere in esame per poter effettuare un'intima ricerca introspettiva”.

    Ispirata alla musica folkloristica di Vera Cruz, La conga del fuego nuevo è una pagina brillante, piena di melodie popolari, composta da Arturo Márquez nel 2005.

    Su Joy to the Music, che sarà presentato, in questo concerto, in prima esecuzione assoluta, Riccardo Scilipoti si è così espresso: “Joy to the Music il risultato di alcune esperienze che, in modo più o meno consapevole, hanno segnato la mia formazione artistico-musicale: da un lato gli influssi del jazz, che non ho mai praticato ma dal quale sono sempre stato affascinato, dall'altro le atmosfere della musica americana del XX secolo. È un brano vivace, fresco e con una grande carica di energia in cui al coro delle voci bianche viene affidato il tema centrale, un ritornello caratterizzato da un ritmo frizzante e una melodia accattivante. Alcuni "soli" in chiave jazz band vengono affidati al trombone e ai 2 clarinetti prima che il discorso musicale riconduca alla sezione più melodica del brano ed alla conclusione sul tema principale”.

    Conclude il concerto il celeberrimo Tico-Tico composto nel 1917 da Zequinha de Abreu.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 70'