Settimana di Musica Sacra di Monreale Concerto per organo

Alberto Pavoni, organo

  • Luogo

  • Santuario SS. Crocifisso alla Collegiata - Monreale

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Giovedì
    03 Ottobre 2019

    Ore

    21,00

    Durata

    -

    Prezzi

    - €

    Calendario

Lo storico organo del Santuario del SS. Crocifisso alla Collegiata di Monreale risuonerà sotto il tocco delle mani magiche dell'organista romano Alberto Pavoni

  • Programma

  • Antonio Vivaldi
    Venezia, 1678 - Vienna, 1741 Johann Sebastian Bach
    Eisenach, 1685 - Lipsia, 1750

    Concerto in la minore (BWV 593)

    Johann Sebastian Bach
    Eisenach, 1685 - Lipsia, 1750

    Fantasia sul corale “Wachet auf, ruft uns die Stimme” (Svegliatevi, la voce ci chiama) BWV 645

    Johann Sebastian Bach
    Eisenach, 1685 - Lipsia, 1750

    Toccata e Fuga in fa maggiore (BWV 540)

    Johann Sebastian Bach
    Eisenach, 1685 - Lipsia, 1750 Alberto Pavoni

    Aria dalla Suite in re maggiore (BWV 1068)

    Franz Liszt
    Raiding, 1811 - Bayreuth, 1886

    Fantasia e fuga sopra il corale "Ad nos, ad salutarem undam”, dall’opera “Il Profeta” di Meyerbeer

     

     

    L'organo, insieme al clavicembalo, costituì, senza dubbio, uno degli strumenti a cui Johann Sebastian Bach dedicò maggiore attenzione non solo scrivendo per esso composizioni originali, ma trascrivendo anche lavori di altri compositori soprattutto italiani. Questo è il caso del Concerto in la minore BWV 593 che appartiene alla seconda di due raccolte, chiamata pedaliter, in contrapposizione alla prima definita manualiter, perché scritta per strumenti dotati di pedaliera. Queste trascrizioni furono realizzate tra il 1713 e il 1717 da Bach quando si trovava alla Corte di Weimar probabilmente per iniziativa del principe Giovanni Ernesto di Sassonia-Weimar, che, appassionato di musica italiana da lui studiata ad Utrecht da dove era solito recarsi ad Amsterdam per ascoltare concerti o acquistare spartiti, volendo ricreare l'atmosfera "italiana" alla sua Corte, chiese di trascrivere questi concerti sia a Bach sia a Johann Gottfried Walther, un altro compositore, meno famoso, al suo servizio. Il Concerto in la minore è, infatti, la trascrizione del Concerto in la minore n. 8 RV 522 per due violini e basso continuo tratto da L'estro armonico di Vivaldi, che era stato pubblicato ad Amsterdam da Estienne Roger nel 1711. La trascrizione di questo concerto si presenta particolarmente elaborata al punto che è stato ipotizzato, da parte degli studiosi, che Bach abbia rimaneggiato pesantemente l'originale o che si sia avvalso di una copia del concerto vivaldiano molto diversa da quella giunta fino a noi.

    La tradizione luterana del corale informa il secondo brano in programma, la Fantasia sul corale “Wachet auf, ruft uns die Stimme” BWV 645, tema che Bach aveva utilizzato già nella cantata BWV 140 e che qui, introdotto inizialmente da un tema leggiadro,  appare dopo 12 battute in tutta la sua bellezza e solennità come canto fermo al "tenor". Questo corale, particolarmente famoso, fu trascritto da Ferruccio Busoni per pianoforte. 

    Non si conosce con precisione la data di composizione della Toccata e Fuga in fa maggiore BWV 540, la cui complessità ha fatto ritenere che i due brani siano stati scritti da Bach in tempi differenti. La Toccata è, infatti, il brano più lungo, tra tutti quelli composti da Bach per introdurne un altro e in particolar modo, una fuga, e si segnala per il carattere virtuosistico degli assoli del pedale e per una raffinata scrittura contrappuntistica evidente nell'uso del canone in alcune sue parti, mentre la Fuga presenta due soggetti tra loro contrastanti con il primo di ascendenza vocale e il secondo, maggiormente ritmato e quindi connotato in senso strumentale.

    Nemmeno della Suite n.3 in re maggiore BWV 1068 per orchestra, dalla quale è tratta la famosa Aria sulla quarta corda, il cui titolo non è opera di Bach, ma deriva da una rielaborazione realizzata dal violinista tedesco August Wilhelmj che trasportò un tono sotto da re maggiore a do maggiore la melodia per abbassarla ulterioriormente di un'ottava affinchè fosse eseguibile sula quarta corda del violino, si conosce con precisione la data di composizione. Probabilmente composta insieme a tutta la suite negli ultimi anni trascorsi da Bach alla corte di Cöthen e i primi anni di Lipsia dove il compositore si era trasferito nel 1723, quest'aria, diventata famosa grazie ai diversi arrangiamenti utilizzati come sigle, è qui presentata nella rielaborazione per organo dello stesso Pavoni.

    Meno nota ma non per questo meno importante rispetto a quella pianistica è la produzione per organo di Franz Liszt, che amava particolarmente suonare questo strumento dalla cui potenza e ricchezza sonora era fortemente affascinato. Tra le sue composizioni va segnalata la Fantasia e fuga sopra il corale "Ad nos, ad salutarem undam" , dall'opera "Il Profeta" di Meyerbeer, che, composta nel 1850, è un'ulteriore testimonianza dell'interesse di Liszt per l'opera lirica. In questo caso è utilizzato da Liszt il tema del suddetto corale che viene sottoposto a una serie di 27 variazioni, inserite in un'unica ampia struttura tripartita.

     

    Riccardo Viagrande

     

     

    Durata: 70'