L'OSS al Maggio Musicale Fiorentino per la prima volta. Dirige Salvatore Sciarrino
Pubblicato il 25 Maggio 2019
Salvatore Sciarrino, dopo cinquant’anni di successi in tutto il mondo, consacra il momento particolarmente felice dell’OSS riproponendo le sue opere a Firenze, nella veste anche di direttore d’orchestra. E’ la prima volta che l’Orchestra Sinfonica Siciliana partecipa al Maggio Musicale Fiorentino. Con una prima esecuzione assoluta commissionata dalla Fondazione per la 60ma stagione, che arricchisce il programma di lunedì 27 maggio, con il soprano Livia Rado impegnata nell’esecuzione di Nove canzoni del XX secolo. Il presidente del CdA, Avv. Stefano Santoro: “Un traguardo di cui andare fieri”.
Spenti i riflettori del Politeama Garibaldi per l’ultimo concerto della 60ma stagione l’Orchestra Sinfonica Siciliana si imbarca sul primo volo per Firenze per prendere parte per la prima volta nella sua storia al prestigioso Festival del maggio Musicale Fiorentino. E sarà Salvatore Sciarrino, in veste di compositore e direttore dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, Lunedì 27 maggio alle 20 a dare il “la” a questa nuova avventura dell’OSS. Ci vorranno due voli per imbarcare strumenti e professori d’orchestra. Il programma prevede un’opera commissionata allo stesso Sciarrino in occasione del 60mo anniversario e vuole ricordare che fu proprio l’OSS a tenere a battesimo il giovane compositore palermitano.
Questo il programma del 26mo concerto della Stagione: Franz Liszt (1811-1886), Sposalizio - elaborazione per orchestra di Salvatore Sciarrino; Salvatore Sciarrino (1947) Efebo con radio per voce e orchestra; Rispondono, a chi? (Melodie circolari da Wagner) - opera commissionata dalla FOSS per la 60ma stagione - prima esecuzione assoluta; Come se un amico (canzone da Chopin). Autori vari, Nove Canzoni del XX secolo - elaborazione per voce e orchestra di Salvatore Sciarrino Dream 1 (Johnny Mercer, con voce); Deep Purple (Mitchel Parish - Peter De Rose); Sophisticated Lady (Mitchel Parish-Iriving Mils-Duke Ellington, con voce); Night and Day (Cole Porter); Startdust (Mitchel Parish - Hoagy Carmichael, con voce); Love is here to stay (Ira e & George Gershwin); Second hand rose (Grant Clarke, James F. Hanley, con voce); You are my lucky star (A. Feed - N. H.Brown); Dream 2 (Johnny Mercer, con voce). Soprano, Livia Rado.
Il presidente del CdA, Avv. Stefano Santoro: “Un traguardo di cui andare fieri”.
Sposalizio. Realizzata nel 2015 ed eseguita per la prima volta al Teatro Pollini di Padova, il 24 ottobre 2015, dall'Orchestra da camera di Padova e del Veneto sotto la direzione di Marco Angius. Si ispira al primo brano del Deuxième année de Pèlerinage di Franz Liszt. Su di essa Sciarrino ha scritto: "Pezzo anticipatore, fin'ora ha stazionato nel mezzo alla mia vita, discretamente, e mai l'ho perso d'occhio; ne devo la scoperta all'amico Dino Ciani e alla sua maestra, Martha Del Vecchio, nel tempo romano della mia giovinezza.
Sposalizio rifrange per me una serie di coincidenze speculari. È nella mia Città di Castello che Raffaello, quasi ancora minorenne, compì lo Sposalizio della Vergine, una delle pitture più famose in assoluto. Alle soglie del XIX secolo il Municipio del paese regalò (incautamente) ad un generale di Bonaparte questo capolavoro, così Liszt poté ammirarlo durante i suoi soggiorni in Lombardia. Dovette anzi folgorarlo dato che il musicista ne derivò il capitolo iniziale della parte italiana di Année de Pèlerinage, quaderni che sotto la metafora del viaggio raccolgono spunti colti, letterari e meditazioni.
Personalmente, sono portato ad osservare il mondo ed ho sviluppato una percezione di tipo comparativo e analitico, con cui mi riescono, fra le cose più disparate, connessioni niente affatto scontate. Ecco perché tenevo a trasfigurare Sposalizio di Liszt.
Efebo con radio. E’ una composizione che si può ascrivere al filone ironico. Composta nel 1981 ed eseguita per la prima volta il 28 maggio dello stesso anno a Firenze, in occasione del 44° Maggio Musicale Fiorentino con Daisy Lumini (soprano) e l'Orchestra Regionale Toscana diretta da Massimo De Bernart, questo composizione si basa sulla capacità mimetica della musica, utilizzando un'agile duttilità strumentale.
Rispondono, a chi? (Melodie circolari da Wagner). Si tratta di un omaggio a Palermo realizzato attraverso una melodia infinita di origine wagneriana la cui essenza è indicata, nella nota della composizione redatta da Sciarrino, nella ciclicità e nella circolarità a cui allude il sottotitolo. Il compositore di Lipsia e, soprattutto, una sua melodia, intitolata "Il tempo di Porazzi", legata in un certo qual modo a Palermo, è, in effetti, la fonte d'ispirazione di questo lavoro, come rivelato dallo stesso Sciarrino in risposta all'iniziale domanda «dove si attinge la melodia infinita?»: Il «Tempo di Porazzi» fu composto da Wagner nel 1882, dopo aver terminato Parsifal, alla fine di un lungo soggiorno a Palermo. “Si tratta di una monodia assoluta, in sé sospesa fuori da ogni armonia. L'estensione invita a immaginare un oboe per suo destino ideale. In 22 battute snoda piccole simmetrie che nelle ampie proporzioni di Wagner abitualmente non si colgono.”
Come se un amico, (canzone da Chopin). Composto nel 2015 ed eseguito per la prima volta al Teatro Sociale di Rovigo, il 9 maggio 2017, con l'interpretazione di Cristina Zavalloni e l'Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius. Su questo suo lavoro il compositore così si è espresso:
"In fondo al volume degli Studi per pianoforte di Chopin, fra le ultime pagine stanno nascosti tre piccoli pezzi. Sebbene maturi e sofisticati, forse proprio per questo, sono sfuggiti alla fama degli altri. Mi è caro il numero 3 (secondo l'edizione polacca, 2 in revisioni ulteriori). Letto e riletto con stupore crescente attraverso gli anni, lo presentavo spesso come indovinello ai visitatori. Silenziosamente desideravo che risplendesse sotto altro sembiante.” . Il titolo del brano, infine, «evoca le infinite carte lasciate su scaffali vecchi di secoli. A ciascuno di noi giungono fortunosi messaggi, quasi via mare le lampade dei geni gettate da Salomone”.
Nove canzoni del XX secolo. La prima idea di questo lavoro risale al 1984, quando il compositore decise di scrivere «un curioso trattatello di orchestrazione» su pezzi conosciuti da tutti, ma la raccolta fu completata soltanto nel 1991, anno in cui fu eseguita per la prima volta nella sua forma integrale a Firenze in occasione del 54° Maggio Musicale Fiorentino con Raquel Pierotti (soprano) e l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dallo stesso compositore. Fonte d'ispirazione di questo lavoro, che era già stato eseguito in forma parziale in precedenza a Napoli nel 1985, a Reggio Emilia nel 1988 e a Trento nel 1988, sono alcuni significativi brani "leggeri" del XX secolo, spunto anche di questa riflessione dell'autore:
"Le canzoni, sul piano della musica, rappresentano un po' l'equivalente dei fiori: belle, sì, ma effimere, Mai potrà la musica colta, con la sua pretesa di universalità, dare il senso di morte che una composizione leggera trasuda. Con modi garbati, nella sua massima stilizzazione, questa si offre, non ha pretese; ma di fronte all'eternità proclamata da un'ingannevole sinfonia, la canzone coglie un istante che smaschera la fragilità dell'uomo. In mezzo ai ricordi più abbandonati, più perduti, ciascuno di noi ha qualche canzone che, proprio perché così legata a un certo periodo del nostro passato, rappresenta il concentrato della nostalgia".
In questa raccolta, che si presenta come un lavoro organico e al tempo stesso differenziato nel quale si alternano brani solo orchestrali ad altri cantati, Sciarrino dà, attraverso la sua rielaborazione, nuova vita diversa a queste canzoni.
Salvatore Sciarrino. Nato a Palermo nel 1947, si vanta di essere nato libero e non in una scuola di musica. Ha cominciato a comporre dodicenne, tenendo il primo concerto pubblico nel 1962. Ma Sciarrino considera "apprendistato acerbo" i lavori anteriori al 1966 perché è allora che si rivela il suo stile personale. Ciò che caratterizza la sua musica è la volontà di indurre il fruitore a un diverso modo di ascoltare e a una nuova presa di coscienza della realtà e di sé. Dopo aver conseguito la maturità classica e frequentato qualche anno di università nella sua città, nel 1969 Salvatore Sciarrino ha lasciato la Sicilia per trasferirsi a Roma e poi, nel 1977, a Milano. Nel 1977 al Teatro alla Scala di Milano è avvenuta la prima rappresentazione assoluta della sua Berceuse variata diretta da Claudio Abbado. Fra il 1978 e il 1980 è stato direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna e, nel 1987, ha presentato in prima esecuzione moderna al Rossini Opera Festival una versione per orchestra della cantata Giovanna D'Arco composta originalmente per voce sola e pianoforte da Gioachino Rossini nel 1832. Ha insegnato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (1974-83), a Perugia (1983-87) e al conservatorio "Cherubini" di Firenze(1987-96). Parallelamente, Sciarrino ha tenuto corsi di perfezionamento e masterclasses. Dal 1983 risiede in Umbria a Città di Castello. Ha composto per teatri italiani ed esteri e vanta una vastissima la discografia con più di 100 CD, editi dalle migliori etichette in ambito internazionale. E’ Accademico delle Belle Arti della Baviera e Accademico delle Arti (Berlino), e laurea “honoris causa” in Musicologia all’Università di Palermo.
Livia Rado. Il soprano si diploma in canto nel 2005 al Conservatorio di Udine.Si avvicina in seguito alla nuova musica entrando a far parte, nel 2007, dell’ensemble L’arsenale diretto da Filippo Perocco. Collabora inoltre con gli ensemble Algoritmo e Prometeo diretti da Marco Angius. Si è esibita per importanti festival internazionali quali. All’attività concertistica affianca, da diversi anni, quella didattica. E’ inoltre direttrice del “Coro Voci Bianche” dell’Associazione Musicale F. Manzato di Treviso, con il quale ha partecipato all’allestimento della Bohème di G. Puccini presso il Teatro M. del Monaco di Treviso, Teatro Comunale di Bolzano, Teatro dell’Aquila di Fermo e Teatro Comunale di Ferrara.
Biglietti al Botteghino del Maggio Musicale Fiorentino. Info: 055 200 1278
L’Ufficio stampa
(Mario Pintagro)