Kopatchinskaja, un violino per Čajkovskij. Dirige Takács-Nagy
Pubblicato il 20 Marzo 2019
Patricia Kopatchinskaja, per la prima volta in Sicilia debutta, venerdì 22 e sabato 23 marzo con uno dei concerti per violino più amati dal pubblico, composto da Čajkovskij. Sul podio del Politeama Garibaldi, a guidare l’Orchestra Sinfonica Siciliana, Gábor Takács-Nagy, già apprezzato al Concertone di Capodanno. Nella seconda parte del concerto ritornano le note di Bartók con la Musica per archi, percussioni e celesta Sz 106
Chissà se suonerà scalza come ha fatto al suo debutto al Teatro alla Scala. E’ certamente un dettaglio per una delle più acclamate violiniste al mondo, Patricia Kopachinskaja. “La musica fa vibrare il legno del palcoscenico – dice la violinista - per questo suonare a piedi nudi è meglio. Mi sento una danzatrice, trovo importante poter unire il cielo con la terra”. Felice di esibirsi per la prima volta in Sicilia con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, venerdì 22 alle 21 e sabato 23 marzo alle 17,30 al Politeama Garibaldi. Sul podio, il direttore Gábor Takács-Nagy, già acclamato dal pubblico per il concerto di Capodanno. Questo il programma: Béla Bartók (1881-1945) Musica per archi, percussioni e celesta Sz 106; Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840-1893) Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra.
Musica per archi, percussioni e celesta Sz 106. Béla Bartók la commissionò a Paul Sacher in occasione del decimo anniversario dell’orchestra da camera Basler Kammerorchester. Lo spartito reca la data del 7 settembre 1936, fu eseguita a Basilea, il 21 gennaio 1937, da parte dell'orchestra da camera diretta da Sacher. Bartók concepì la musica, tra sue composizioni più note, per strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli, contrabbassi, e arpa), e gli strumenti a percussione (xilofono, rullante, piatti, tam-tam, grancassa, e timpani) e celesta. L'organico comprende anche un pianoforte, che può essere classificato come uno strumento a percussione o ad arco (il musicista addetto alla celesta suona anche il pianoforte in alcuni passaggi a 4 mani col pianista). Il pezzo è diviso in quattro movimenti: Andante tranquillo; Allegro; Adagio; Allegro molto. (Durata: 26')
Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra. Čajkovskij lo compose a Clarens, vicino Montreux e il lago di Ginevra, nel 1878, con la collaborazione del violinista Iosif Kotek. Si tratta dell’unico concerto per violino ideato dal compositore. Lo stesso Kotek avrebbe dovuto eseguirlo per la prima volta ma declinò l’invito a causa della complessità d’esecuzione; stesso rifiuto fu opposto da Leopold Auer, a cui la composizione era stata in un primo momento dedicata. Il concerto fu pertanto eseguito il 4 dicembre 1881 a Vienna, da Adolf Brodskij cui Čajkovskij dedicò la partitura. Sul podio c’era Hans Richter. Il concerto si affermò piano piano, nonostante un’iniziale stroncatura pubblicata sulla Neue Freie Presse dal celebre critico tedesco Eduard Hanslick che scrisse:
“Il suo inizio non è male, ma più si va avanti, peggio è. Alla fine del primo movimento, egli sostiene, il violino non suona, bensì raglia, stride, ruggisce. Anche l'Andante inizia felicemente, ma ben presto si trasforma nella descrizione di una qualche festa russa selvaggia dove sono tutti ubriachi e hanno volti triviali, disgustosi. Ascoltando la musica di Čajkovskij mi è venuto in mente che esiste musica puzzolente (stinkende Musik)".
E’ diviso nei seguenti movimenti: Allegro moderato; Canzonetta, Andante Finale, Allegro vivacissimo (Durata: 34’).
Gábor Takács-Nagy. E’ nato a Budapest dove ha iniziato a studiare violino all’età di 8 anni per poi perfezionarsi con Nathan Milstein, Ferenc Rados, Andras Mihaly e György Kurtag. Dal 1975 al 1992 è primo violino e fondatore del celebre Quartetto Takacs. Dal 1997 Gábor Takács-Nagy è professore di quartetto al Conservatorio di Ginevra e tiene master class in prestigiose accademie internazionali. Dal 2007 è direttore musicale del Verbier Festival Chamber Orchestra, collaborando con solisti quali Martha Argerich, Joshua Bell, Jean-Yves Thibaudet, Emmanuel Ax, Frederica von Stade e Angelica Kirschschlager, ricoprirà gli incarichi di direttore dell’Orchestra Sinfonica MAV di Budapest e della Camerata Manchester.
Patricia Kopatchinskaja. Nata in Moldavia, è una delle più apprezzate violiniste del mondo e si distingue in un repertorio che varia dal barocco alla musica classica, alle nuove commissioni o reinterpretazioni di lavori moderni. Nel corso della stagione 2018/2019 ha continuato a collaborare con importati direttori e orchestra quali l’Orchestre Symphonique de Montréal diretta da Kent Nagano, la Bayerisches Staatsorchester e la Berliner Philharmoniker diretta da Kirill Petrenko nonché è stata in tournée con la Kammerorchester Basel diretta da Heinz Holliger.
Biglietti al Botteghino del Politeama e un'ora e mezza prima del concerto: 12-25 euro. . Sconto del 50% per studenti e under 30. Info: biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it, www.orchestrasinfonicasiciliana.it, vivaticket.it, 091 6072532.
L’Ufficio stampa
(Mario Pintagro)
Guida al concerto