L’ultima di Mozart, la Sesta di Šostakovič, il concerto per violoncello di C.P.E. Bach
Pubblicato il 13 Marzo 2019
L’ultima meravigliosa grande opera strumentale di Mozart torna nella sua versione originale per clarinetto di bassetto, che Alessandro Carbonare ha rilanciato e inciso con Claudio Abbado. La Sesta Sinfonia di Šostakovič è singolare nel suo catalogo per la sua brevità, lontano dal gigantismo delle altre. Sul palcoscenico del Politeama Garibaldi dirige l’Orchestra Sinfonica Siciliana l’armeno Eduard Topchjan, al clarinetto Alessandro Carbonare, al violoncello Ludovica Rana, vincitrice del Premio “Crescendo” 2018, nel Concerto di C.P.E. Bach.
Il 18° concerto in abbonamento della stagione vedrà sul podio del Politeama Garibaldi Eduard Topchjan, al clarinetto, Alessandro Carbonare, al violoncello Ludovica Rana, vincitrice del Premio “Crescendo” 2018. Questo il programma: Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1788), Concerto in la minore Wq 170 per violoncello e orchestra; Wolfgang Amadeus Mozart Salisburgo (1756-1791) Concerto in la maggiore KV 622 per clarinetto di bassetto e orchestra; Dimitrij Šostakovič (1906-1975), Sinfonia n. 6 in si minore op.54.
Concerto in la minore Wq 170 per violoncello e orchestra. Carl Philipp Emanuel Bach, secondo dei 20 figli di Johann Sebastian Bach, compose questo concerto nel 1750, esclusivamente per questo strumento, quando si trovava alla corte di Federico il Grande a Berlino. Il concerto, diviso in tre movimenti, segue lo schema tipico del concerto solistico di ascendenza barocca con gli episodi solistici che si alternano al tutti, il primo movimento, Allegro assai, è una pagina brillante e ardente di passione sin dal bellissimo tema esposto dal violoncello, mentre il secondo movimento, Andante, si impone per il suo lirismo di chiara matrice operistica. Il terzo movimento, Allegro assai, è, infine, una perfetta sintesi di brillantezza e di eleganza (Durata: 25').
Il concerto per clarinetto di bassetto e orchestra in La maggiore KV 622. Mozart lo compose appena due mesi prima di morire. Originariamente era per corno di bassetto, strumento a cui il compositore era molto affezionato. Il concerto fu scritto per il clarinettista austriaco Anton Stadler, virtuoso dello strumento, al quale Mozart lo dedicò. Stadler utilizzava uno strumento personale particolare: il cosiddetto clarinetto di bassetto in La. Si tratta di un clarinetto in La con un'estensione aumentata verso il grave di una terza, fino a raggiungere il Do grave scritto. Il concerto è considerato tra le sue opere migliori e fondamentale per gli amanti del clarinetto e i clarinettisti. E’ diviso nei seguenti movimenti: Allegro; Adagio; Rondò. Dei tre movimenti che compongono il concerto, l'adagio è quello più intenso. (Durata: 27').
Sinfonia n. 6 in si minore op.54. Šostakovič la compose nel 1939 e fu eseguita l'11 novembre dello stesso anno dall'Orchestra filarmonica di Leningrado, sul podio Evgenij Mravinskij. In principio il compositore aveva maturato l’idea di dedicarla a Lenin (un'idea che il maestro aveva da anni, ma che realizzerà solamente con la dodicesima sinfonia), con una monumentale composizione per solisti, coro e orchestra, sul testo "Vladimir Ilyich Lenin" di Majakovskij. Nel 1939 Šostakovič però, in una trasmissione radio, non citò nessuno di questi argomenti. La première della sesta avvenne nella sala grande della Filarmonica di Leningrado, coronata da un ampio successo. Šostakovič la descrisse così: "La mia sesta sinfonia differisce nel carattere della sua musica dagli stati d'animo e dagli umori della precedente, con la sua tensione tragica. La musica della sesta è soprattutto contemplativa e lirica, volevo personificare in essa stati d'animo legati alla primavera, alla gioia e alla giovinezza.” (Durata: 30')
Eduard Topchjan. Nato in Armenia, è direttore principale e direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica Armena. Topchjan ha studiato violino al Conservatorio Yerevan Komitas e ha continuato a studiare direzione d'orchestra con il direttore d'orchestra Ohan Durian seguito da consultazioni da Sir Georg Solti , Claudio Abbado e Nello Santi. Nel 2001, è apparso con l'Orchestra Filarmonica Armena presso la Sala Grande del Conservatorio di Mosca , e nel 2003, al Teatro Bolshoi. Vanta numerose direzioni di festival e conduzioni d’orchestre in tutta Europa.
Ludovica Rana. Ha 22 anni e ha iniziato lo studio della musica all’età di 4 sotto la guida dei suoi genitori, entrambi musicisti. Ha frequentato la Pavia Cello Academy e ha conseguito il Master in Music Performance presso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano sotto la guida del M° Enrico Dindo. Attualmente frequenta il Corso di Perfezionamento presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma con Giovanni Sollima e con Carlo Fabiano. Lo scorso anno ha vinto il concorso “Crescendo”, indetto dalla Foss.
Alessandro Carbonare. Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha occupato il posto di primo clarinetto solista all’Orchestre National de France. Sempre nel ruolo di primo clarinetto, ha avuto importanti collaborazioni anche con i Berliner Philarmoniker, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New York. Si é imposto nei piu' importanti concorsi internazionali: Ginevra, Praga, Tolone, Monaco di Baviera e Parigi.
Biglietti al Botteghino del Politeama e un'ora e mezza prima del concerto: 12-25 euro. . Sconto del 50% per studenti e under 30. Info: biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it, www.orchestrasinfonicasiciliana.it, vivaticket.it, 091 6072532.
L’Ufficio stampa
(Mario Pintagro)
Guida al concerto