Ten years after: l’Orchestra al gran completo a Roma per la prima volta dopo dieci anni

Pubblicato il 03 Dicembre 2018

Dopo dieci anni l’Orchestra Sinfonica Siciliana si muove per intero al di fuori dei confini isolani. L’occasione è data dalle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dell’OSS.

L’appuntamento è all’Istituzione Universitaria dei Concerti martedì 4 dicembre alle 20.30. Sul podio il giovane francese Maxime Pascal. In programma anche musiche di Debussy e Mahler.

Dopo la riproposizione al Politeama Garibaldi, nel quinto concerto della stagione dell’OSS Punkte, l’opera giovanile di Karlheinz Stockhausen(1928-2007) e dedicata a Francesco Agnello nel 1962,  sarà eseguita a Roma nell’Aula Magna della Sapienza martedì 4 dicembre alle 20.30. L’iniziativa è dell’Istituzione Universitaria dei Concerti che ospita l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Maxime Pascal.  L’opera fu eseguita per la prima volta in Italia dall'Orchestra Sinfonica Siciliana (diretta da Danile Paris) nel 1965 in un Teatro Biondo gremitissimo e attento. Il concerto romano è inserito nel quadro delle celebrazioni del sessantesimo anniversario dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Completano il programma Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, che trasse ispirazione da un poemetto del grande poeta simbolista francese Stephane Mallarmé, e i Lieder eines fahrenden Gesellen di Gustav Mahler, cantati dal basso-baritono Otto Katzameier su quattro poesie del compositore stesso, che nacquero dall'infelice amore per la cantante lirica Johanna Richter.

Maxime Pascal. E’ uno dei direttori più in vista della giovane generazione. Trentatreenne, nel 2017 ha debuttato alla Scala di Milano, al Festival dei Due Mondi di Spoleto e all’Opera di Roma. Ha già diretto all’Opéra di Parigi, la Tokyo Philharmonic Orchestra.

Otto Katzameier. Ospite dei principali palcoscenici, dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, dalla Staatsoper di Amburgo all’Opera “Unter den Linden di Berlino”, dal festival di Salisburgo a quello di Vienna, da Tokyo a Buenos Aires, da Tel Aviv a Hong Kong.

 

L’Ufficio stampa

(Mario Pintagro)