CONCERTO DI CAPODANNO

Neil Thomson, direttore

Stefan Milenkovich, violino

(fuori abbonamento)

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Sabato
    01 Gennaio 2022

    Ore

    18,00

    Durata

    90min.

    Prezzi

    50 - 30 €

    Calendario

  • Programma

  • Franz von Suppé
    Spalato 1819 - Vienna 1895

    Die leichte Kavallerie (Cavalleria leggera), ouverture

    Durata: 8'

    Camille Saint-Saëns
    Parigi, 1835 - Algeri, 1921

    Introduzione e Rondò capriccioso per violino e orchestra, op. 28

    Durata: 9'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Kaiser-Walzer (Valzer dell’imperatore) op. 437

    Durata: 10'

    Pablo de Sarasate
    Pamplona, 1844 - Biarritz, 1908

    Carmen Fantasia op.25 per violino e orchestra

    Durata: 14'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Champagner-Polka (Polka dello champagne) op. 211

    Durata: 3'

    George Gershwin
    Brooklyn 1898 - Hollywood 1937

    Tre preludi (arrangiamento per violino e archi di Vladimir Korac)

    Durata: 6'

    Freddie Mercury
    Stone Town 1946 - Kensington 1991

    Bohemian Rhapsody (arrangiamento per violino e archi di Stefano Cabrera)

    Durata: 5'

    Franz Lehár
    Komárom, 1870 - Bad Ischl, 1948

    Gold und Silber (Oro e Argento), valzer op. 79

    Durata: 8'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu), valzer op. 314

    Durata: 9'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Tritsch-Tratsch-Polka, op.214

    Durata: 3'

    Franz von Suppé, nato a Spalato, in Iugoslavia, il 18 aprile 1819 da padre italiano, ma di origine belga, e da madre viennese di origine ceco-polacca, ebbe il merito di aver tentato, per primo, la creazione dì un'operetta viennese, caratterizzata, a differenza di quella francese, dal sentimento, dalla passione e, soprattutto, dalla nostalgia dello splendido periodo del Congresso e delle sue grandiose feste dove dominava, appunto, il valzer che non a caso sta alla base della gran parte delle operette austriache. Alla morte del padre che aveva ostacolato la sua passione per la musica facendogli frequentare a Padova la facoltà di Giurisprudenza, Suppé si trasferì con la madre a Vienna dove studiò composizione con Ignaz von Seyfried e con Sechter e dove, molto giovane, nel 1846, ottenne un discreto successo con Dichter und Bauer (Poeta e contadino). A distanza di circa vent’anni, Die leichte Kavallerie (La cavalleria leggera), rappresentata, per la prima volta, al Carltheater di Vienna il 24 marzo 1866, è una delle operette più importanti di Suppé, nella quale è presente un carattere parodistico in quanto in essa è ridicolizzata la vita militare dell’Impero. L’ouverture si apre con una maestosa e, al tempo stesso, ironica fanfara con le due trombe che intonano un motivo pieno di accenti militareschi. La deformazione ironica, che investe questa rappresentazione della vita militare, è immediatamente evidente in questa ouverture dove motivi di danze e briosi temi degli archi si mescolano ai magniloquenti interventi degli ottoni e dei legni.

    Nonostante abbia attraversato l'intera seconda metà dell'Ottocento, Saint-Saëns si dimostrò nella sua produzione quasi sempre refrattario ai principi dell'estetica romantica preferendo ad essi quelli del classicismo a cui conformò la maggior parte dei suoi lavori. Un'importante eccezione a tale tendenza è costituita proprio da questo brano, Introduzione e Rondò capriccioso, composto nel 1863 per il diciannovenne, ma già grande violinista Pablo De Sarasate, per il quale il compositore francese avrebbe scritto anche il Primo e il Terzo concerto per violino e orchestra. Concepita inizialmente come conclusione di un lavoro di maggiore respiro, questa pagina, che fu eseguita come brano autonomo il 5 aprile 1867 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, è diventata presto uno dei cavalli di battaglia non solo di Sarasate, ma anche di altri grandi e famosi e violinisti. Il brano si apre con un'Introduzione di intenso lirismo caratterizzata da una melodia malinconica che si staglia su una struttura armonica varia e cangiante. Pagina brillante, nella quale si alternano momenti tecnicamente complessi con altri di natura lirica, il Rondò successivo, che trova, talvolta, la sua ispirazione nel folklore spagnolo, secondo una moda piuttosto in voga all'epoca, si conclude con una travolgente Coda di grande effetto.

    Risale all’autunno del 1889 la composizione del Kaiser-Walzer op. 437, secondo quanto si apprende dalla stampa viennese dell’epoca la quale aveva annunciato che Johann Strauss junior avrebbe presentato al suo editore di Berlino un nuovo valzer.  Il titolo originario del valzer avrebbe dovuto essere, secondo le intenzioni del compositore, Mano nella mano con un riferimento ai festeggiamenti svoltosi nell’agosto del 1889 in occasione della visita ufficiale dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe a quello di Germania Guglielmo II per rafforzare le relazioni dei due paesi., ma l’editore di Berlino suggerì a Strauss l’attuale titolo che avrebbe meglio solleticato la vanità di entrambe le teste coronate. Eseguito per la prima volta sotto la direzione del compositore a Berlino il 21 ottobre 1889, questo valzer, che è diventato un classico del tradizionale concerto di capodanno da Vienna, si segnala per il carattere marziale iniziale, ma anche per la scrittura solenne delle sue melodie.

    Come è accaduto per molti altri capolavori del teatro musicale, anche la Carmen di George Bizet non ebbe, alla sua prima rappresentazione avvenuta il 3 marzo 1875 all’Opéra-Comique di Parigi, un’accoglienza tale da far presagire la straordinaria fortuna di cui avrebbe goduto in seguito. Il benpensante pubblico parigino, saldamente ancorato al moralismo e al perbenismo della borghesia che proprio in quel periodo celebrava i suoi fasti, rimase scandalizzato dal soggetto dell’opera che i librettisti H. Meilhac e L. Halévy avevano tratto da una novella di Mérimée, in cui tutti i valori borghesi dell’Ottocento romantico venivano sistematicamente colpiti e il lieto fine, tipico di quel genere teatrale, era disatteso per la morte della protagonista per mano del suo gelosissimo amante Don José. Pablo de Sarasate, già autore di fantasie su temi di opere, come Der Freischütz, Don Giovanni, Faust, La Forza del Destino, Martha, Mireille, Roméo et Juliette, Zampa, nel 1883 in occasione di un concerto a Parigi, non resistendo al fascino di questo capolavoro del teatro musicale, ne approntò una Fantasia nella quale vengono rielaborati in senso virtuosistico i temi più famosi a partire dall'Aragonaise, preludio dell'atto terzo. All'Habanera, variata in modo estroso, seguono il motivo canzonatorio di Carmen (Tra la la ... Coupe-moi, brûle-moi) e la Seguidille anche questa sottoposta a variazioni. La fantasia si conclude con La Chanson bohème di Carmen, Frasquita, Mercedes, che, tratta dalla parte iniziale del secondo atto, costituisce il brano di maggiore difficoltà tecnica dell'intera fantasia.

    Composta nel 1858 e dedicata al barone Carl Ludwig von Bruck (1798-1860), ministro delle finanze austriaco dal 1855 fino al 1860, anno in cui pose tragicamente fine alla sua vita, la Champagner-Polka (Polka dello champagne) op. 211 è un breve scherzo musicale di Johann Strauss junior che fu eseguito per la prima volta a Pavlovsk nei pressi di San Pietroburgo il 12 agosto dello stesso anno. Il brano musicale si basa su un tema tratto dal ritornello di una popolare canzone di taverna di Johann Fuß il cui testo recitava  Mir is's alles an's, mir is's alles an's, Ob i a Geld hab oder kan's! (Cosa importa a me, che me ne importa, se ho i soldi oppure no!).

    In una versione per violino e orchestra realizzata da Vladimir Korac sono qui presentati i 3 Preludi, che, composti da Gershwin originariamente per pianoforte nel 1926 ed eseguiti dallo stesso compositore presso il Roosevelt Hotel di New York nello stesso anno, costituiscono la fase embrionale di un progetto ben più ampio che avrebbe dovuto comprendere ben 24 pezzi. Basato su un tema di 5 note, il primo (Allegro ben ritmato e deciso)  di questi lavori, che costituiscono un esempio di musica americana degli inizi del Novecento influenzata dal jazz, si caratterizza per la sua scrittura in cui ritmi brasiliani sono contaminati con elementi tratti appunto dal jazz. Di carattere sommesso, il secondo brano, Andante con moto e poco rubato, si basa, invece, su un tema costruito principalmente sull’intervallo di terza, mentre il terzo, Allegro ben ritmato e deciso, chiamato da Gershwin spagnolo, in realtà rivela il suo carattere jazzistico nei sincopati.

    Qui presentata in un arrangiamento per violino e archi di Stefano Cabrera, Bohemian Rhapsody di Freddy Mercury è un singolo del gruppo britannico Queen, pubblicato nel 1975, il cui successo si è accresciuto nel tempo dal momento che è la canzone maggiormente incisa nel XX secolo.

    Nato il 30 aprile 1870 a Komárom da padre ungherese e da madre viennese, Franz Lehár, nel 1902, anno di composizione del Gold und Silber (Oro e Argento), valzer op. 79, non aveva ancora iniziato la brillante carriera di compositore di operette che gli avrebbe permesso di conseguire una grande e imperitura notorietà. Egli, infatti, era ancora Militärkappelmeister del 26 reggimento di Fanteria di stanza a Vienna e aveva tentato senza molto fortuna di comporre qualche operetta.  Proprio nel 1902 si ebbe una svolta nella carriera di Lehár al quale la Principessa Pauline von Metternich commissionò la composizione di un valzer per il ballo di gala del 27 gennaio 1902 il cui tema era Oro e Argento. Lehár si mise subito a lavoro e compose questo valzer il cui titolo si riferisce proprio al tema dell’evento mondano per il quale era stato scritto. Il valzer, che non solo ottenne un immediato successo tanto che gli invitati chiesero subito il bis, ma portò Lehár all’attenzione di editori musicali ed impresari teatrali, preannuncia alcune caratteristiche della futura produzione operettistica tanto che spesso viene incluso nelle rappresentazioni della sua operetta più popolare, La vedova allegra, alcune volte nel corso del terzo atto, altre volte, durante il secondo atto. Aperto da un’introduzione scintillante, il valzer si distingue per una scrittura perfettamente bilanciata dal punto di vista tematico e per una serie di contrasti emotivi, mentre il triangolo dà un tocco “argenteo”.

    Composto da Johann Strauss nel 1867 su commissione della  Wiener Männergesangverein, un’associazione corale di Vienna di cui era direttore Johann Herbeck, Sul bel Danubio blu, scritto su un testo di J. Weyl e F. Gernerth, ebbe inizialmente una destinazione corale. Il valzer, eseguito nella versione per coro e orchestra a Vienna nella Sala Diana il 13 febbraio 1867, ebbe un grande successo che, tuttavia, fu minore rispetto a quello tributatogli qualche mese dopo dal pubblico dell’Esposizione Universale di Parigi che apprezzò la versione per sola orchestra diretta dallo stesso autore. Diventato un classico nei programmi del famoso Concerto di Capodanno,  Sul bel Danubio blu si distingue per la freschezza e l’eleganza delle melodie che hanno ispirato coreografie altrettanto belle e raffinate.

    Celeberrima è Tritsch-Tratsch Polka che, composta da Strauss nel 1858 di ritorno da una fortunata tournée in Russia dove il compositore si era esibito per la stagione concertistica estiva a Pavlovsk, è un brano spigliato e ironico il cui titolo si riferisce alla moda viennese del pettegolezzo o, come affermò lo stesso compositore, all’atto unico di Adolf Müller senior intitolato Der Tritsch-tratsch rappresentato, per la prima volta, nel 1833.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 90'