Ligeti, Grieg, Weill

Fuad Ibrahimov, direttore

Louis Lortie, pianoforte

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Venerdì
    14 Aprile 2023

    Ore

    21,00

    Durata

    80min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Giorno

    Sabato
    15 Aprile 2023

    Ore

    17,30

    Durata

    80min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Programma

  • György Ligeti
    Târnăveni 1923 - Vienna 2006

    Ramifications per orchestra d'archi (Omaggio a Ligeti nel centenario della nascita)

    Famoso per aver composto alcuni brani delle colonne sonore dei film 2001 Odissea nello spazio, Shining ed Eyes Wide Shut di Stanley Kubrik, György Ligeti, nato nel 1923 a Târnăveni che all'epoca faceva parte della Romania,  fu un compositore precoce, come è dimostrato dal fatto che a 14 anni, dopo solo un anno di lezioni di pianoforte, scrisse una sinfonia. Trasferitosi con la famiglia a Cluj-Napoca, Ligeti intraprese studi musicali regolari nel 1941, quando si iscrisse presso il Conservatorul de Muzică din Cluj (oggi Academia de Muzică Gheorghe Dima), ma dovette interromperli per assolvere agli obblighi militari durante la Seconda Guerra Mondiale che fu foriera per lui di gravissimi lutti. Il padre e il fratello sedicenne Gábor morirono, infatti, nei campi di concentramento rispettivamente di Bergen-Belsen e di Mauthausen, mentre la madre, anche lei deportata ad Auschwitz, fu l'unica a sopravvivere. Solo dopo la guerra Ligeti riuscì a riprendere i suoi studi con illustri maestri tra cui Zoltán Kodály, portandoli a termine nel 1949. La svolta nella sua vita e nella sua carriera avvenne nel 1956 con il suo trasferimento a Vienna, dove conobbe eminenti personalità come Karlheinz Stockhausen e dove si fece conoscere con lavori come Apparitions (1958-1959). Divenuto docente di composizione alla Hochschule für Musik und Theater di Amburgo nel 1973, Ligeti, dagli anni '80, per motivi di salute, è stato costretto a ridurre il suo impegno compositivo, pur continuando a scrivere.

    All'interno della non vastissima produzione di Ligeti, che sarebbe morto nel 2006 all'età di 83 anni, riveste una certa importanza Ramifications per orchestra d'archi che, composta nel 1968 e dedicata a Serge Koussevitzky e alla moglie Natalia, fu eseguita per la prima volta il 23 aprile 1969 a Berlino con l'Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino diretta da Michael Gielen. Di questo lavoro Ligeti fece anche una versione per 12 archi, da lui, tra l'altro, preferita, che fu eseguita per la prima volta il 10 ottobre 1969 a Saarbrücken sotto la direzione di Antonio Janigro. La particolarità della composizione consiste nel fatto che gli strumenti sono divisi in due gruppi, dei quali il primo, nella versione per 12 strumenti, è costituito da quattro violini, una viola e un violoncello, accordati un quarto di tono sopra con il diapason a 453 Hz mentre il secondo comprende tre violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso. In questo lavoro in un unico movimento, pur essendo i musicisti seduti l'uno accanto all'altro dando l'impressione visiva che il suono venga da un'unica fonte, si percepiscono all'ascolto due fasce sonore distanti di un quarto di tono.

    Durata: 8'

    Edvard Grieg
    Bergen 1843 - Bergen 1907

    Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 16

    Allegro molto moderato

    Adagio

    Allegro moderato  molto e marcato

     

    Nel periodo classico-romantico la composizione di concerti, soprattutto per pianoforte e orchestra, era stata finalizzata alla formazione di un repertorio personale del quale il compositore si serviva per le sue esibizioni. Per i Concerti per violino, o violoncello o altri strumenti, tuttavia, era già avvenuta una forma di separazione tra il compositore e l’esecutore tanto che il primo doveva chiedere al secondo consigli sulle eventuali difficoltà tecniche che potevano presentare alcuni passi.  Di questa netta separazione, che si realizzò gradualmente, anche per i concerti per pianoforte, nella seconda metà dell’Ottocento quando al pianista-compositore si affiancò, per sostituirlo, poi, definitivamente, il pianista-interprete, è un esempio il Concerto op. 16 in la minore per pianoforte e orchestra di Edvard Hagerup Grieg che, nonostante fosse un eccellente pianista, affidò la prima esecuzione,  avvenuta a Copenaghen il 3 aprile 1869, a Edmund Neupert a cui è dedicato il lavoro. In altre occasioni Grieg, comunque, avrebbe interpretato questo suo Concerto, del quale non fu pienamente soddisfatto, tanto da sottoporlo fino alla morte a diverse revisioni sia della parte pianistica che di quella orchestrale. La parte pianistica, che non presenta particolari difficoltà virtuosistiche, fu composta con una certa facilità che sembra testimoniare il momento di serenità che il compositore stava vivendo durante una vacanza trascorsa nel 1868 a Söllerod con la giovanissima moglie Nina e la figlia neonata. Nel primo movimento, Allegro molto moderato, la classica forma-sonata è rivisitata da Grieg in modo originale con parti dell’esposizione che vengono riprese con variazioni. Suggestiva è la lunga cadenza che conduce alla coda, mentre il secondo movimento, Adagio, presenta una classica struttura tripartita con un’esposizione, uno sviluppo di carattere improvvisativo e una ripresa. Del terzo movimento, Allegro moderato molto e marcato, è protagonista, infine, il ritmo dell’Halling, una danza norvegese. Dal punto di vista formale soltanto la prima parte può richiamare l’esposizione della forma-sonata, mentre il resto si muove liberamente quasi in modo rapsodico.

    Durata: 30'

    Kurt Weill
    Dessau 1900 - New York 1950

    Sinfonia n. 2

    Sostenuto - Allegro molto

    Largo

    Allegro vivace- Alla marcia - Presto

     

    Noto per la sua collaborazione con Bertolt Brecht e soprattutto per l'Opera da tre soldi, Kurt Weill, prima di dedicarsi totalmente al teatro, aveva curato anche il genere sinfonico, nel quale, però, ci ha lasciato soltanto 2 lavori. Dopo una giovanile Sinfonia in un unico movimento, che, composta nel 1921, appare vicina al serialismo, pur non abbandonando la tonalità, Weill ritornò a questo genere soltanto nel 1933, quando, rifugiatosi in Francia, dopo esser stato cacciato via dalla Germania nazista, compose, su commissione della Principessa di Polignac che ne è anche dedicataria, questo lavoro. La Sinfonia, alla prima esecuzione, avvenuta ad Amsterdam l'11 ottobre del 1934 con l'orchestra del Concertgebouw diretta da Bruno Walter, fu molto apprezzata dal pubblico, ma non dalla critica che la stroncò con tale violenza da indurre Weill a dedicarsi completamente al teatro.

    Dal punto di vista musicale in questa sinfonia appare evidente l'influenza delle canzoni da cabaret che Weill aveva già sperimentato nel suo teatro e soprattutto nell'opera Mahagonny su libretto di Bertolt Brecht. Il primo movimento si apre con un'introduzione lenta (Sostenuto), che si segnala per lo struggente tema affidato alla tromba e sfocia in un brillante Allegro molto. Vero e proprio centro emotivo della sinfonia, il secondo movimento, Largo, è una marcia funebre particolarmente coinvolgente nella quale, nonostante Weill abbia negato la presenza di qualunque programma extramusicale, si percepiscono la tristezza e il senso tragico di desolazione che attanaglia l'animo del compositore costretto all'esilio. È, invece, l'ironia più che la gioia, a permeare di sé il terzo e ultimo movimento, che si apre con un Allegro, nel quale il tema della tromba del primo movimento è sottoposto a una forma di parodia. Del resto un'altra parodia del nazista "passo dell'oca" è la marcia centrale del movimento che si conclude con una travolgente coda (Presto). 

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 30'