Ai guardi tuoi

Riccardo Doni direttore e cembalo

Carlotta Colombo soprano

Accademia dell’Annunciata

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Domenica
    16 Ottobre 2022

    Ore

    21,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    - €

    Calendario

Accademia dell’Annunciata

con strumenti originali

Violini primi Carlo Lazzaroni, Joanna Crosetto, Artem Dzeganowski

Violini secondi Angelo Calvo, Raffaele Nicoletti, Cristiana Franco

Viola Archimede De Martini

Violoncello Marcello Scandelli

Violone Paolo Bogno

Liuto Sofia Ferri

 

 

Ingresso gratuito con prenotazione su https://www.eventbrite.com/cc/64-settimana-di-musica-sacra-monreale-1245199?just_published=true

BIGLIETTI ESAURITI

  • Programma

  • Francesco Durante
    Frattamaggiore 1684 - Napoli 1755

    Concerto n. 1 in fa minore per archi e basso continuo

    Poco Andante, Allegro-Andante-Amoroso-Allegro

    Durata: 10'

    Georg Friedrich Haendel
    Halle, 1685 - Londra, 1759

    Ai guardi tuoi da “Riccardo I re d’Inghilterra"

    Durata: 6'

    Georg Friedrich Haendel
    Halle, 1685 - Londra, 1759

    Ritorna o caro da “Rodelinda”

    Durata: 5'

    Francesco Durante
    Frattamaggiore 1684 - Napoli 1755

    Concerto n. 2 in sol minore

    Affettuoso, Presto-Largo affettuoso-Allegro

    Durata: 13'

    Antonio Caldara
    Venezia 1670 - Vienna 1736

    Per il mar del pianto mio dalla “Maddalena ai piedi della Croce”

    Durata: 5'

    Georg Friedrich Haendel
    Halle, 1685 - Londra, 1759

    Da tempeste il legno infranto dal “Giulio Cesare”

    Durata: 6'

    Antonio Vivaldi
    Venezia, 1678 - Vienna, 1741

    Sinfonia in re maggiore RV 125

    Allegro, Adagio, Allegro

    Durata: 7'

    Antonio Vivaldi
    Venezia, 1678 - Vienna, 1741

    In furore iustissimae irae RV 626. Cantata per soprano, archi e basso continuo

    1 In furore iustissimae irae - Allegro

    2 Miserationum Pater – recitativo

    3 Tunc meus fletus – Largo

    4 Alleluia – Allegro

     

    Nato a Frattamaggiore nel 1684 e morto a Napoli nel 1755, Francesco Durante svolse una notevole attività didattica per quasi mezzo secolo nei Conservatori dei Poveri di Gesù Cristo, di Santa Maria di Loreto e di Sant'Onofrio, in cui aveva studiato. È molto singolare il fatto che Durante, pur vivendo in un ambiente eminentemente operistico, non abbia scritto nulla per il teatro, se si fa eccezione per i cori di una tragedia, Flavio Valente, e che proprio alla sua scuola si sia, viceversa, formata la generazione d'oro del melodramma napoletano. Copiosa, invece, fu la sua produzione strumentale, alla quale appartiene anche questo Concerto in fa minore per archi e basso continuo, la cui data di composizione è, tuttavia, ignota. In quattro movimenti, il Concerto si apre con un Poco andante introduttivo di grande pathos a cui segue un Allegro basato su un tema esposto inizialmente dai violini che viene elaborato in senso contrappuntistico. Di struttura bipartita è il successivo Andante, mentre il terzo movimento, Amoroso, è una pagina di tenera cantabilità. Il Concerto si conclude con un brillante Allegro basato su un tema sincopato.

    Pur manifestando un certo interesse per tutti i generi e le forme musicali che hanno caratterizzato il Barocco, Händel trovò nel teatro il campo nel quale riuscì ad esprimersi meglio e a conseguire maggiore fama presso i contemporanei. Per quanto riguarda le opere teatrali, egli preferì il genere serio di tipo italiano che già cominciava ad essere conosciuto dal pubblico inglese. Per i palcoscenici inglesi e in particolar modo per quello della Royal Academy of Music fu composta l'opera Riccardo Primo, re d'Inghilterra sul libretto di Paolo Rolli che fu rappresentata per la prima volta l'11 novembre 1727 al King's Theatre di Londra con notevole successo che però non assicurò ad essa la possibilità di restare nel repertorio. Dopo la chiusura della Royal Academy of Music nel 1728 l'opera fu completante dimenticata per essere riscoperta nel 1964 quando è stata ripresa al Sadler's Wells di Londra. Dell'opera che mette in scena gli eventi che si riferiscono al matrimonio di Riccardo I con Costanza, identificabile storicamente con Berengaria di Navarra, una delle arie più famose è sicuramente Ai guardi tuoi, che, collocata nella parte finale del secondo atto, è affidata a Pulcheria, figlia di Isacio, governatore di Cipro presso il quale ha fatto naufragio Costanza con il suo seguito. La donna, indispettita perché sia il fidanzato Oronte sia il padre, che vorrebbe darla in sposa a Riccardo, si sono innamorati di Costanza, cerca di umiliare il suo fidanzato sfruttando il comportamento doppio del padre. In quest'aria, in una scrittura ricca di colorature, si prende gioco sia di Riccardo che di Oronte. Sulle scene del King's Theatre di Londra, il 13 febbraio 1725, debuttò anche l'opera Rodelinda di Händel su libretto di Nicola Francesco Haym. Nell'aria Ritorna o caro, collocata nella scena sesta dell'atto secondo, Rodelinda si augura che il suo amato Bertarido possa ritornare.

    Ignota è anche la data di composizione del Secondo concerto per archi in sol minore di Francesco Durante il cui primo movimento si apre con un'introduzione, Affettuoso, di intenso lirismo che conduce a un brillante Presto in stile fugato. Di intenso pathos, grazie alla presenza dei sincopati, è il secondo movimento, Largo affettuoso. Il concerto si conclude con un brillante Presto a ritmo ternario di giga.

    Vastissima è la produzione di Antonio Caldara, compositore veneziano forse allievo di Giovanni Legrenzi, che riuscì ad operare una sintesi di diversi stili da quello madrigalistico veneziano a quello napoletano di Alessandro Scarlatti. Nella sua carriera conseguì importanti successi internazionali sia in Spagna, dove il suo lavoro da camera, Il più bel nome, composto per il matrimonio di Carlo III, fu la prima opera italiana eseguita nella penisola iberica, sia in Austria dove ricoprì l'incarico di vicemaestro di cappella presso la corte imperiale di Vienna dal 1717 alla sua morte avventa nel 1736. Protagonista dell'oratorio, Maddalena ai piedi della Croce, composto a Venezia nel 1698, è l'ex peccatrice Maria Maddalena che è tentata dalle allegorie dell'Amore Terrestre e dell'Amore Celeste. Per il mar del pianto mio è una pagina ricca di pathos.

    Rappresentato per la prima volta il 20 febbraio 1724 al King's Theatre di Londra, il Giulio Cesare, scritto su libretto di Nicola Francesco Haym, fu sicuramente una delle opere più popolari di Händel tanto che il compositore la riprese più volte realizzandone versioni diverse. Collocata nella scena settima dell'atto terzo, l'aria Da tempeste il legno infranto, cantata da Cleopatra, è una pagina di grande virtuosismo per la scrittura piena di agilità.

    Quasi nulla si sa della genesi della Sinfonia in re maggiore RV 125 di Antonio Vivaldi, che, rimasta incompleta, nei tre movimenti a noi pervenutici, si apre con un brillante Allegro, a cui seguono un Adagio di intenso lirismo e un brillante Allegro.

    Allo stesso modo della maggior parte della produzione concertistica, anche il mottetto In furore iustissimae irae RV 626 fu composto per l’attività dell’Ospedale della Pietà, uno dei quattro orfanotrofi veneziani, dove Vivaldi svolse l’attività di insegnante di violino e viola all’inglese e, poi, nel 1713, quella di massimo responsabile delle attività musicali che culminavano nei concerti domenicali così descritti dal viaggiatore inglese Edward Wright nel 1720:

     

    “Tutte le domeniche e le festività, si svolgono nelle cappelle di questi ospedali dei concerti vocali e strumentali eseguiti dalle ragazze; esse sono sistemate in una galleria e nascoste alla vista del pubblico da una grata di ferro. L’esecuzione è straordinariamente buona: molte fra loro hanno una voce stupenda, e il fatto che siano celate alla vista rende tutto più affascinante”.

     

    Nonostante il compito di scrivere musica sacra spettasse al maestro del coro, non era infrequente che a Vivaldi venisse chiesto di comporre lavori sacri. In effetti anche in questo ambito il suo catalogo appare piuttosto vasto e può essere diviso in due grande filoni, dei quali il primo annovera composizioni su testi liturgici, mentre il secondo è costituito da lavori su testi non liturgici. A questo secondo filone appartiene il presente mottetto del quale non si conosce con esattezza la data di composizione, anche se, dal contenuto del testo costituito da una preghiera di ringraziamento a Dio per la sua misericordia, si può presumere che fosse destinato a un periodo penitenziale dell'anno. Il mottetto si apre con un'aria, In furore iustissimae irae (Allegro) di grande forza drammatica e di carattere cupo per l'uso delle tonalità minori. Ad esso segue un brevissimo recitativo, Miserationum Pater piissime, particolarmente espressivo, che conduce alla seconda aria, Tunc meus fletus, un Largo di carattere meditativo che nella parte centrale trova un'apertura, grazie alla scelta di modulare in mi bemolle maggiore, nel momento in cui il testo afferma che il pianto si tramuterà in gioia. Il mottetto si conclude con un Alleluja, nel quale al carattere giubilante della parte vocale si contrappone la scelta della tonalità di do minore.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 15'

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