Antonio Vivaldi, il sacro strumentale

63ma Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale

Federico Maria Sardelli, direttore

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Mercoledì
    20 Ottobre 2021

    Ore

    21,00

    Durata

    60min.

    Prezzi

    - €

    Calendario

MODO ANTIQUO orchestra barocca

Federico Guglielmo violino principale - Roberto Loreggian organo - Stefano Bruni, Paolo Cantamessa, Alessia Pazzaglia violini - Alessandro Lanaro viola - Bettina Hoffmann, violoncello - Marco Lo Cicero contrabasso

 

  • Programma

  • Antonio Vivaldi
    Venezia, 1678 - Vienna, 1741

    Concerto RV 808 in do maggiore per violino, organo e archi

    Senza indicazione di andamento-Largo-Allegro

    Durata: 11'

    Sinfonia RV 169 in si minore Al Santo Sepolcro, per archi e basso continuo

    Adagio molto - Allegro ma poco

    Durata: 5'

    Sonata da chiesa RV 820 in sol maggiore per violino, violoncello e organo

    Allegro-Adagio-Presto-Allegro-Adagio-Allegro

    Durata: 10'

    Concerto RV 818 in re maggiore per violino, archi e basso continuo

    Allegro-Largo-Allegro

    Durata: 10'

    Concerto RV 129 Madrigalesco per archi e basso continuo

    Adagio, Allegro – Adagio – Senza indicazione di andamento

    Durata: 6'

    Concerto RV 775 in fa maggiore per violino, organo, archi e basso continuo

    Allegro – Adagio – Allegro

    Durata: 10'

    Risulta alquanto difficile in epoca moderna ricostruire le date e le circostanze immediatamente precedenti alla composizione della maggior parte della vastissima produzione del prete rosso, come Vivaldi era definito per il colore rosso della sua capigliatura, sia perché nessun biografo prima del Novecento si è occupato del compositore veneziano, sia perché molto scarse e, per lo più, indirette sono le testimonianze tramandateci sulla sua vita. La difficoltà di ricostruire in modo esatto le date di composizione delle opere vivaldiane è essenzialmente dovuta al fatto che soltanto un quinto dei suoi lavori fu pubblicato quando il compositore era ancora in vita, in quanto, secondo la tradizione barocca, la partitura era considerata uno strumento di lavoro destinato all’esecuzione prima ancora che alla pubblicazione. La parte più cospicua della sua produzione è contenuta nel suo repertorio personale, costituito da un incartamento formato da un gran numero di manoscritti che Vivaldi portava con sé durante i suoi viaggi proprio per eseguirli in concerto. Ciò ha determinato la scarsa conoscenza della musica di Vivaldi fino agli inizi del Novecento quando il suo nome era conosciuto solo perché alcuni suoi concerti erano stati trascritti per strumento a tastiera da Bach e soltanto negli anni Settanta fu curata la catalogazione delle sue opere da Peter Ryon, che ordinò il corpus vivaldiano per generi.

    Della sua produzione una parte cospicua, di circa mezzo migliaio di composizioni, è costituita dai concerti per strumenti solisti e orchestra. La maggior parte della produzione concertistica fu composta per l’attività dell’Ospedale della Pietà, un orfanotrofio femminile, dove egli prima svolse l’attività di insegnante di violino e viola all’inglese e, poi, quella di massimo responsabile delle attività musicali che culminavano nei concerti domenicali così descritti dal viaggiatore inglese Edward Wright nel 1720:

     

    “Tutte le domeniche e le festività, si svolgono nelle cappelle di questi ospedali dei concerti vocali e strumentali eseguiti dalle ragazze; esse sono sistemate in una galleria e nascoste alla vista del pubblico da una grata di ferro. L’esecuzione è straordinariamente buona: molte fra loro hanno una voce stupenda, e il fatto che siano celate alla vista rende tutto più affascinante”.

     

    Non è possibile conoscere con precisione la data di composizione del Concerto RV 808 in do maggiore per violino, organo e archi, probabilmente scritto tra il 1723 e il 1726 per Anna Maria della Pietà, un’orfanella sua allieva presso l’Ospedale della Pietà che già sin dalla tenera età di 8 anni si era distinta per la sua straordinaria abilità di violinista e che durante la sua vita svolse l’attività di insegnante sempre presso lo stesso orfanotrofio. In tre movimenti il concerto, che si apre con un brillante primo movimento, nel quale organo e violino dialogano tra di loro negli episodi solistici, prosegue con un lirico Largo  e un brillante e virtuosistico Allegro.

    È sconosciuta anche la data di composizione della Sinfonia RV 169 in si minore Al Santo Sepolcro, per archi e basso continuo che, testimoniata da un manoscritto non datato conservato a Torino, sarebbe stata scritta, per la Cappella del Santo Sepolcro facente parte del Sacro Monte di Varallo e chiamata così perché è una riproduzione in scala ridotta della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In due movimenti, la sinfonia si apre con un sommesso Adagio Molto, armonicamente instabile e con intervalli piuttosto dissonanti per l’epoca come il tritono (mi-la diesis) della seconda battuta che conduce all’accordo di si minore. Il secondo movimento, Allegro ma poco, è formalmente una doppia fuga di carattere drammatico e piena ti pathos ad essa conferito dal disegno cromatico discendente che contraddistingue il tema.

    Pur essendo l’ultimo arrivo nel catalogo vivaldiano, la Sonata da chiesa RV 820 in sol maggiore per violino, violoncello e organo, che, ritrovata alla Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda è stata attribuita al prete rosso da Federico Maria Sardelli il quale ha notato delle concordanze con alcune sue composizioni giovanili sicuramente autentiche, è molto probabilmente uno dei primi lavori di Vivaldi. È una composizione in 6 movimenti secondo la classica alternanza Lento-Veloce.

    Anche del  Concerto RV 818 in re maggiore per violino, archi e basso continuo, presumibilmente scritto per Anna Maria della Pietà e il cui manoscritto è conservato presso la Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda, non si conosce con precisione la data di composizione. Ricostruito da Federico Maria Sardelli, il concerto si presenta in 3 movimenti dei quali il primo è un brillante Allegro, strutturato nella solita alternanza tra episodi solistici e il tutti. Stessa struttura formale presenta il breve Largo, aperto da un episodio orchestrale dal ritmo puntato, tipico delle ouverture francesi, che funge da refrain e si alterna con i due lirici passi solistici del violino. Brillante è l’ultimo movimento, Allegro, nel quale il solista può mettere in evidenza le sue doti di virtuoso.

    Sconosciuta è anche la data di composizione del  Concerto RV 129 Madrigalesco per archi e basso continuo il cui primo movimento è costituito da un Adagio introduttivo di carattere modulante e armonicamente instabile, a cui segue una raffinata doppia fuga. Del pari modulante e armonicamente instabile è il breve secondo movimento, Largo, caratterizzato da una struttura accordale. Raffinato è anche l’ultimo movimento, un breve fugato.

    Presumibilmente composto per Anna Maria della Pietà è anche il Concerto RV 775 in fa maggiore per violino, organo, archi e basso continuo di cui non si conosce la data di composizione e che è stato ricostruito da Federico Maria Sardelli. Formalmente il concerto presenta la solita struttura con un brillante primo movimento, Allegro, caratterizzato dall’alternanza di episodi solistici nei quali il violino e l’organo dialogano, e il tutti. Ad esso seguono un Adagio di carattere sommesso e di intenso lirismo e un brillante Allegro conclusivo.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 60'