Il Sacro nel Tempo

63ma Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale

Francesco Costa direttore

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Lunedì
    25 Ottobre 2021

    Ore

    21,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    - €

    Calendario

Anna Maria Chiuri, mezzosoprano

Enrico Corli, violoncello

Lorenzo Rovati, violino

Federco Perotti, organo

Coro Lirico Siciliano

  • Programma

  • Lorenzo Perosi
    Tortona 1872- Roma 1956

    Dalla liturgia dedicata a Santa Rosalia: Mottetto sacro (prima esecuzione assoluta)

    Durata: 2'

    Peter Joshua Sculthorpe
    Launceston 1929 - Sydney 2014

    Requiem per violoncello e coro (trascrizione di Marco Salvaggio)

    Introit - Kyrie - Qui Mariam - Lacrimosa - Libera Me - Lux Aeterna

    Durata: 18'

    Ciaccona BVW 1004 per violino e coro

    Durata: 15'

    Lorenzo Perosi
    Tortona 1872- Roma 1956

    Transitus Animae per solo, coro e organo

    Durata: 35'

    Presbitero, compositore e direttore di coro, Lorenzo Perosi fu autore di messe polifoniche, di oratori e di numerosi brani per la liturgia tra i quali figura una raccolta composta durante un suo viaggio a Palermo nel 1948. Di questa raccolta, nella quale si trovano brani scritti per la liturgia di Santa Rosalia, fa parte questo Mottetto sacro, qui presentato in prima esecuzione assoluta,

    Compositore australiano scomparso nel 2014 all’età di 85 anni, Peter Joshua Sculthorpe ha scritto nel 2004 questo originalissimo Requiem. In questo concerto viene presentata una versione per coro e violoncello con la trascrizione di Marco Salvaggio. La peculiarità di questa versione sta nell’affidare le parti del Messale in terza persona al coro che si contrappongono a quelle in prima persona affidate al violoncello. Nei passi in cui il testo si esprime in terza persona o al plurale, il compositore si avvale, infatti, di un tema gregoriano contrariamente a quanto avviene nei momenti in cui è utilizzata la prima persona. Questi passi vengono affidati al violoncello che presenta la particolarità di avere la quarta corda (Do) abbassata di un tono in modo da ampliare lo spettro sonoro dello strumento.

    «Uno dei maggiori violinisti mi disse una volta che non aveva mai visto nulla di più perfetto per diventare un buon violinista, né avrebbe potuto consigliare nulla di più utile per l’insegnamento, di questi Soli per violino senza basso» Così Carl Philipp Emanuel Bach si esprimeva in una lettera del 1774 a Johann Nikolaus Forkel, musicologo fervente ammiratore di Johann Sebastian Bach, sulle Sonate e partite per violino solo del padre. Composte quando Bach era Kappelmeister alla corte di Cöthen, queste sonate e partite, chiamate nel manoscritto «Sei solo / à / Violino / senza / Basso / accompagnato. /Libro primo / da Joh.Seb.Bach / ao. 1720», presentano una scrittura tecnicamente strabiliante per l’epoca dal momento che al violino, considerato fino a quel momento uno strumento solista che ha bisogno dell’accompagnamento, è dato dal compositore di Eisenach uno status di completezza che gli permette di sostenere anche strutture polifoniche come le fughe delle Sonate. Per questa ragione quest’opera, che sconcertò i violinisti contemporanei per la scrittura ardita, costituisce ancora oggi un campo di prova per ogni virtuoso. Secondo la musicologa Helga Thoene nella celebre Ciaccona, ultimo movimento della Partita in Re minore BVW1004 per violino solo, si troverebbero delle linee musicali che si richiamerebbero ad alcuni corali i cui temi sono la morte e la resurrezione e che sarebbero stati ispirati dal dolore per la morte della moglie Maria Barbara.

    Dedicata al fratello Marziano e composta da Lorenzo Perosi in uno dei periodi più intensi della sua attività, la cantata Transitus Animae per mezzosoprano (Anima), coro e orchestra, è oggi presentata nell’inedita versione per solo, coro ed organo realizzata per l’edizione 2021 del Perosi Festival.

    Durata: 70'

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