È “Genesi” il tema della 67a Settimana di Musica Sacra di Monreale che si svolgerà dal 10 al 17 ottobre 2025 nel Duomo normanno
Pubblicato il 07 Ottobre 2025
Comunicato stampa
Ritorna la rassegna di fama internazionale organizzata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana
Inaugurazione venerdì 10 ottobre con “La creazione” di Haydn – ingresso libero
Qui il link alle foto di repertorio dell'Orchestra Sinfonica Siciliana nel Duomo di Monreale (ph. Franco Lannino)
Qui link alle foto degli artisti ospiti 2025
Qui il link alle immagini video con coperture e dichiarazioni di
Margherita Rizza - Commissario straordinario della Sinfonica
Filippo Di Matteo - Sindaco Monreale
Giuseppe Cuccia - Consulente per la programmazione artistica
Mariella Antinoro - Dirigente generale Dipartimento del turismo, dello sport e dello spettacolo
Qui le foto della conferenza stampa di oggi (ph. Franco Lannino)
Dal 10 al 17 ottobre 2025 il Duomo di Monreale, patrimonio dell’Umanità UNESCO e capolavoro assoluto dell’arte normanna, torna a ospitare la 67ª Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale (ore 21), rassegna organizzata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con il sostegno della Regione Siciliana - Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo
La manifestazione, tra gli appuntamenti musicali più prestigiosi dell’Isola, rinnova la sua identità di incontro tra arte, spiritualità e musica nel cuore di uno dei luoghi sacri più sorprendenti del Mediterraneo, dove il linguaggio dei suoni si fonde con l’oro dei mosaici che raffigurano la narrazione biblica dalle origini alla Redenzione.
Il programma 2025 – preparato da Giuseppe Cuccia, consulente per la programmazione artistica della FOSS – ruota intorno al tema della Genesi, primo capitolo di un percorso tematico triennale che prevede nel 2026 la Vita di Cristo e nel 2027 l’Apocalisse. Un progetto che mette in dialogo la dimensione biblica dei mosaici monrealesi con la potenza evocativa della musica sacra di ogni epoca, attraverso una scelta di capolavori che spaziano dal Settecento al Novecento e che coinvolgono artisti e istituzioni di livello internazionale.
«La Settimana di Musica Sacra 2025 – ricorda mons. Gualtiero Isacchi, Arcivescovo di Monreale – è, per noi e per il mondo intero, memoria di suoni e parole capaci di donare pace e vita buona. È la risposta al rumore delle bombe e all’aggressività delle parole violente che seminano dolore, lacrime e morte. La Musica Sacra tocchi i nostri cuori e ci renda promotori di pace e di armonia».
«La Settimana internazionale di musica sacra di Monreale – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – rappresenta un appuntamento di alto valore culturale e spirituale, che contribuisce a rafforzare l’immagine della Sicilia nel panorama internazionale. La Regione sostiene con convinzione questa rassegna, che unisce tradizione, arte e musica in uno dei luoghi più rappresentativi del nostro patrimonio».
«La Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale – sottolinea il Sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono – rappresenta uno degli eventi culturali e musicali di spicco nel panorama internazionale. Un appuntamento annuale che celebra il legame indissolubile tra arte, fede e bellezza. Accogliamo la 67ª edizione di questa rassegna nella nostra città con grande entusiasmo, e siamo grati per il tema della Genesi, scelto per l’edizione di quest’anno, che rappresenta un punto di partenza straordinario, che ci ricorda le radici della nostra storia e della nostra spiritualità. Desidero ringraziare la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e l’Arcidiocesi per il costante impegno. La loro sinergia è fondamentale per mantenere vivo un festival che è conosciuto dagli appassionati della musica classica a livello internazionale».
«La Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale – aggiunge il Presidente del Consiglio Comunale Marco Intravaia – si conferma, ancora una volta, un punto di riferimento per l’offerta culturale e turistica della Sicilia. In qualità di presidente del Consiglio comunale sono fermamente convinto che manifestazioni di alto livello, come la rassegna di Monreale, siano importanti per la valorizzazione del nostro territorio e per l'attrattività turistica. La Settimana, che coniuga la bellezza del Duomo normanno all'eccellenza musicale, crea un'esperienza unica e indimenticabile. Un plauso alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana per la sua capacità di innovare e al tempo stesso onorare una tradizione così longeva. Il sostegno della Regione Siciliana è determinante per il successo di iniziative che proiettano la nostra Isola su palcoscenici internazionali veicolando la ricchezza del nostro patrimonio artistico e culturale».
«La Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana è onorata di organizzare la Settimana di Musica Sacra – dichiara Margherita Rizza, Commissaria straordinaria della FOSS. Per noi significa continuare una tradizione che lega indissolubilmente l’orchestra a Monreale e al suo Duomo. In un tempo in cui la musica sacra rischia di essere confinata in poche esecuzioni liturgiche o in contesti accademici, questo festival restituisce centralità a un patrimonio di spiritualità, arte e cultura. Il progetto triennale risponde a un’idea di continuità e di respiro internazionale: non un semplice cartellone di concerti, ma un percorso che invita il pubblico a tornare ogni anno per completare l’itinerario. Ringrazio l’Assessorato regionale e l’Arcidiocesi per la fiducia rinnovata, e l’amministrazione comunale per la collaborazione. La nostra orchestra sarà impegnata nei principali concerti, affiancata da cori e solisti di livello europeo, confermando la sua vocazione di ambasciatrice della musica siciliana nel mondo».
Come spiega Giuseppe Cuccia, «il progetto di quest’anno prende ispirazione dal motto che campeggia sul portale del Duomo, “Terribilis est locus iste” (“questo luogo incute rispetto”): un richiamo al senso del sacro che percorre la musica della Creazione, dal mistero delle origini al rapporto dell’uomo con Dio. L’edizione 2025 si apre dunque alla riflessione sulla musica come lingua primordiale, capace di unire le culture e di raccontare il momento in cui la vita, la luce e la materia prendono forma».
Il programma musicale prevede sei serate (ore 21) tutte a ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili con pagine più celebri, come La Creazione di Haydn per l’inaugurazione del 10 ottobre, e alcune rarità come la prima italiana dell’opera di Massenet La terre promise per la serata conclusiva del 17 novembre. La Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale è occasione poi di importanti collaborazioni come quella con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo e con il Palazzetto Bru Zane di Venezia – Centre de musique romantique française.
Venerdì 10 ottobre concerto inaugurale con Die Schöpfung (“La Creazione”) di Franz Joseph Haydn, monumentale oratorio per soli, coro e orchestra ispirato al Paradise Lost di Milton e ai testi sacri, eseguito in forma semiprivata il 30 aprile 1798 nel palazzo del principe Schwarzenberg quindi al Kärntnertortheater di Vienna il 19 marzo 1799 registrando un autentico trionfo. Nel Duomo di Monreale, con il Carl Philipp Emanuel Bach Chor Hamburg e l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretti da Hansjörg Albrecht, a dare voce ad Adamo, Eva e agli arcangeli Gabriele, Uriel e Raffaele, ci saranno i cantanti Lenneke Ruiten, Patrick Grahl e Nahuel Di Pierro: una celebrazione Creato che è una delle pagine più alte della spiritualità musicale europea.
Sabato 11 ottobre arriva la celebre formazione barocca Il Gardellino, diretta da Peter Van Heyghen per presentare in prima esecuzione in Italia l’oratorio Adamo ed Eva del compositore boemo Josef Mysliveček, su libretto di Giovanni Granelli. Un lavoro di raro ascolto, scritto a Firenze nel 1771, che racconta la creazione e la caduta dei progenitori in una scrittura limpida e teatrale, ammirata da Mozart stesso che lo descrisse «pieno di fuoco, spirito e vita». Solisti Rodrigo Carreto (Adamo), Rita Filipe (Eva), Roberta Mameli (Angelo della Giustizia) e Alison Lau (Angelo della Misericordia), quattro voci specializzate e celebri nel panorama musicale barocco internazionale.
Domenica 12 ottobre protagonista ancora una volta l’Orchestra Sinfonica Siciliana con il Carl Philipp Emanuel Bach Chor Hamburg, diretta da Hansjörg Albrecht, in un dittico che riunisce il Morgengesang am Schöpfungsfeste (“Canto mattutino alla festa della creazione”, 1783) di Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian, e Die Tageszeiten (“Le ore del giorno”, 1757) di Georg Philipp Telemann, altra figura apicale del barocco tedesco e padrino di C.P.E. Due pagine luminose, in cui il sorgere del sole e il ritmo del tempo diventano metafora della Creazione e della Resurrezione.
Martedì 14 ottobre è il giorno dedicato all’esecuzione dell’Arca di Noè (“Noye’s Fludde”, 1958) di Benjamin Britten, opera scenica per voci di adulti e ragazzi, orchestra da camera e coro di voci bianche, tratta dagli English Miracle Plays, Moralities, and Interludes, testi di autore ignoto che, rivisti nel XV sec., furono pubblicati nel 1890 con questo titolo in un’edizione curata da Alfred W. Pollard. Lo spettacolo, diretto da Riccardo Scilipoti con la regia di Giovanni Mazzara, coinvolge il Coro di voci bianche della FOSS, il Coro polifonico “Pietro Vinci” di Palermo diretto da Pia Tramontana, l’Ensemble strumentale degli Allievi del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana in collaborazione con l’Associazione Museo Sociale Danisinni, per un progetto che unisce arte, educazione e inclusione in un grande racconto collettivo. Lo spettacolo è ideato da Giovanni Mazzara che ha curato la drammaturgia e la regia, insieme a Gigi Borruso autore del nuovo testo e voce recitante e a Valentina Console autrice delle scene e dei costumi. «Il titolo originale di questa composizione è Noye’s Fludde, il “Diluvio di Noè” – sottolinea Giovanni Mazzara – Mai titolo fu più aderente alla realtà quotidiana che vede l’intero nostro pianeta soggiacere al cambiamento climatico. Noi tutti siamo testimoni dei disastri che quotidianamente viviamo: corsi d’acqua alimentati da piogge torrenziali straripano con violenza ed inondano strade, città, case e terreni. Persone, auto ed animali vengono trascinati dalla forza della natura e spariscono tra i flutti. […] Nella nostra messinscena Noè è un giovane padre di famiglia, un marinaio ma soprattutto un volontario della Protezione Civile incaricato dal suo capo supremo, Dio (la voce recitante) di mettere in salvo il genere umano ed animale. […] Nucleo centrale dell’intera opera sono i giovani cantori utilizzati sia come solisti che per gli interventi corali. Giocando e cantando costruiscono l’arca e insieme a Noè portano in salvo sé stessi e gli animali. Ma il loro compito non è ancora terminato. C’è ancora una urgenza di drammatica attualità: la pace nel mondo. Saranno i ragazzi definiti dal Papa “ Pellegrini di Speranza” con le loro giovani voci, e il loro impegno a sognare e lavorare per una pace giusta e duratura».
Mercoledì 15 ottobre la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale celebra i 300 anni dalla morte di Alessandro Scarlatti con l’oratorio Agar et Ismaele esiliati (1683), su testo di Giuseppe Domenico De Todis, capolavoro giovanile del compositore palermitano, eseguito in città nel 1691 con il titolo L’Abramo. Questa ripresa in epoca contemporanea si realizza in collaborazione con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo e sarà diretta da Ignazio Maria Schifani alla guida dell’Ensemble di Musica Antica del Conservatorio, con Carlotta Colombo (Sara), Silvia Frigato (Ismaele), Chiara Brunello (Agar), Ugo Guagliardo (Abramo) e Martina Licari (Angelo) solisti vocali. Un raro gioiello del barocco italiano che intreccia le radici bibliche della Genesi al linguaggio drammatico del teatro sacro. Esponente di spicco della scuola musicale napoletana, Alessandro Scarlatti fu uno dei maggiori compositori d’opera tra la fine del Seicento e i primi 25 anni del Settecento. Dopo una prima formazione musicale, avvenuta a Palermo, Scarlatti, nel 1672, all’età di 12 anni, si trasferì a Roma. Probabilmente nel 1683, quando era ancora al servizio della regina Cristina di Svezia in esilio a Roma e poco prima di trasferirsi a Napoli, Scarlatti compose questo oratorio il cui argomento devira dai capitoli 16 e 21 della Genesi e riguarda la paternità di Abramo.
Venerdì 17 ottobre concerto di chiusura con un’altra rarità: la prima esecuzione in Italia dell’oratorio biblico in tre parti La Terre promise di Jules Massenet, diretto dal palermitano Andrea Licata con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Chœur Philharmonique de Nice diretto da Giulio Magnanini; solisti sono il baritono Laurent Naouri – già interprete di una edizione al Festival Massenet di Saint Etienne, il soprano Chloé Chaume e il tenore Thomas Bettinger. L’esecuzione di questo grande affresco sinfonico-corale che rilegge la promessa di Dio a Mosè come simbolo di fede e speranza, nel segno della rinascita e della luce, avviene in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia – Centre de musique romantique française, la più importante istituzione che promuove appunto questo repertorio. Dopo circa vent’anni da La Vierge (1880) Massenet ritornò a comporre un oratorio, La terre promise in tre parti su libretto che egli stesso trasse dalla Vulgata nella versione francese di Silvestre de Sacy e che fu eseguito il 15 marzo 1900 nella chiesa di Saint-Eustache diretto da Eugène d’Harcourt. Sulla decisione, da parte di Massenet, di ritornare al genere oratoriale sono state avanzate alcune ipotesi. Secondo Louis Schneider, uno dei primi biografi del compositore, la motivazione di tale scelta andrebbe ricercata nel desiderio del compositore di emulare i grandi oratori di Händel, mentre, secondo altri studiosi, nella moda diffusasi tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta dell’Ottocento, di opere di contenuto religioso. Il testo è appunto tratto dalla Bibbia e principalmente dai versetti del Deuteronomio e dal Libro di Giosuè senza alcuna aggiunta da parte del compositore che si limitò a spostare i versetti da una parte all’altra o sopprimerne alcuni. Alla stesura della partitura vi lavorò probabilmente dal 1897 al 17 agosto 1899 durante i suoi soggiorni a Aix-les-Bains, Pourville ed Égreville.
La Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale nacque alla fine degli anni Cinquanta per volontà dell’Assessorato regionale al Turismo, con l’intento di valorizzare il Duomo come luogo privilegiato di ascolto e di raccoglimento. Nel tempo si è consolidata come una delle rassegne più longeve e autorevoli del genere, con ospiti quali Karl Richter, Hermann Scherchen, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Zubin Mehta e tanti altri interpreti di fama internazionale.
Ogni edizione rappresenta un incontro tra la maestosità dell’architettura e la potenza della musica: nel silenzio sospeso delle navate, i grandi oratori sacri e le pagine sinfonico-corali più amate acquistano una dimensione mistica.
Per ulteriori dettagli, biografie e approfondimenti sul programma
https://orchestrasinfonicasiciliana.it/it/attivita/tour
I concerti sono tutti a ingresso libero sino a esaurimento dei posti disponibili
Botteghino Politeama Garibaldi
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Floriana Tessitore
Ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana