La musica di Rachmaninov, Berlioz & Wagner

Pubblicato il 15 Maggio 2019

Venerdì 17 e sabato 18 maggio al Politeama Garibaldi sarà proposto il Terzo concerto di Rachmaninov, molto popolare, che ha ispirato un film sulla vita di un pianista nevrotico. Quindi, nel 150° anniversario della scomparsa di Berlioz scopriremo una magnifica scena lirica, “La mort de Cléopâtre H. 36”. La chiusura con Wagner, “I maestri cantori di Norimberga”. Due solisti d’eccezione, il soprano Fiorenza Cedolins e il pianista Aleksandr Kobrin, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Giordano Bellincampi

Due solisti d’eccezione al Politeama Garibaldi per il penultimo concerto della 60ma stagione venerdì 17 maggio alle ore 21 e sabato 18 alle ore 17,30. Si tratta del soprano Fiorenza Cedolins e del pianista Aleksandr Kobrin, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Giordano Bellincampi. In programma Sergej Vasil'evič Rachmaninov (1873-1943), Concerto n. 3 in re minore op.30 per pianoforte e orchestra; Hector Berlioz  (1803-1869), La mort de Cléopâtre H. 36; Richard Wagner (1813-1883) I maestri cantori di Norimberga (Die Meistersinger von Nürnberg), Vorspiel (Preludio).

 

Il Concerto n. 3 in re minore op.30 per pianoforte e orchestra. Il Terzo concerto di Rachmaninov (vulgo Rach 3) gode di grandissima popolarità a causa di un film sulla vita di un pianista nevrotico e sulle difficoltà di esecuzione di questo concerto, un monumento del pianismo post-lisztiano, di una complessità di scrittura che richiede in effetti un solista di grande capacità virtuosistica.  Rachmaninov lo compose nella quiete della campagna nel 1909, ed è una delle pagine più conosciute del repertorio per pianoforte e orchestra. Conosciuto dal  grande pubblico anche come Rach 3 soprattutto solo dopo il successo del film Shine del 1996. Si tratta di un Concerto d'impostazione tardo-romantica, scritto poco prima di una trasferta negli Stati Uniti, in cui il pianista voleva imporsi all’atenzione come pianista. Il concerto fu eseguito per la prima volta, con solista il compositore stesso, dalla New York Symphony Orchestra diretta da Walter Damrosch, il 28 novembre 1909, al New Theater di New York e fu accolto positivamente da pubblico e critica. . La seconda esecuzione ebbe luogo qualche settimana più tardi con l'ormai malato Gustav Mahler alla bacchetta, un'esperienza che Rachmaninov apprezzò molto grazie all'accuratissima concertazione e alla cura di ogni minimo dettaglio di Mahler, ma di cui purtroppo non resta alcuna registrazione. Il concerto fu pubblicato nel 1910. La prima esecuzione in Russia avvenne il 4 aprile 1910, e fu accolta dal favore della critica. E’ diviso in tre movimenti: Allegro ma non tanto  Intermezzo, Adagio; Poco più mosso Finale, alla breve; Scherzando; Tempo I, alla breve (Durata: 40').


La mort de Cléopâtre H. 36. (per soprano e orchestra) Una musica troppo ardita e troppo originale per i severi giurati del Prix de Rome cui Berlioz si presentava per la terza volta, nel 1829, subendo ancora una volta l’esclusione. Eppure tutti erano convinti che il premio fosse suo. Ma i giurati Cherubini, Paër, Lesueur, Berton, Boïeldieu, Catel, però bocciarono anche quella volta il promettente candidato giudicando la sua musica “disordinata e astrusa”. Composta su un mediocre testo di Pierre-Ange Vieillard de Boismartin, che aveva, però, la pretesa di guardare a Plutarco, a Shakespeare e a Orazio, questa cantata  fu eseguita, per la prima volta, nella riduzione pianistica, all'Institut de France di Parigi, il 1° Agosto 1829. La Cantata è divisa in tre parti, propriamente tre Arie di Cleopatra («Ah! Qu'ils sont loin ces jours» 'Lento cantabile', «Grands Pharaons, nobles Lagides», Méditation, 'Largo misterioso', «Du destin qui m'accable» 'Allegro assai agitato'), separate da pagine di recitativo e di declamato drammatico. La funebre Méditation è il momento centrale e più alto, ed è uno degli oscuri sortilegi sonori di cui Berlioz sapeva il segreto: la pagina parve all'autore stesso così rara e preziosa che, credendo egli inutilizzabile la Cléopâtre dopo la bocciatura, due anni dopo riadoperò una parte della Méditation per un coro del Lélio (ma nel suo posto originale questa musica fa un'impressione molto maggiore). Il Finale, l'ultimo declamato della morente, tutto singulti e brividi che si estinguono nel silenzio, è l'impressionante trasposizione musicale dell'oscuramento di una scena e di un sipario che scende. (Durata: 20’).

 

I maestri cantori di Norimberga. Wagner la compose  fra il 1862 e il 1867. La prima fu alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera il 21 giugno 1868, con la direzione di Hans von Bülow, alla presenza di Wagner e del re Ludwig II di Baviera, mecenate del compositore.  E’ ambientata a Norimberga a  metà del XVI secolo dove la  corporazione dei Meistersinger (Maestri Cantori), un'associazione di poeti e musicisti "dilettanti", provenienti soprattutto dai ceti artigiani e popolari. Questi artisti svilupparono una serie di regole proprie di composizione e di esecuzione, che Wagner studiò dettagliatamente. Il poeta-ciabattino Hans Sachs, protagonista, è un personaggio storico realmente esistito: Hans Sachs (1494-1576) fu il più famoso dei maestri cantori e una delle figure più amate della letteratura tedesca delle origini.
All'anziana saggezza di Sachs, ma soprattutto allo sgradevole conformismo di Beckmesser, Wagner contrappone il giovane cavaliere Walther, che partecipando all'annuale raduno dei maestri cantori vince la gara di canto e la mano della bella Eva. E’ divisa in due movimenti:
Sehr mässig bewegt (Molto moderatamente mosso), Sehr gewichtig (Molto pesante) (Durata: 10').

 

Giordano Bellincampi. E’ direttore musicale dell'Auckland Philharmonia. Nato in Italia e trasferitosi a Copenaghen in giovane età, ha iniziato la sua carriera come trombonista con la Royal Danish Orchestra prima di dirigere il suo debutto professionale nel 1994. Precedentemente, è stato direttore principale di I Pomeriggi Musicali, Milano, Direttore principale di la Kristiansand Symphony Orchestra dal 2013 al 2018, General Music Director della Duisburg Philharmonic dal 2012 al 2017, General Music Director della Danish National Opera, Aarhus dal 2005 al 2013, Music Director della Copenhagen Philharmonic Orchestra dal 2000 al 2006 e, tra 1997 - 2000, è stato anche Chief Conductor della Athelas Sinfonietta Copenhagen, il principale ensemble contemporaneo in Danimarca. Come professore associato presso la Royal Danish Academy, Bellincampi si dedica all'educazione delle generazioni future di orchestrali e direttori d'orchestra.

 

Fiorenza Cedolins. Il soprano è una stella internazionale dell’opera lirica, ha calcato come protagonista i palcoscenici dei massimi teatri e sale da concerto di tutto il mondo, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, Staatsoper di Vienna, Covent Garden Londra, Opéra Bastille di Parigi, Liceu di Barcelona, E’ anche straordinaria docente di canto e  fondatrice e Direttrice Artistica di SOI Scuola dell’Opera Italiana

 

Alexandr Kobrin.  E’ nato a Mosca nel 1980. Ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 5 anni nella celebre Scuola Gnessin con Tatiana Zelikmana e approfondendoli successivamente al Conservatorio Tchaikowsky con Lev Naumov. Alexander Kobrin ha ottenuto il primo premio nei concorsi VanVan Cliburn, Busoni, Glasgow. Insegna alla Columbia University e dal 2013 alla Steinhardr School of Music di New York.

 

Biglietti al Botteghino del Politeama e un'ora e mezza prima del concerto: 12-25 euro. Info: 091 6072532/533 biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it  - vivaticket – www.orchestrasinfonicasiciliana.it

 

L’Ufficio stampa

(Mario Pintagro)