I giovedì al Giardino dei Giusti
BachStringEnsemble
Violino I e voce Salvatore Petrotto
Violino II Angelo Cumbo
Viola Giorgio Chinnici
Violoncello Claudia Gamberini
Contrabbasso Damiano D’Amico
Tastiera Riccardo Scilipoti
Batteria/percussioni Giuseppe Mazzamuto
e con la partecipazione delle Danzatrici Orientali Claudia Piraino in arte “Farida” e Katya Randazzo in arte “Tahira”
La musica, il canto e la danza si fanno portavoci, col loro linguaggio universale, di un messaggio di pace e di speranza, un messaggio che ha lo scopo di portare lo spettatore, attraverso un viaggio musicale inebriante e ipnotico, a dimenticare per una sera le problematiche del quotidiano.
In ottemperanza alla normativa anticovid
INGRESSO GRATUITO SOLO SU PRENOTAZIONE
Per prenotare telefonare (091 6072532/533) al Botteghino del Politeama (ore 9/13) nonché giovedì 8 luglio direttamente presso il Giardino dei Giusti a partire dalle ore 20 secondo disponibilità.
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Programma
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Rolf Løvland Nocturne (in prima esecuzione in Sicilia)
Peter Martin Vivaldiana
Lindsey Stirling Crystallize
Dmitrij Dmitrievic Šostakovic Valzer n.2 dalla Suite for Jazz Orchestra n.2
Larry Moore arr. A-Flat
Joseph Kosma Autumn Leaves
Pyarelal Sharma Mirage
Leonard Bernstein Mambo da West Side Story
Toby Fox Megalovania
Ewan McGregor El tango de Roxane
George Gershwin Love is here to stay
Larry Moore arr. Brandeburg by Bach
Scritto da Petter Skavlan e composto da Rolf Løvland nel 1995, Nocturne è il singolo di debutto del duo irlandese-norvegese Secret Garden formato dal compositore e dalla violinista irlandese Fionnuala Sherry che con questo brano vinsero la quarantesima edizione del prestigioso Festival Eurovision Song Contest. Proprio il violino è lo strumento principale di questo brano il cui testo, costituito da 24 parole in norvegese, recita: «Lascia che il giorno si riposi adesso / E che la notte vegli al suo posto/ Notturno / Vedi anche l'oscurità qualche volta scompare / Cosicché la notte possa dare alla luce il giorno».
Vivaldiana di Peter Martin, compositore nato nel West Yorkshire, è un brano nel quale il Barocco di Antonio Vivaldi si esprime attraverso ritmi e sonorità moderne.
Il violino ritorna protagonista in Crystallize, singolo del 2012 della violinista statunitense Lindsey Stirling la cui popolarità è aumentata enormemente in Europa e negli Stati Uniti proprio grazie a questo brano. È la stessa artista a dare una spiegazione di questo suo lavoro: “Fondamentalmente si tratta innanzitutto di creare la bellezza interiore in te stesso. Il tutto proviene da una ricerca fatta da uno scienziato che ha studiato la cristallizzazione dell’acqua”.
Secondo queste ricerche l’acqua in ambienti positivi darebbe vita a cristalli molto belli, per cui l’uomo, nel momento in cui si circonda di positività, è composto per il 70% d’acqua, ottenendo così una forma di bellezza interiore.
La Suite per orchestra di varietà è stata per molto tempo erroneamente identificata con la Suite per orchestra jazz n. 2, la cui partitura, composta da Šostakovič nel 1938 e andata perduta durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata ricostruita nel 2000 da Gerard McBurney che si basò sullo spartito per pianoforte ritrovato soltanto nel 1999. Questo lavoro è costituito da musiche destinate alla danza, al teatro o al cinema composte nel periodo compreso tra gli anni Trenta e Cinquanta e assemblate da Šostakovič non prima del 1956, in quanto in esso figura la musica composta proprio in quell’anno per il film Il primo scaglione. Eseguita per la prima volta in occidente il 1º dicembre 1988 nella Barbican Hall di Londra con il titolo di Suite per orchestra jazz n. 2 sotto la direzione di Mstislav Rostropovič, la Suite è effettivamente un insieme di brani riciclati da altre composizioni. Tra i brani spicca il bellissimo Valzer n.2, diventato famoso perché utilizzato, nell’incisione realizzata da Riccardo Chailly con l’Orchestra Reale del Concertgebouw di Amsterdam, da Stanley Kubrik come colonna sonora dei titoli di testa e di coda e di una scena iniziale del film Eyes Wide Shut.
Il violino ritorna ancora una volta protagonista in A-Flat di Larry Moore, un brevissimo brano dalla struttura di Rondò il cui orecchiabile tema del refrain è esposto dallo strumento.
Autumn Leaves, il cui titolo originario è Les feuilles mortes, fu composto nel 1946 da Joseph Kosmas su versi di Jacques Prévert per la colonna sonora del film Mentre Parigi dorme. Diversa è comunque la versione inglese, nella quale, oltre ad essere stati eliminati i recitativi, è stato stemperato il carattere drammatico dell’originale.
La tradizione indiana trova la sua espressione in Mirage di Pyarelal Sharma (n. 1940) che insieme con Laxmikant Shantaram Kudalkar (1937–1998) ha scritto circa 750 colonne sonore.
Già nel 1949 Leonard Bernstein e i suoi amici Jerome Robbins e Arthur Laurents avevano pensato di scrivere un musical che avesse per soggetto la shakespeariana storia di Giulietta e Romeo ambientata in una moderna New York. Il progetto del musical, il cui libretto fu scritto da Arthur Laurents, fu realizzato solo otto anni dopo e la prima rappresentazione di West Side Story, avvenuta al Winter Gardens Theater di Broadway il 26 settembre del 1957, fu un tale successo da assicurare una fama imperitura come compositore a Bernstein il quale, tre anni dopo, trasse una suite che fu eseguita, per la prima volta, sotto la direzione di Lukas Foss il 13 febbraio 1961 in un concerto della New York Philarmonic Orchestra in onore di Bernstein stesso. Il travolgente Mambo segna il primo incontro tra i due protagonisti, Maria e Tony.
Scritto da Toby Fox per il videogioco Undertale, Megalovania è il brano utilizzato per la scena della battaglia contro Sans, mentre è tratto dalla famosa scena di danza del film Moulin Rouge (2001) il successivo El tango de Roxane di Ewan McGregor
Composta, prima di morire, da George Gershwin con le liriche di Ira Gershwin nel 1937 ed eseguita da Kenny Baker nel film The Goldwyn Follies, Love Is Here to Stay (Il nostro amore sarà duraturo) è una canzone che divenne popolarissima quando venne cantata da Gene Kelly a Leslie Caron nel film Un americano a Parigi (1951).
Il concerto si conclude con Brandeburg, un originale arrangiamento di Larry Moore del Concerto Brandeburghese n. 3 di Johann Sebastian Bach.
Riccardo Viagrande