Pasquini, Zipoli, Scarlatti ....

Richard Gowers, direttore/clavicembalo

Bojan Čičić, direttore/violino

Academy of Ancient Music

Duomo di Monreale

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Lunedì
    16 Ottobre 2023

    Ore

    21,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    0 - 0 €

    Calendario

NEW WORLDS: SOUTH AMERICA

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

  • Programma

  • Anonimo

    Hanacpachap cussicuinin

    Bernardo Pasquini
    Massa 1637 - Roma 1710

    Sinfonia da “La Sete di Christo”

    Domenico Zipoli
    Prato 1688 - Córdoba, Argentina 1726

    Tantum Ergo

    Domenico Zipoli
    Prato 1688 - Córdoba, Argentina 1726

    Verso per organo

    Alessandro Scarlatti
    Palermo, 1660 - Napoli, 1725

    Dixit Dominus

    Domenico Zipoli
    Prato 1688 - Córdoba, Argentina 1726

    Confitebor tibi

    Diego Sánchez De Cáseda
    Calahorra 1638 - Zaragoza 1694

    Silencio, no chiste al aire

    Domenico Zipoli
    Prato 1688 - Córdoba, Argentina 1726

    Beatus Vir

    Giovanni Gabrieli
    Venezia 1557 - Venezia 1612

    Sonata n.21 con tre violini

    Domenico Zipoli
    Prato 1688 - Córdoba, Argentina 1726

    Laudate Dominum

    Giovanni Pierluigi da Palestrina
    Palestrina 1525 - Roma 1594

    Magnificat primi toni

    Biagio Marini
    Brescia 1594 - Venezia 1663

    Sonata in eco per tre violini

    Alessandro Scarlatti
    Palermo, 1660 - Napoli, 1725

    Gloria Patri (da Dixit Dominus)

    Roque Jacinto de Chavarría
    Sucre, Bolivia 1688 - 1719

    Naranjitay Hisiño

     

    Il “Nuovo Mondo” è il tema costitutivo di questo concerto in quanto è dall’America del Sud che “provengono” molti dei brani proposti a partire da Hanacpachap cussicuinin, di autore anonimo, che è la più antica composizione rinvenuta negli archivi musicali del Nuovo Mondo appunto. Tratta dal Rituale, formulario e istituzione dei frati per amministrare i naturali con avvertimenti molto necessari del francescano Juan Pérez Bocanegra, questa composizione è un inno mariano di oltre 100 versi, che era cantato, in genere, dai cantori mentre entravano in Chiesa e la cui musica fu scritta probabilmente da un musicista indigeno, come si può dedurre da alcune soluzioni armoniche e ritmiche estranee alla coeva musica europea. Nel testo confluiscono, in una forma sincretistica, il culto della Vergine stella maris e quello della divinità venerata dagli Inca Pachamama, la Madre Terra.

    Molto intensa fu l’attività compositiva di Bernardo Pasquini che si cimentò in vari generi musicali, come melodrammi, musica sacra e musica strumentale, oltre ad opere didattiche. Tra i 15 oratori ricordiamo “La Sete di Christo”, composto nel 1689 ed eseguito a Roma nello stesso anno. Dell’oratorio è proposta la Sinfonia, una pagina che si apre con un fugato intenso e cupo, a cui segue un Allegro di carattere contrastante.

    Padre gesuita, Domenico Zipoli, dopo aver studiato a Prato e a Firenze, nel 1717, ancora novizio, salpò da Siviglia, dove si era trasferito nel 1716, per Buenos Aires. Notevole è la sua produzione sacra alla quale appartiene il Tantum ergo, pagina di delicata e composta religiosità, il cui tema è inizialmente esposto dal soprano. Alla raccolta Sonate d'intavolatura per organo e cimbalo, pubblicata a Roma nel 1716 e dedicata alla principessa di Forano, Maria Teresa Strozzi, appartengono i 4 Versi per organo, brevissimi brani, nei quali accanto a passi dalla scrittura toccatistica si possono ascoltare altri di carattere contrappuntistico

    Ritenuto uno dei maggiori esponenti del melodramma napoletano, Alessandro Scarlatti si cimentò in tutti i generi della musica vocale, sia profana che sacra all’interno della quale spicca Dixit Dominus, di cui non si conosce con precisione la data di composizione, ma che probabilmente esercitò una certa influenza su quello di Händel. Costituito da una serie di brani, è un lavoro di grande respiro nel quale è impossibile non rilevare una scrittura di ascendenza operistica.

    Ad esso segue il salmo Confitebor Tibi di Domenico Zipoli dalla straordinaria purezza melodica e con una sezione centrale estatica e di carattere contrastante.

    La produzione del compositore spagnolo Diego Sánchez de Cáseda fu scritta principalmente per la Cappella di Pilar a Saragozza presso la quale svolgeva il ruolo di Maestro di Cappella anche se alcune sue partiture sono state conservate in archivi della cattedrale di Città del Messico. Tra queste ricordiamo questo delicatissimo Silencio, no chiste al aire.

    Non molto vasta, la produzione di Giovanni Gabrieli, che fu titolare prima del secondo e poi del primo organo della Basilica di San Marco, annovera, accanto a composizioni liturgiche, 14 canzoni strumentali e 2 sonate tra le quali spicca la Sonata n.21 con tre violini, che, tratta dalla raccolta Canzoni e sonate, pubblicata nel 1615, è un brano brevissimo nel quale i tre violini dialogano tra di loro in una raffinatissima scrittura contrappuntistica.

    Una serena lode a Dio è il successivo Laudate Dominum di Domenico Zipoli, mentre il Magnificat primi toni di Giovanni Pierlugi da Palestrina, pubblicato nel 1591 e diviso in tre parti (Primi toni – Cum tribus vocibus – Cum tribus vocibus), è un fulgido esempio della scuola polifonica romana.

    La Sonata in eco per 3 violini di Biagio Marini, a cui sono attribuiti i meriti di aver dato vita alla sonata barocca, di aver introdotto importanti innovazioni nella tecnica violinista e di aver modificato l’ordine dei pezzi nella suite, trae il suo nome dal fatto che i tre violini si imitano in eco in una scrittura estremamente varia.

    Ad essa seguono il Gloria Patri, tratto dal Dixit Dominus di Alessandro Scarlatti, e Naranjitay Hisiño del compositore boliviano e sacerdote Roque Jacinto de Chavarría che, morto a soli 33 anni, a causa di una violenta epidemia che imperversò su tutto il Sud America, ci ha lasciato un’esigua produzione.  

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 70'

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