DOMENICHE CIVICHE
Mauro Berruto & SymphoBaRock Ensemble
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Luogo
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Politeama Garibaldi
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Giorno
ora
Durata
Prezzo
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Giorno
Domenica 27 Febbraio 2022
Ore
18,00
Durata
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Prezzi
10 - 7 €
DOMENICHE CIVICHE
Incontri culturali, concerti cameristici, aperitivi al Politeama
16 eventi dal 16 gennaio al 29 maggio
Palermo, Politeama Garibaldi
Ingresso ore 17.30 – Inizio ore 18.00
“Capolavori”
Conversazione con Mauro Berruto
SymphoBaRock Ensemble
Agostino Scarpello, violino - Angelo Cumbo, violino - Roberto Presti, viola - Giancarlo Tuzzolino, violoncello - Maurizio Billeci, basso elettrico - Stefano Romeo, chitarra elettrica - Riccardo Scilipoti, clavicembalo/organo - Giovanni Dioguardi, batteria
Musiche di Passantino e sue rielaborazioni da Corelli, Vivaldi.
Al termine di ogni appuntamento, laddove ammesso dalle vigenti normative anti Covid, sarà offerto al pubblico un aperitivo.
Mauro Berruto
È nato a Torino nel 1969, città dove si è laureato in Filosofia con una specializzazione in Antropologia Culturale, frutto di una ricerca etnografica in Madagascar.
Per venticinque anni è stato allenatore professionista di pallavolo. Dopo una lunga esperienza nel campionato italiano di serie A1, in Grecia e in Finlandia è diventato il CT, dal 2010 al 2015, della nazionale italiana maschile con la quale ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Ha scritto due romanzi: Andiamo a Vera Cruz con quattro Acca (Bradipolibri Editore) e Independiente Sporting (Baldini & Castoldi Editore). Giornalista iscritto all’Ordine, vanta numerose collaborazioni tra le quali quella con i quotidiani Avvenire, Il Foglio, Il Corriere della Sera e il mensile Torino Storia. Nel 2019 è uscita la sua terza opera letteraria, il saggio Capolavori, diventato una fortunata lecture show. È docente alla Scuola Holden e si occupa di politiche dello sport.
SymphoBaRock Ensemble
Il progetto SymphoBaRock, così come l'omonimo ensemble, nasce nel 2021 con il preciso intento di intraprendere un cammino nuovo e "leggero" nell'esecuzione dei capolavori del florido periodo barocco.
Le musiche che eseguono sono arrangiate dal giovane violinista e compositore palermitano Salvatore Passantino in una chiave più vicina ai giorni nostri, senza pertanto voler sminuire il pregio dei capolavori proposti, ma, anzi, rendendoli più vicini ai nostri tempi e quindi, inevitabilmente, più appetibili anche a uditori più giovani.
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Programma
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Salvatore Passantino
Palermo 1992BaRock Concert n. 1 (After A. Corelli)
I. Preludio - II. Allegro - III. Adagio - IV. Presto
BaRock Concert n. 2 (after Vivaldi)
I. Allegro - II. Lento - III. Presto
BaRock Concert n. 3 "Specchi"
I. Preludio - II. Aria - III. Fuga
“Il progetto SymphoBaRock e l'omonimo Ensemble nascono nel 2021 con il preciso intento di intraprendere un cammino nuovo e leggero nell'esecuzione dei capolavori del florido periodo barocco. Arrangiati dal giovane Violinista e Compositore palermitano Salvatore Passantino, alcuni capolavori del repertorio barocco appaiono in una veste più vicina ai giorni nostri che non solo non ne sminuisce il pregio ma che li rende, anzi, più vicini ai nostri tempi e, quindi, inevitabilmente, più appetibili anche a uditori più giovani”.
Così il violinista Maurizio Billeci ha presentato il progetto SymphoBaRock del quale è ideatore e che ha radici non proprio recenti, come confessato da Salvatore Passantino:
“L’idea di scrivere una serie di concerti che in qualche modo mettessero d’accordo il groove del Rock con il mondo della musica classica non è recente. Ricordo perfettamente quando, ancora studente, mi divertivo da matti a suonare Vivaldi accompagnato al basso elettrico dal mio primo maestro di violino, Maurizio Billeci. Infatti è stato proprio lui a spingermi in questa nuova avventura compositiva che rappresenta sicuramente un’isola musicale se rapportata alla mia produzione ordinaria. Ovviamente si tratta di una ricetta già sperimentata in passato da altri musicisti (basti pensare a Gian Piero Reverberi o ai New Trolls) ma la scelta di dare un ulteriore contributo in questa direzione nasce dal desiderio di trovare nuove soluzioni che non temano il confronto con il passato. Così ho provato a rimodellare e ricomporre la materia musicale (preesistente o ispirata al passato) con una visione della scrittura che definirei artigianale, aspetto che sicuramente è affine al pensiero musicale dei maestri barocchi”.
In questo concerto sono proposti tre brani che traggono ispirazione in modo più o meno diretto dai grandi capolavori della tradizione barocca. Lo stesso Passantino ha illustrato questi suoi lavori:
“Il primo dei BaRockConcerts è una libera rielaborazione del celebre Concerto Grosso op. 6 N.8 di Arcangelo Corelli. Gli accordi dell’originale Vivace iniziale assumono una nuova veste diventando il giro armonico su cui si basa la costruzione dell’intero Preludio. Negli altri movimenti i diversi temi vengono invece liberamente assemblati, ampliati ed in alcuni casi anche sovrapposti, come avviene per esempio nel terzo movimento: qui la dolce melodia cantabile dell’Adagio si sovrappone all’impeto della figurazione di semicrome tratte dall’Allegro centrale del terzo movimento del concerto originale. Il brano si conclude con un Allegro molto nato dalla fusione degli ultimi due movimenti del concerto grosso e dove la varietà ritmica ed il virtuosismo fanno da padroni.
Simile come concezione al primo concerto della serie, il BaRock Concert N. 2 utilizza materiale tematico preesistente. Infatti nasce come arrangiamento della Sonata per violino e basso continuo op. 2 n. 3 di Antonio Vivaldi. Rispetto alla versione originale, l’impianto formale complessivo viene conservato, ma la strumentazione viene ampliata e adattata all’inconsueto organico. Questa nuova veste mette in luce ulteriori potenzialità espressive di una composizione che sicuramente non è tra le più celebri del catalogo del compositore veneziano.
Interamente basato su temi originali, il BaRock Concert N.3 è comunque legato alla grande tradizione del barocco italiano: già la struttura complessiva del brano ricalca quella in tre movimenti tipica del concerto vivaldiano. Anche i singoli movimenti presentano rimandi espliciti alle forme antiche, come la fuga o la passacaglia. Quest’ultima è la forma utilizzata per la costruzione del movimento centrale, movimento al quale si deve il sottotitolo del pezzo, Specchi: un basso ostinato che oscilla tra tonalità a distanza di tritono, il punto in cui l’ottava si riflette su se stessa come in uno specchio".
Riccardo Viagrande