Mozart & Mahler

Diego Matheuz, direttore

Alessio Allegrini, corno

Desirée Rancatore, soprano

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Sabato
    24 Ottobre 2020

    Ore

    17,30

    Durata

    70min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Giorno

    Domenica
    25 Ottobre 2020

    Ore

    11,00

    Durata

    70min.

    Prezzi

    20 - 10 €

    Calendario

  • Programma

  • Wolfgang Amadeus Mozart
    Salisburgo 1756 – Vienna 1791

    Concerto n.4 in mi bemolle maggiore KV 495 per corno e orchestra

    Allegro moderato

    Romanza (Andante)

    Rondò (Allegro vivace)

     

    Ultimo di quattro concerti per corno e orchestra, il Concerto in mi bemolle maggiore KV 495, la cui composizione fu ultimata il 26 luglio 1786 fu dedicato da Mozart, come gli altri tre, a Ignaz Leitgeb, il cui nome, secondo alcuni biografi, sarebbe, Joseph Leutgeb. Cornista dell'orchestra di corte di Salisburgo, Leitgeb fu un grande amico di Mozart al quale rimase legato fino alla morte nonostante il compositore lo prendesse in giro per il fatto che fosse un po' ignorante e sempliciotto. In questo concerto un Mozart particolarmente faceto impone al povero amico di decifrare un autografo scritto con inchiostri di quattro colori diversi (blu, rosso, verde e nero).

    Concepito in un clima scherzoso, il Concerto, che manca di quella profondità d'ispirazione dei coevi concerti per pianoforte, si segnala per una piacevole cantabilità che contraddistingue già il primo movimento, Allegro moderato, in forma-sonata, il cui primo tema ricorda la cantata Die Maurerfreude (La gioia massonica) KV 471 di un anno prima. Ancor più cantabile del primo tema è il secondo a cui se ne aggiunge un altro nella coda dell'esposizione orchestrale. Come nel Terzo Concerto, il secondo movimento è costituita da una Romanza il cui tema, esposto inizialmente in modo del tutto inconsueto sull'accordo della dominante di si bemolle maggiore, presenta una struttura irregolare e asimmetrica di grande modernità. Il brillante Rondò finale è una vera e propria Caccia nella quale vengono sfruttate tutte le possibilità timbriche e tecniche dello strumento.

    Durata: 15'

    Gustav Mahler
    Kaliště, 1860 - Vienna, 1911

    Sinfonia n. 4 in sol maggiore per soprano e orchestra

    Bedächtig, Nicht eilen, recht gemächlich (Riflessivo, Non affrettato, Molto comodo)

    In gemächlicher Bewegung, Ohne Hast (Con movimento tranquillo, Senza fretta)

    Ruhevoll (Calmo)

    Sehr behaglich (Molto comodamente), “Das himmlische Leben” (La vita celeste) per soprano solo, da «Des Knaben Wunderhorn»

     

    “Un giorno mi portò la sua Quarta Sinfonia. Non si confaceva al mio gusto di allora. Me ne suonò dei brani e mi domandò se mi piaceva. Risposi francamente: «Le stesse cose le ha scritte Haydn, e meglio.» Si mise a ridere e disse che un giorno avrei pensato diversamente. Lo stesso giorno la suonammo ancora a quattro mani. Saltai una semicroma. Disse ridendo: «Ti regalo questo sedicesimo, anche se fosse un ottavo, anche un quarto, anzi – l’intero me stesso!» Quando, dopo aver suonato, raggiungemmo la mamma, disse: «Mamma, dopo aver suonato, ti chiedo ancora una volta la mano di tua figlia»”(A. Mahler, Gustav Mahler, Ricordi e lettere, a cura di Luigi Rognoni, trad. di Laura Dallapiccola, Il Saggiatore, Milano 1976, p. 27).

    Non certo lusinghiero e forse un po’ affrettato fu questo giudizio sulla Quarta sinfonia di Mahler, da parte di Alma Schindler, sua futura moglie, la quale, in seguito, avrebbe imparato ad apprezzare la musica del marito senza liquidarla in modo così semplicistico come nel suddetto brano tratto dai suoi ricordi. In effetti la Sinfonia, composta tra il 1899 e il 1900, non ottenne il successo sperato alla prima esecuzione avvenuta il 25 novembre 1901 sotto la direzione dell’autore; fu, infatti, clamorosamente fischiata salvo poi ad affermarsi come uno dei lavori più eseguiti di Mahler già sin dalle successive esecuzioni a Berlino e a Vienna, delle quali l’ultima ebbe luogo il 12 gennaio 1902.

    Indicata dalla critica come la composizione che chiude il ciclo delle Wunderhorn-Symphonien, al cui mondo è legata per la presenza del Lied Das himmlische Leben (La vita celeste) composto nel 1892 e tratto proprio dal Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo), la Quarta sinfonia, intitolata in origine Symphonie Humoreske in riferimento alla gaiezza della Gaia scienza di Nietszche, fu il risultato di un lungo processo di maturazione compositiva iniziato quando Mahler stava già lavorando alla Seconda e alla Terza; nel progetto originario dell’autore la Quarta sinfonia avrebbe dovuto comprendere sei movimenti: Die Welt als ewige Jetztzeit (Il mondo come eterno presente); Das irdische leben (La vita terrena); Charitas; Morgenglocken (Le campane Das irdische leben del mattino); Die Welt ohne Schwere (Il mondo senza peso) e, infine, Das himmlische leben (La vita celeste); tuttavia nella versione definitiva Mahler conservò soltanto i due movimenti estremi, lasciando in forma di Lieder il secondo Das irdische leben e spostando il quarto e il quinto rispettivamente nella Terza e nella Quinta sinfonia, mentre il materiale musicale composto per il terzo movimento fu ripreso molto probabilmente nell’Ottava. Non si conoscono le ragioni per le quali Mahler decise di modificare il progetto originario, ma probabilmente ciò accadde perché i tre Lieder, che avrebbero dovuto costituire il nucleo centrale con il loro contenuto tragico gravitante intorno al tema della morte dei bambini, potevano risultare pesanti. È anche probabile che  nel frattempo Mahler, componendo la Terza sinfonia, sia venuto a contatto con la forma sinfonica classica, al punto da scrivere una composizione dallo spiccato carattere haydniano, non a caso notato da Alma Mahler e da molti critici.

    Il carattere classico, quasi haydniano, trova la sua espressione più compiuta nei primi tre movimenti, dei quali il primo, Bedächtig, Nicht eilen, recht gemächlich (Riflessivo, Non affrettato, Molto comodo), in una classica forma-sonata evidente nel rapporto tonale tra il primo e il secondo tema esposto nella tonalità della dominante (re maggiore), si apre con un tema che ritorna anche nel Finale. Di carattere espressivo è il secondo tema molto importante sia nello sviluppo che nella ripresa. Il secondo movimento, In gemächlicher Bewegung, Ohne Hast (Con movimento tranquillo, Senza fetta), uno Scherzo dalle tipiche movenze del Ländler, si presenta, dal punto di vista formale, come un Rondò con variazioni. Il principio della variazione, particolarmente caro a Mahler e combinato con la scrittura liederistica, informa anche il terzo movimento, Ruhevoll (Calmo), costruito intorno a due temi, sottoposti a variazione, dei quali il primo è una lunga melodia, trattata in forma liederistica, mentre il secondo è un recitativo mosso. Estremamente interessante è la struttura formale dell’intero movimento che inizialmente sembra snodarsi nella tradizionale forma-sonata per proseguire con una serie di variazioni sui due temi. L’ultimo movimento, Sehr behaglich (Molto comodamente), costituito dal Lied Das himmlische Leben (La vita celeste) per soprano solo, il cui titolo originario era Der Himmel hängt voll Geigen (Tutto è rose e fiori), propone, con una garbata ironia, un paradiso infantile dove ogni cosa diventa gioco e danza.

     

    Riccardo Viagrande

     

    I biglietti € 20 intero / € 10 ridotto (abbonati stagione 2019/2020 e under 30) sono disponibili (preferibilmente con pagamento elettronico) al Botteghino del Politeama da lunedì 19 ottobre (ore 9/13) e un'ora e mezza prima dei concerti nonchè online su Vivaticket. E' possibile utilizzare il voucher.

    Durata: 54'

Alessio Allegrini

Desirée Rancatore

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