I giovedì al Giardino dei Giusti
Quintetto Almeyda
Clarinetto Angel Cino
Violini Salvatore Tuzzolino, Gabriella Iusi
Viola Giuseppe Brunetto
Violoncello Domenico Guddo
POSTI ESAURITI
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Programma
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Carl Maria von Weber
Quintetto per clarinetto e archi in si bemolle maggiore op.34
Allegro
Fantasia. Adagio ma non troppo
Minuetto. Capriccio Presto
Rondò. Allegro gioioso
Ennio Morricone La leggenda del pianista sull’oceano
Astor Piazzolla Adios Nonino
Otoño porteño
Invierno porteño
Libertango
Oblivion
Colpito da un provvedimento di espulsione per avere contratto debiti e anche per truffa, Weber, che era stato anche arrestato, nel 1810, dovette lasciare lo Stato di Württemberg alla volta di Heidelberg e di Darmstadt dove conobbe Heinrich Bärmann, un clarinettista di grande fama e di straordinario talento, che con la sua arte ispirò anche la cantata scenica per soprano, clarinetto, coro e orchestra, Gli amori di Teodolinda, di Meyerbeer e i due Konzertstücke op. 113 e op. 114 di Mendelssohn. Per Bärmann Weber compose anche il Gran duo concertante e due Concerti per clarinetto e orchestra oltre a questo Quintetto in si bemolle maggiore, la cui stesura, iniziata nel 1811, fu completata dal compositore nel 1815.
Questo lavoro, nel quale vengono esplorate tutte le possibilità offerte dallo strumento nel modello perfezionato da Griessling & Schlott, in realtà appare molto simile ai concerti, in quanto il clarinetto è trattato come uno strumento concertante, mentre gli archi svolgono la funzione di solito affidata alla compagine orchestrale. Aperto da una delicata introduzione, il primo movimento, Allegro, pur essendo scritto in forma-sonata, mostra una scrittura fondamentalmente operistica nel carattere lirico dei due temi affidati al clarinetto che, comunque, si produce in passi di notevole virtuosismo. Una scrittura di ascendenza operistica caratterizza anche la bella e lirica melodia affidata al clarinetto nel secondo movimento Fantasia. Adagio ma non troppo. Al brillante e un po' ironico Minuetto. Capriccio Presto segue il Rondò. Allegro gioioso dal ritmo incalzante ed energico.
Famosissima è la colonna sonora di Ennio Morricone de La Leggenda del pianista sull’Oceano, film diretto nel 1998 da Giuseppe Tornatore. Qui i celebri temi, composti da Morricone, sono presentati in un arrangiamento per quintetto.
Compositore argentino di origine italiana, Astor Piazzolla è stato giustamente considerato il più grande autore di composizioni nel genere del Tango, una delle danze più popolari del Novecento, nonostante abbia modificato le caratteristiche fondamentali di questa danza che gli Argentini conservano come qualcosa di sacro. Piazzolla ha avuto il grande merito di aprire il Tango al jazz e anche ad una scrittura dissonante estremamente moderna mantenendone sempre il carattere sensuale e la straordinaria forza comunicativa capace di affascinare e sedurre il pubblico. Forse proprio per questa ragione Piazzolla ha ottenuto inizialmente maggiori consensi in Europa e nel Nord America, piuttosto che nel suo paese.
Adios Nonino, dedicato al padre Vicente Nonino Piazzolla, in occasione della sua morte, è un vero e proprio omaggio espresso in stile rapsodico.
La grande tradizione del tango argentino costituisce la fonte d'ispirazione delle Cuatro Estaciones Porteñas, quattro composizioni inizialmente concepite da Piazzolla come pezzi a se stanti tra il 1965 e il 1970 per il quintetto nel quale lo stesso compositore suonava il bandaneón. Di queste ascolteremo Otoño porteño e Invierno porteño.
Libertango, brano di punta dell’omonimo album registrato a Milano nel 1974, è una delle composizioni più famose di Piazzolla, essendo stato utilizzato in colonne sonore di spot pubblicitari e del film Frantic di Roman Polański. Altrettanto famoso è Oblivion, una pagina nella quale la malinconia si esprime attraverso i sensuali ritmi del tango.
Riccardo Viagrande