Concerto di Capodanno

Peter Guth, direttore

Milena Arsovska, soprano

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Mercoledì
    01 Gennaio 2025

    Ore

    18,00

    Durata

    80min.

    Prezzi

    70 - 50 €

    Calendario

200° anniversario della morte di Johann Strass junior

  • Programma

  • Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Frühlingsstimmen (Voci di primavera), Walzer op. 410

    Durata: 6'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Tik-Tak-Polka op. 365 da Die Fledermaus (Il pipistrello)

    Durata: 3'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Mein Herr Marquis, Couplet der Adele da Die Fledermaus (Il pipistrello)

    Durata: 4'

    Johann Strauss (padre)
    Vienna, 1804 - Vienna, 1849

    Gitana-Galopp op. 108

    Durata: 3'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Im Krapfenwald‘l, Polka française op. 336

    Durata: 5'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Freuet euch des Lebens, Walzer op. 340

    Durata: 8'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Einzugsmarsch da Der Zigeunerbaron

    Durata: 3'

    Franz Lehár
    Komárom, 1870 - Bad Ischl, 1948

    Meine Lippen, sie küssen so heiß da Giuditta

    Durata: 5'

    Franz von Suppé
    Spalato 1819 - Vienna 1895

    Die leichte Cavallerie (Cavallleria leggera), Ouvertüre

    Durata: 7'

    Luigi Arditi
    Crescentino 1822 - Hove 1903

    Il bacio (Kuss-Walzer)

    Durata: 8'

    Joseph Strauss
    Vienna 1827 - 1870

    Ohne Sorgen, Polka schnell op. 271

    Durata: 3'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    Wo die Citronen blüh’n, Walzer op. 364

    Durata: 10'

    Eduard Strauss
    Vienna 1835 - 1916

    Vergnügen, Polka schnell op. 228

    Durata: 3'

    Carl Michael Ziehrer
    Vienna 1843 - 1922

    Liebe schöne, alte Donaustad, Walzerlied di Bianca da Der Fremdenführer

     

     

    Durata: 4'

    Johann Strauss (figlio)
    Neubau, 1825 - Vienna, 1899

    An der schönen, blauen Donau (Sul bel Danubio blu), Walzer op. 314

     

    Autentico capolavoro di Johann Strauss figlio, il famoso re del valzer, Voci di primavera (Frühlingsstimmen) fu composto nell’inverno 1882-1883 come valzer vocale su testo di Richard Genèe, già autore del libretto della sua operetta Eine Nacht in Venedig (Una notte a Venezia) per la splendida voce del soprano Bianca Bianchi, nome d’arte di Bertha Schwarz. A differenza di altri suoi valzer, Voci di primavera, di cui Strauss fece in seguito la versione esclusivamente orchestrale maggiormente diffusa oggi, non si affermò alla prima esecuzione, ma incominciò a essere apprezzato soltanto nel 1886 quando fu diretto dallo stesso compositore durante una tournée in Russia. Di grande effetto è la breve, ma energica introduzione di otto misure, che anticipa la straordinaria vitalità dell’intera composizione.  

    Rappresentata il 5 aprile 1874 con grande successo al Theater an-der Wien, Die Fledermaus (Il pipistrello) è l’operetta più famosa e importante di Johann Strauss figlio, che, prima di questo lavoro, si era dedicato con scarso successo al teatro. Il clamoroso insuccesso, al quale era andata incontro la prima rappresentazione dell’operetta Der Karneval in Rom (Il Carnevale a Roma) nel 1873, aveva scoraggiato Strauss al punto tale da indurlo a non scrivere più per il teatro, nonostante Offenbach dieci anni prima gli avesse preannunciato un grande successo anche in questo campo. Il successo di questa partitura fu tale da indurre Strauss a ricavarne ben sei brani orchestrali tra cui questa Tik-Tak-Polka che, basata fondamentalmente sul tema del duetto degli orologi dell’atto secondo, da cui trae anche il titolo, si avvale anche di altri motivi dell’operetta e in particolare del coro del secondo atto Wie fliehen schnell die Stunden fort e di brevi accenni ad altri due passi del terzo atto (Kein Verzeih’n, Herr Eisenstein e Spiel' ich die Unschuld vom Lande). Tratto dal secondo atto è, invece, il frivolo couplet di Adele, Mein Herr Marquis, a ritmo di valzer.

    Famoso soprattutto per la Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky), Johann Strauss senior, oltre ad essere il capostipite dell’importante famiglia di musicisti, fu anche considerato il padre del valzer viennese insieme a Joseph Lanner. Nonostante sia morto piuttosto giovane all’età di 45 anni dopo aver contratto la scarlattina, Johann Strauss fu autore di una notevole produzione che consta di quasi 300 lavori, tra i quali spicca questo brillante Gitana-Galopp, pubblicato nel 1839.

    Composta nell’estate del 1869, la Polca francese Im Krapfenwald‘l (Nel bosco di Krapfen) op. 336 aveva in origine come titolo Im Pavlovsk-Walde (Nei boschi di Pavlovsk) facendo riferimento alla città russa nella quale il 6 settembre 1869 fu eseguita con grande successo. In seguito Strauss decise di modificare il titolo nell’attuale su consiglio dell’editore e per ragioni commerciali, sperando in questo modo d’ingraziarsi il pubblico viennese che ebbe modo di ascoltarlo per la prima volta il 24 giugno 1870. È una pagina briosa nella quale è presente un fischietto che imita onomatopeicamente il verso del cuculo.

    Al 1870 risale la composizione di Freuet euch des Lebens (Godetevi la vita) op. 340, il cui titolo si riferisce a una frase dello stesso Strauss: Godetevi la vita, e lamentatevi solo quando c'è qualcosa di cui ci si debba lamentare per forza. Eseguito, per la prima volta, il 15 gennaio 1870 in occasione del ballo dato per l’inaugurazione della Sala d’oro del Musikverein di Vienna, che oggi ospita i concerti di capodanno e il cui edificio era stato inaugurato 10 giorni prima dell’imperatore Francesco Giuseppe, questo valzer, dopo un’introduzione grandiosa, si segnala per l’eleganza delle sue melodie.  

    Operetta in tre atti su testo di Ignaz Schnitzer, tratto dal romanzo Saffi dello scrittore ungherese Mór Jókai, conosciuto da Strauss durante il suo soggiorno a Budapest, Der Zigeunerbaron (Lo zingaro barone) vide, per la prima volta, le scene il 24 ottobre 1885 al Theater an-der Wien con grande successo. Tra i brani di quest’operetta, la Einzugsmarsch (Marcia d’ingresso) è entrata nel repertorio per il carattere brioso dei suoi temi.

    Operetta preferita da Franz Lehár perché tra le sue è quelle che maggiormente si avvicina all’opera, ma poco apprezzata dalla critica, Giuditta, in realtà, una musikalische Komödie (commedia musicale), fu composta su libretto di Paul Knepler e di Fritz Löhner-Beda e rappresentata, per la prima volta, il 20 gennaio 1934 alla Staatsoper di Vienna. Tratta dalla quarta scena, che vede la protagonista, dopo essere stata abbandonata dal suo amante Octavio, trasformarsi in una ballerina di night club, è l’aria di Giuditta Meine Lippen, sie küssen so heiß (Le mie labbra baciano così calde).

    Rappresentata, per la prima volta, al Carltheater di Vienna il 24 marzo 1866, Die leichte Cavallerie (La cavalleria leggera) è una delle operette più importanti di Suppé, nella quale è presente un carattere parodistico essendo ridicolizzata la vita militare dell’Impero. L’ouverture si apre con una maestosa e, al tempo stesso, ironica fanfara con le due trombe che intonano un motivo pieno di accenti militareschi. La deformazione ironica, che investe questa rappresentazione della vita militare, è immediatamente evidente in questa ouverture dove motivi di danze e briosi temi degli archi si mescolano ai magniloquenti interventi degli ottoni e dei legni.

    Conseguì una grande notorietà per tutto l'Ottocento, il valzer cantato Il bacio, composto da Luigi Arditi su testo di Gottardo Aldighieri, intorno al 1860, data di pubblicazione a Londra e dedicato al soprano Marietta Piccolomini che, come ricordato dal compositore nelle sue memorie, era presente nel momento in cui ne improvvisò la melodia al pianoforte: “Una sera dopo cena al Quenn’s Hotel di Manchester, mi sedetti al pianoforte, mentre le mie dita scivolavano quasi in modo incosciente sui tasti. Suonavo un’arietta per me stesso, e Piccolomini, che chiacchierava con mia moglie, volse rapidamente lo sguardo e disse ‘Cos’è che stai suonando? È affascinante. Per favore, annotalo, o lo dimenticherai”. Feci così su una vecchia bustina, annotandovi alcune note e poi gettai la carta in tasca”.

    Nato nel 1827 a Vienna, Joseph Strauss non raggiunse mai in campo musicale la stessa notorietà del fratello maggiore Johann che, da parte sua, lo incoraggiò a seguire la sua vocazione di musicista. Joseph, infatti, pur essendo dotato di uno straordinario talento artistico, che non manifestò solo nella musica, ma anche nella pittura e nella poesia, in un primo tempo, decise di intraprendere gli studi di architettura adeguandosi alle scelte paterne e nel 1853, quasi a ribadire la sua diffidenza nei confronti della carriera di musicista, intitolò la sua prima opera, una serie di valzer, Der ersten und die Letzen (I primi e gli ultimi). Convinto dal fratello, Joseph decise di dedicarsi completamente alla composizione e alla direzione d’orchestra soltanto nel 1856, anche se la morte, sopravvenuta nel 1870 quando aveva appena quarantatré anni, ha limitato certamente la sua produzione musicale che consta di Valzer, Polche, Quadriglie e Marce, nelle cui melodie traspare una bellezza poetica. Tra le numerose composizioni va segnalata questa brillante Polka veloce Ohne Sorgen! (Senza preoccupazioni!), composta nel 1869.

    Risale al 1874 la composizione del valzer Wo die Citronen blühen (Dove fioriscono i limoni), il cui titolo originale era Bella Italia. La nostra penisola rimane comunque la protagonista di questo valzer che, eseguito per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 9 maggio 1874, si apre con uno splendido assolo del corno, a cui seguono il flauto, l’oboe e gli archi. Il brano, poi, si snoda in 4 valzer, dei quali il primo è caratterizzato da una melodia elegante che evoca le bellezze paesaggistiche italiane.

    Fratello minore di Johann e Joseph, Eduard Strauss fu maggiormente attivo come direttore d’orchestra che come compositore. Nella sua non vasta produzione spiccano le polke veloci (schnell), di cui un esempio è Vergnügen (Divertimento), op. 228, composta nel 1884 che si segnala per il suo brio.

    Rivale di Eduard Strauss tanto da creare un’orchestra che chiamò Ex Orchestra Eduard Strauss, Carl Michael Ziehrer, nonostante una sentenza gli avesse proibito di usare in modo ingannevole il nome degli Strauss, raggiunse una grande popolarità a Vienna già alla fine dell’Ottocento soprattutto dopo la morte di Johann e di Joseph Strauss e nel 1909 ottenne dall’imperatore Francesco Giuseppe la nomina a direttore dei balli imperiali. All’interno della sua sterminata produzione, che conta, oltre a numerosi valzer e polke, anche diverse operette, si segnala Der Fremdenführer (La guida turistica), composta su libretto di Leopold Krenn e Karl Lindau e rappresentata per la prima volta l’11 ottobre 1902 al Theater an-der Wien di Vienna. Cantata da Maria di Casserolli, una bellissima cantante della quale Rajah Tagala, bizzarro miliardario indiano che stranamente parla il dialetto viennese, è perdutamente innamorato, Liebe schöne, alte Donaustadt (Cara bella, vecchia città del Danubio) è una pagina spensierata a ritmo di valzer dalla piacevole melodia.

    Composto da Johann Strauss nel 1867 su commissione della Wiener Männergesangverein, un’associazione corale di Vienna di cui era direttore Johann Herbeck, Sul bel Danubio blu, scritto su un testo di J. Weyl e F. Gernerth, ebbe una destinazione corale. L’opera, eseguita nella versione per coro e orchestra a Vienna nella Sala Diana il 13 febbraio 1867, ebbe un grande successo che, tuttavia, fu minore rispetto a quello tributatogli qualche mese dopo dal pubblico dell’Esposizione Universale di Parigi che apprezzò la versione per sola orchestra diretta dallo stesso autore. Diventato un classico nei programmi del famoso Concerto di Capodanno, tenuto il primo giorno dell’anno nella mitica sala del Musikverein di Vienna, Sul bel Danubio blu si distingue per la freschezza e l’eleganza delle melodie che hanno ispirato coreografie altrettanto belle e raffinate.

     

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 10'