Family Concert : Concerto per pubblico e orchestra - L'Uccello di fuoco
Salvatore Percacciolo, direttore/Irene Gómez-Calado, direttrice del pubblico/Nicola Campogrande, presentatore e con la partecipazione del Coro di Voci bianche FOSS
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Luogo
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Politeama Garibaldi
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Giorno
ora
Durata
Prezzo
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Giorno
Domenica 24 Novembre 2019
Ore
18,00
Durata
60min.
Prezzi
10 - 5 €
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Programma
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Nicola Campogrande
Torino, 1969Concerto per pubblico e orchestra (prima esecuzione a Palermo)
Per la prima volta a Palermo verrà eseguito “Trois langages imaginaires - Concerto per pubblico e orchestra” di Nicola Campogrande, compositore attivissimo a livello internazionale e ben noto al pubblico come interprete attento dei temi più nuovi dell’attualità culturale, che sarà sul palco insieme all’orchestra, per condurre gli spettatori in una esperienza musicale inusuale, in cui viene abolita la tradizionale divisione tra esecutori e ascoltatori.
Durante il concerto, infatti, il pubblico, munito di caramelle e kazoo, prenderà parte a una vera e propria sessione di concertazione con l’orchestra, un esercizio coinvolgente e divertente, che sarà condotto da Campogrande insieme al direttore dell’orchestra Salvatore Percacciolo, e con l’aiuto della “direttrice per il pubblico” Irene Gómez-Calado.
Il Concerto per pubblico e orchestra, oltre a essere un esempio smagliante della raffinata scrittura di Campogrande, è un brano che coinvolge il pubblico in maniera intelligente ed entusiasmante al tempo stesso: in 40 minuti il pubblico è messo in grado di effettuare l’esecuzione di questi Trois langages imaginaires e sentirsi tutt’uno con una orchestra sinfonica.
Al termine della concertazione infatti, pubblico e orchestra formeranno un corpo unico, in quella che si preannuncia una travolgente e festosa esecuzione dei tre movimenti del brano, “Gourmandesque”, “Dadalien”, “Parlé gazou”, ognuno dei quali propone la realizzazione di un nuovo immaginario linguaggio musicale.
Come si svolgerà il Concerto per pubblico e orchestra?
Si comincia con delle indicazioni precise e cioè su come imparare a suonare degli strani strumenti e diventare solisti in 10 minuti. Nicola Campogrande spiega attentamente come il pubblico debba suonare le caramelle nel primo movimento, trasformando quel rumore fastidioso in un suono ritmato e melodioso. Nel secondo movimento si dovrà cantare una bellissima melodia composta da Campogrande che trasformerà l’intero pubblico in un grande coro, e poi tutto si concluderà con il terzo movimento che vede come protagonista l’ignoto strumento di plastica distribuito ad inizio concerto. Stiamo parlano del kazoo, membranofono, che non emette suono col semplice fiato, ma attraverso la vibrazione delle corde vocali. L’atmosfera creata dal dialogo sonoro tra orchestra e pubblico porta a pensare che le prove siano andate a buon fine ed è forse arrivata l’ora di dare il via all’inizio ufficiale del concerto.
Igor' Fëdorovič Stravinskij
Lomonosov, 1882 - New York, 1971L'Uccello di fuoco, suite
- Ronda delle Principesse
- Danza infernale del re Kascej
- Berceuse e Finale
La breve suite che vi presentiamo è tratta dalla musica per il balletto L’Uccello di fuoco composta da Igor Stravinskij e rappresenta un’opera cardine nell’esperienza creativa del suo compositore. Fu l’opera che trasformò il musicista ventottenne da semisconosciuto a grande autore internazionale. Non a caso si tratta anche dell’opera che segnò l’inizio della lunga collaborazione tra Stravinskij e la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Djaghilev. L’Uccello di fuoco fu rappresentato con grande successo per la prima volta all’Opéra di Parigi il 25 giugno 1910.
I tre brani della suite che ascolteremo fanno parte dell’episodio omonimo del film “Fantasia 2000” di Disney. Ed ecco, attraverso la trama del film, come la musica diventa fantasia e si trasforma in fiaba.
Alla fine dell'inverno, un maestoso cervo si reca ad una fonte sacra per risvegliare lo Spirito della Primavera, una ninfa con la pelle color smeraldo e con i capelli intrecciati di foglie e di fiori. Ella, accompagnata dal cervo, incomincia a far rifiorire la sua foresta, fino ad un certo punto quando nota che una montagna non si ricopre di verde. La dea investiga su cosa impedisca al monte di tornare fiorito e, con orrore, scopre che è un vulcano nel quale vive uno spirito malvagio, l'Uccello di Fuoco, il quale, preso da una fame distruttiva, devasta la foresta sacra spargendo lava e fiamme ovunque, arrivando ad ingoiare la donna stessa. Dopo che il vulcano smette di eruttare e l'Uccello di Fuoco ritorna a dormire, il Cervo vede lo Spirito della Primavera che giace a terra e divorata dal senso di colpa per aver causato una tale catastrofe. L'animale le fa segno di salire sulla sua groppa, per darle fiducia. Contemplando la landa incenerita, Primavera piange addolorata, ma, appena le sue lacrime toccano terra, essa germoglia nuovamente. La fanciulla è intrisa di speranza e si muta in pioggia, poiché lei stessa è nata dalle acque e dalla terra. La pioggia risana la foresta, alberi interi spaccano il terreno, la pelle grigia della dea si tinge di nuovo di verde smeraldo. La ninfa copre la montagna del Vulcano e dell'Uccello di Fuoco di erba, alberi e fiori. Infine sorride gioiosa, spargendosi di polvere dorata e verde e andando in tutto il mondo a ricoprire di verde smeraldo il grigiore dell'inverno. Il cervo ammira da una collina la vittoria della sua amata e protetta amica.