A voice for a dream

Eckehard Stier, direttore

Silvia Nair, voce

e con Fausto Leali e Federico Zampaglione

Santa Margherita Belice - Piazza Matteotti

  • Luogo

  • Piazza Matteotti - Santa Margherita Belice

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Sabato
    05 Agosto 2023

    Ore

    21,00

    Durata

    60min.

    Prezzi

    - €

    Calendario

XVIII edizione Festival Internazionale del Gattopardo
Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Santa Margherita di Belice logo Premio Tomasi di Lampedusa logo

  • Programma

  • George Gershwin
    New York, 1898 - Los Angeles, 1937

    da PORGY AND BESS (1935) Summertime

    Silvia Nair

    dall’album LUCI E OMBRE L’ombra sul cammino

    John Kander
    Kansas City 1927

    da NEW YORK, NEW YORK (1973) New York theme

    Nino Rota
    Milano 1911 - Roma 1979

    da IL GATTOPARDO (1963) Ballabili n° 1 Valzer brillante (G. Verdi, strumentazione di N. Rota), n° 2 Mazurka, n° 6 Galop, n° 7 Valzer del commiato

    Andrew Lloyd Webber
    Londra 1948

    da EVITA (1976) Don’t cry for me Argentina

    Andrew Lloyd Webber
    Londra 1948

    da CATS (1981) Memory

    Silvia Nair

    dall’album LUCI E OMBRE Ti rivedrò

    Andrew Lloyd Webber
    Londra 1948

    da THE PHANTOM OF THE OPERA (1986) Ouverture - Wishing you were somehow here again

    J.Crane/A.Jacobs/Mogol/Fausto Leali

    A chi?

    F.Berlincioni/ F.Fasano/Fausto Leali

    Mi manchi

    T.Cutugno/ F.Fasano/I.Ianne/Fausto Leali

    Io amo

    Federico Zampaglione

    Per me è importante

    Federico Zampaglione

    La descrizione di un attimo

    Federico Zampaglione

    Due destini

    Silvia Nair accompagnerà il pubblico in un viaggio nel genere del musical le cui tappe, in ordine cronologico, saranno scandite da autentici successi del genere.

    Come altre opere, anche Porgy and Bess di George Gershwin, che, dopo la prima produzione a Boston del 30 settembre 1935, una volta approdata a Broadway, aveva ricevuto un’accoglienza poco favorevole a causa del suo argomento a carattere razziale e della scelta di far esibire cantanti afroamericani, raggiunse in seguito una popolarità tale da diventare una delle più conosciute e più rappresentate. L'opera era stata composta tra il 1934 e il 1935 da Gershwin su libretto di Edwin DuBose Heyward e di Ira Gershwin che adattarono l’omonimo romanzo di Heyward del 1925 nel quale è descritta la vita degli afroamericani a Catfish Row, un immaginario sobborgo di Charleston. Egli spiegò la scelta di dare come titolo Porgy and Bess ad un’opera folk in un articolo pubblicato nel 1935 sul «New York Times»: "Porgy and Bess è un racconto folk. Le sue persone naturalmente cantavano musica folk. Quando io cominciai dapprima il lavoro sulla musica, mi dichiarai contrario all’uso del materiale folk originale perché volevo che la musica fosse tutta di un unico pezzo. Perciò scrissi di mia mano gli spirituals e i foksongs. Ma essi sono ancora una musica e, quindi, essendo in forma di opera, Porgy and Bess diventa un’opera folk". Tratta dalla scena prima dell’atto terzo, Summertime, la ninnananna cantata da Bess al bambino di cui si sta occupando, è uno dei brani più famosi dell’intera produzione di Gershwin.

    In prima esecuzione assoluta è presentato, in questo concerto, il brano, L’ombra sul cammino di Silvia Nair, che è tratto dall’album Luci e ombre, prodotto dall’etichetta Ala Bianca/Warner e uscito alla fine del 2020, del quale a breve sarà pubblicata sul mercato internazionale una versione inglese con il titolo Lights and Shadows. È un brano dalla struttura musicale rock-sinfonica di carattere narrativo-cinematografico in quanto l’artista si rivolge a un interlocutore che, alla fine, si rivela essere il suo alter ego.

    Un classico è la canzone New York, New York, composta da John Kander nel 1977 per l’omonimo film di Martin Scorsese, interpretato da Liza Minnelli e da Robert De Niro. Proprio Liza Minnelli e Frank Sinatra portarono al successo questo brano che è diventato l’inno della città della Grande mela.

    Segue un autentico capolavoro di Nino Rota, autore della colonna sonora, composta nel 1961, del film Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963), nel quale il regista aveva previsto una lunga scena danzante di 45 minuti circa che costituisce il punto culminante dell’intera pellicola. In quest’occasione verranno eseguiti alcuni dei Ballabili. Per Il Gattopardo Rota si adeguò alla concezione realistica di Luchino Visconti che, per questa scena, volle una colonna sonora perfettamente in stile, capace di ricreare con i suoni l’ambientazione ottocentesca e, a tale fine, diede a Rota un valzer inedito di Giuseppe Verdi, regalatogli da un amico, l’attore Romolo Valli, che, a sua volta, lo aveva acquistato in una bancarella. Il compositore non solo orchestrò il brano per un piccolo organico capace di riprodurre un’orchestrina d’occasione, ma scrisse altri sei ballabili perfettamente in stile che fece registrare in gran fretta per fornire i playback a Luchino Visconti il quale, a sua volta, preferì utilizzare queste registrazioni di fortuna come colonna sonora perché giudicate più realistiche, rendendo la scena del ballo una delle più famose della storia del cinema italiano non solo per la bravura degli attori Burt Lancaster e della bellissima Claudia Cardinale, ma anche per una musica che si imprime nell’orecchio e nella memoria per la sua straordinaria e affascinante melodia.

    Nato in una famiglia di musicisti, essendo il padre un compositore e la madre una violinista e una pianista, Andrew Lloyd Webber, nella sua brillante carriera, ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti tra cui 3 Tony Award, 3 Grammy Award, un Oscar, un Golden Globe, un premio Emmy e ben sei premi Lawrence Olivier. La parte più importante della sua produzione, che consta anche di una raccolta di canzoni, un insieme di variazioni, due colonne sonore e un Requiem, è costituita dai 17 musical, rappresentati per decenni sia a Broadway sia nel West End di Londra. Tra i suoi successi è sicuramente il musical Evita, scritto nel 1978 su testi di Tim Rice con il quale Webber ha collaborato sin dagli esordi della sua carriera. Da questo musical è tratta la famosissima canzone Don’t cry for me, Argentina (Non piangere per me, Argentina), che viene cantata da Evita dal balcone della Casa Rosada, dopo l’elezione del marito. La sua canzone più famosa, Memory, nota anche grazie alle incisioni di Elaine Paige e di Barbara Streisand, però, si avvale di un testo scritto da Trevor Nunn che si ispirò alla poesia di Eliot, Rapsodia su una notte di vento. 

    Tratta sempre dall’album Luci e ombre, Ti rivedrò di Silvia Nair è una ballad di grande intensità emotiva dedicata alla madre nella quale l’aspetto intimistico è esaltato dalla delicata orchestrazione costituita da pianoforte e archi.

    Ispirato al celebre romanzo di Gaston Leroux, The Phantom of the Opera (1986) fu composto da Webber, invece, in collaborazione con Charles Hart, autore dei testi delle canzoni, e Richard Stilgoe, che ha scritto il libretto e testi aggiuntivi. Pagina che si è affermata anche nel repertorio sinfonico, l’Ouverture descrive il momento in cui il lampadario si accende emettendo un lampo subito dopo che il banditore scommette sul fatto che la luce elettrica possa spaventare il fantasma. Direttamente collegata ad essa è Wishing you were somehow here again.

     

    Riccardo Viagrande

     

    A SEGUIRE I GRANDI SUCCESSI DI FAUSTO LEALI E FEDERICO ZAMPAGLIONE