CONCERTO DI NATALE
Riccardo Scilipoti, direttore
Coro voci bianche FOSS
(fuori abbonamento)
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Luogo
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Politeama Garibaldi
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Giorno
ora
Durata
Prezzo
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Giorno
Giovedì 23 Dicembre 2021
Ore
21,00
Durata
70min.
Prezzi
20 - 10 €
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Programma
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Leroy Anderson
Cambridge 1908 - Woodbury 1975A Christmas Festival Ouverture
Alfonso Maria de' Liguori
Napoli 1696 - Nocera dei Pagani 1787Tu scendi dalle stelle - arr. Alberto Maniaci
Pëtr Il'ič Čajkovskij
Votkinsk, 1840 - San Pietroburgo, 1893Christmas Waltz
Tradizionale
O Tannenbaum (Abete di Natale) - arr. Alberto Maniaci
Leroy Anderson
Cambridge 1908 - Woodbury 1975Sleigh Ride
Frode Fjellheim
Mosjøen 1959Dona nobis pacem - versione orchestrale Riccardo Scilipoti
Emil Darzins
Jaunpiebalga 1875 - Riga 1910Valse mélanconique
Leroy Anderson
Cambridge 1908 - Woodbury 1975Song of the bells
Tradizionale
Adeste fideles - arr. Alberto Maniaci
Pëtr Il'ič Čajkovskij
Votkinsk, 1840 - San Pietroburgo, 1893Danza della fata confetto da "Lo schiaccianoci"
John Milford Rutter
Londra 1945Candlelight Carol
John Towner Williams
New York 1932Somewhere in my memory
Johannes Brahms
Amburgo, 1833 - Vienna, 1897Danza ungherese n. 5
Irving Berlin
Mogilyov 1888 - New York 1989White Christmas - arr. Alberto Maniaci
John Towner Williams
New York 1932Merry Christmas
Anche quest’anno l'Orchestra Sinfonica Siciliana ricreerà l'atmosfera di una delle feste più importanti della cristianità attraverso canti e musiche della tradizione. Si parte con A Christmas Festival Ouverture del compositore statunitense di origine svedese Leroy Anderson che, dopo aver lavorato al Pentagono come interprete, divenne famoso on Blue Tango, un brano in cui ritmi latini sono combinati con elementi del jazz americano. Composta nel 1950, A Christmas Festival Ouverture è una pagina sinfonica nella quale trovano spazio in una sorta di medley alcune popolari melodie natalizie come Jingle Bells e Silent Night, per non citare che le più famose. Segue il canto tradizionale Tu scendi dalle stelle (arrangiamento di Alberto Maniaci), composto nel dicembre 1754 a Nola dal napoletano Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Tratto dalla raccolta pianistica Le stagioni op. 37a, composta da Čajkovskij nel 1876, è, invece, l’elegante Christmas Waltz qui presentato in una versione orchestrale. Non ha bisogno, invece, di presentazioni il canto tradizionale tedesco Abete di Natale (O Tannenbaum) di autore ignoto e risalente al XVI e al XVII secolo, mentre Sleigh Ride è una celebre canzone composta nel 1948 da Leroy Anderson il cui tema, incentrato su un viaggio fuori porta compiuto in slitta da due persone, non sembra propriamente natalizio. Compositore norvegese che nel 1992 ha fondato la band Transjoik, chiamata in origine Frode Fjellheim Jazzjoik Ensemble, Frode Fjellheim è diventato famoso soprattutto per la canzone "Eatnemen Vuelie", successivamente adattata come numero musicale iniziale di Frozen. Composto nel 2009 su suggerimento della cantante Anne Vada, Dona nobis pacem, qui presentato nella versione orchestrale curata da Riccardo Scilipoti, è una pagina nella quale il compositore norvegese ha combinato lo stile di canto yoik, tradizione vocale del Nord Europa, e quello classico riservato alla voce femminile. Dopo il suggestivo Valse mélancolique del compositore lettone Emil Darzins, verrà eseguita Song of the bells di Leroy Anderson, una pagina della quale sono protagoniste le campane del titolo. Molti dubbi sussistono ancora sulla paternità del famosissimo canto tradizionale Adeste fideles, in quanto l’autore non è John Francis Wade, un semplice copista che trascrisse la melodia da un tema popolare irlandese tra il 1743 e il 1744. Composto fra il 1891 e il 1892, Lo Schiaccianoci fu rappresentato, per la prima volta, insieme all’opera Iolanta, al Teatro Marijnskij il 6 dicembre 1892 secondo il calendario giuliano, ma il suo debutto fu accolto in modo contrastante dalla critica, divisa tra chi lo censurò e chi, invece, lo esaltò paragonandolo all’opera Evgenij Onegin. Di questo balletto, autentico classico della festività del Natale, è eseguita la Danza della Fata Confetto, tratta dal secondo atto. Lo strumento protagonista della danza è la celesta inventata nel 1886 a Parigi da Victor Mustel, un abile costruttore di strumenti musicali conosciuto da Čajkovskij durante uno dei suoi soggiorni in Francia; il Nostro, affascinato dal suono del nuovo strumento, decise di farlo portare in Russia di nascosto per timore che i compositori Rimskij-Korsakov e Glazunov, suoi “avversari”, potessero venirne a conoscenza. Alla celesta è affidato un tema luminoso su un delicatissimo accompagnamento degli archi in pizzicato. Un canto, divenuto ormai tradizionale della festa del Natale, è Candlelight carol composto nel 1984 da John Rutter mentre dalla famosa colonna sonora del film Mamma, ho perso l’aereo è tratto Somewhere in my memory del compositore statunitense John Towner Williams, autore di una sterminata produzione e vincitore di ben 5 premi Oscar. Lavori tra i più famosi di Brahms, le Danze ungheresi, che furono composte originariamente per pianoforte a quattro mani in un arco di tempo che va dal 1852 al 1880, sono ispirate non alla musica popolare magiara come farebbe pensare il titolo, ma a quella zigana che erroneamente era considerata tipica del popolo ungherese. Non si tratta di opere originali, ma di elaborazioni di precedenti melodie che oggi sono state quasi tutte rintracciate. Ad ispirare la Quinta danza è stata, infatti, la melodia Bartfai Emlék (Ricordo di Bartfai) di Kéler Béla. Concludono il concerto due classici: White Christmas, composto da Irving Berlin nel 1940 ed eseguito per la prima volta l’anno successivo durante il programma The Kraft Music Hall, e il festoso Merry Christmas di John Williams.
Riccardo Viagrande
Durata: 70'