Mozart

Ignazio Maria Schifani, direttore/clavicembalo

Solisti e Coro del Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo

Fabio Ciulla, maestro del coro

  • Luogo

  • Politeama Garibaldi

  • Giorno

    ora

    Durata

    Prezzo

     

  • Giorno

    Sabato
    21 Dicembre 2019

    Ore

    17,30

    Durata

    100min.

    Prezzi

    25 - 12 €

    Calendario

  • Programma

  • Wolfgang Amadeus Mozart
    Salisburgo 1756 – Vienna 1791

    La Betulia liberata, Oratorio sacro in due parti per soli, coro ed orchestra, K1 118 (K6 74c)

    Interpreti:                                                  Personaggi:

    Roberto De Gennaro Crescenti               Ozia, Principe di Betulia, tenore

    Lorena Scarlata Rizzo                              Giuditta, Vedova di Manasse, mezzosoprano

    Chiara Fiorani                                           Amital, Nobile donna israelita, soprano

    Alfonso Michele Ciulla                              Achior, Principe degli Ammoniti, basso

    Serena Vitale                                            Cabri, Capo del Popolo, soprano

    Martina Mazzola                                       Carmi, Capo del Popolo, soprano

     

    1. Ouverture - Allegro (re minore). Andante. Presto - 2 oboi, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe

    Parte I:

    Popoli di Betulia - Recitativo (Ozia)

    1. D'ogni colpa la colpa maggiore - Aria (Ozia) - Allegro aperto (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
      E in che sperar? - Recitativo (Cabri, Amital)
    2. Ma qual virtù non cede - Aria (Cabri) - Moderato (sol minore) - archi
      Già le memorie antiche - Recitativo (Ozia, Cabri, Amital)
    3. Non hai cor, se in mezzo a questi - Aria (Amital) - Allegro (mi bemolle maggiore). Andante (do minore). Allegro (mi bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
      E qual pace sperate - Recitativo (Ozia, Amital, Coro)
    4. Pietà, se irato sei - Coro e preghiera (Ozia, Coro) - Adagio (do minore) - 2 oboi, 2 corni, archi
      Chi è costei - Recitativo (Cabri, Amital, Ozia)
      Che ascolto, Ozia! - Recitativo (Giuditta) - Andante. Allegro. Andante - archi
    5. Del pari infeconda - Aria (Giuditta) - Andante (fa maggiore) - 2 flauti, 2 corni, archi
      Oh saggia, oh santa, oh eccelsa donna! - Recitativo (Ozia, Cabri, Giuditta)
    6. Pietà, se irato sei - Coro e preghiera (Ozia, Coro) - Adagio (do minore) - 2 oboi, 2 corni, archi
      Signor, Carmi a te viene - Recitativo (Cabri, Amital, Ozia, Carmi, Achior)
    7. Terribile d'aspetto - Aria (Achior) - Allegro (do maggiore) - 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, archi
      Ti consola, Achior - Recitativo (Ozia, Cabri, Achior, Giuditta)
    8. Parto inerme, e non pavento - Aria (Giuditta) - Allegro (sol maggiore). Adagio. Allegro - 2 oboi, 2 corni, archi
    9. Oh prodigio! oh stupor! - Coro (Coro) - Allegro (mi bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi

    Parte II:

    Troppo mal corrisponde - Recitativo (Achior, Ozia)

    1. Se Dio veder tu vuoi - Aria (Ozia) - Andante (la maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
      Confuso io son - Recitativo (Achior, Ozia, Amital)
    2. Quel nocchier, che in gran procella - Aria (Amital) - Allegro (si bemolle maggiore). Andante (sol minore). Allegro (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 corni
      Lungamente non dura - Recitativo (Ozia, Amital, Choeur, Cabri, Giuditta, Achior)
      Appena da Betulia partii - Recitativo (Giuditta, Amital, Ozia) - archi
      Oh prodigo! Oh portento! - Recitativo (Ozia, Cabri, Achior, Giuditta, Amital)
    3. Prigionier che fa ritorno - Aria (Giuditta) - Adagio (re maggiore). Andante (sol maggiore). Adagio (re maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
      Giuditta, Ozia, popoli, amici - Recitativo (Achior)
    4. Te solo adoro - Aria (Achior) - Andante (fa maggiore) - archi
      Di tua vittoria un glorioso effetto - Recitativo (Ozia, Amital)
    5. Con troppa rea viltà - Aria (Amital) - Andante (mi maggiore). Adagio. Andante - archi
      Quanta cura hai di noi - Recitativo (Cabri, Carmi, Ozia, Amital)
    6. Quei moti, che senti - Aria (Carmi) - Allegro (fa minore) - 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
      Segnansi, o Carmi, i fuggitivi - Recitativo (Ozia, Amital, Cabri, Achior, Giuditta)
    7. Lodi al gran Dio - Coro (Giuditta, Coro) - Andante (sol maggiore). Allegro (re maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi

     

     

    "A Padova abbiamo visto tutto ciò che è possibile vedere in un giorno, perché anche qui non ci hanno lasciatoin pace, dovendo Wolfgang suonare in due differenti posti. Ma ha anche ottenuto delle commissioni e deve scrivere un oratorio per Padova che egli può comporre se e quando gli si presenterà l'occasione".

     

    In questa lettera, indirizzata da Leopold Mozart alla moglie il 14 marzo 1771 da Vicenza, è contenuto il primo accenno all'incarico, affidato al quindicenne figlio,di comporre un oratorio che avrebbe dovuto essere eseguito nella Quaresima del 1772. Reduce dal successo ottenuto con la sua opera Mitridate, re di Ponto alla prima rappresentazione il 26 dicembre 1770 al Teatro Regio Ducale di Milano e felice per questa nuova commissione, Mozart si mise subito a lavoro, come si evince da una lettera del 19 luglio 1771 del padre Leopold al Conte Giovanni Luca Pallavicini, nella quale si legge:

     

    "Nel frattempo mio figlio sta scrivendo un oratorio su libretto di Metastasio per Padova che è stato commissionato dal signor Don Giuseppe Ximenes deiPrincipi d'Aragona. Quando mi troverò a passare da Verona, manderò quest'oratorio a Padova per farne le copie, e al nostro ritorno da Milano andremo a Padova per sentirne le prove".

     

    Questa lettera, nella quale Leopold manifestava la sua intenzione di portare la partitura dell'oratorio a Padova durante il loro secondo viaggio italiano in occasione della rappresentazione a Milano della festa teatrale Ascanio in Alba commissionata al giovane Wolfgang dal governatore generale per i festeggiamenti del matrimonio dell'arciduca Ferdinando Carlo con Maria Beatrice d'Este, costituisce, in verità, l'ultimo accenno a quest'oratorio del quale non si conosce nemmeno se sia stato rappresentato nella città veneta dove quell'anno il libretto di Metastasio fu stampato ben due volte. Non si sa, infatti, se sia stato rappresentato l'oratorio di Mozart o se il Duca abbia cambiato idea consultando un altro compositore e, in particolar modo, il boemo Josef Mysliveček o il padovano Giuseppe Calegari.

    Scritto su un vecchio libretto di Metastasio, messo in musica nel 1734 da Georg von Reutter figlio e ispirato al Libro di Giuditta nel quale si narra della liberazione della città di Betulia da parte dell'eroina biblica che recise il capo del condottiero assiro Oleferme il quale cingeva d'assedio la città giudaica, l'oratorio è costituito, nella partitura originale pervenutaci, da quindici numeri musicali preceduti da un'ouverture, nei quali appare evidente l'influenza di Johann Adolf Hasse per alcuni aspetti melodici e armonici e per l'uso del tema gregoriano del salmo In exituIsrael de Aegypto nel coro conclusivo. Nonostante la giovane età e le inevitabili influenze di Hasse, la geniale personalità di Mozart si rivela già nell'ouverturenella tonalità di re minore, che qui crea un'atmosfera di sinistra solennità, e nella scelta di usare lo stesso tema nel primo e nel terzo tempo in modo da conferire ad essa una forte unità. Tra i brani più significativi si segnalano i tre cori, dei quali il primo, di carattere omofonico e intriso di accenti di forte disperazione, è costituito da tre brevi interventi all'interno dell'assolo di Ozia, mentre il secondo, a conclusione della prima parte, rivela l'innato istinto teatrale di Mozart. Nell'ultimo coro, un canto di lode a Dio da parte del popolo ebraico per l'avvenuta liberazione, appare il già citato tema gregoriano e degno di nota è, infine, il recitativo di Giuditta Su l'empia cervice il colpo abbasso. Balzar mi sento il teschio semivivo nel quale l'eroina narra l'uccisione di Oloferne.

     

    Riccardo Viagrande

    Durata: 100'